Un mondo dove l’unica cosa certa è l’incertezza, dove vale tutto e
il contrario di tutto, dove non esiste un prima e un poi e un oggetto
può trovarsi nello stesso tempo in posizioni differenti: è il mondo
della meccanica quantistica.
«Non mi piace, e mi spiace di
averci avuto a che fare» disse Erwin Schrödinger, uno degli artefici
della prima rivoluzione quantistica, ribellandosi all’idea di un
universo governato dai capricci del caso. Spirito scanzonato e
irriverente, Terry Rudolph, che di Schrödinger è nipote, trae invece
uno speciale piacere dalle bizzarrie di questa affascinante teoria che
da ormai un secolo appassiona e divide il mondo della fisica, e vorrebbe
condividerlo con il maggior numero possibile di persone, convinto com’è
che persino un lettore ignaro di conoscenze matematiche (se si
escludono le quattro operazioni) possa essere introdotto ai suoi
misteri. Ha scritto così un libro sorprendente dove, evitando
scrupolosamente quelle espressioni di gergo specialistico il cui uso
improprio è spesso fonte di confusione, utilizza mezzi semplicissimi:
palline bianche e nere che entrano ed escono da scatole in luogo di
fotoni ed elettroni; simpatiche figure in luogo di pesanti apparati
matematici e lunghi ragionamenti; e divertenti, piccole storie che
vedono protagonista il lettore stesso. Altro non serve. Al termine della
lettura scopriremo di essere stati iniziati, senza accorgercene e in
maniera quasi indolore, ai concetti chiave del mondo quantistico:
sovrapposizione, separabilità, azioni a distanza, non-località. E la
nostra percezione della realtà fisica, ereditata dalla tradizione
occidentale degli ultimi due o tre millenni, non sarà più la stessa.
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