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martedì 31 maggio 2016

Università di Parma - Un millennio di storia - booktrailer

lunedì 30 maggio 2016

Marco Fratta - RADIONOISE [Booktrailer]

sabato 28 maggio 2016

Booktrailer Tor - Romanzo Fantasy di G.D. Light, fra Amori, Lupi e Magia...

giovedì 26 maggio 2016

Una visita serale e altri racconti, di Emmanuel Bove, traduzione di Claudio Panella, Fusta (Saluzzo, 2016), pag. 128, euro 13.00. Intervento di Nunzio Festa



Quante penne possono vantarsi l'apprezzamento contemporaneo di Rilke, Beckett, Barthes e Handke? Decisamente poche firme. Emmanuel Bove, all'anagrafe Emmanuel Bobovnikoff, che usò anche tra l'altro gli pseudonimi Pierre Dugast e Jean Vallois, da questi grandi grandi della letteratura ricevette elogi. Unendosi al piccolo elenco degli editori italiani, vedi quando soltanto nel finire degli anni Novanta del Duemila, grazie al lavoro per esempio di Beppe Sebaste e Giulio Mozzi, alcuni cominciano a tradurre Bove nell'ex Belpaese, adesso Fusta ci restituisce gli scritti minimalisti e a effetto da laser raccolti sotto al titolo "Una visita serale e altri racconti". Racconti che annunciano ogni volta un annuncio, che sono suspense e tensione per tensione. Queste frecce furono scagliate tra il 1925 e il 1936, ma non tutti i racconti furono immediamente pubblicati (l'edizione italiana della raccolta propone anche "Viaggio intorno a un appartamento" e "Ritorno a casa"). I maschi di Bove sono la riproposizione della loro stessa indolenza. Fanno paesaggio col piccolo paesaggio illustratto e puntualmente riscritto dall'autore. Emmanuel Bove firmò molte opere, in vita, epperò poco riuscì a portare al successo; per quanto, diciamo, ne avesse davvero voglia. L'arte del racconto breve è dote d'un'élite di penne. I personaggi di Bove snobbano costantemente la banalità. Se la logica vuole che restino, vanno. Se pare debbano andare, restano. Per esempio. Oppure ci lasciano in un'immensa vasta e inespugnabile ma allo stesso tempo abbastanza comoda zona grigia che ci va vivere tutta l'indecisione e la sospensione assoluta delle scene composte. Alla fine, certo, l'amaro in bocca. Anzi l'amore che ci tocca immaginare fuori dalla chiusa d'ogni scritto. Mentre le sensazioni offerte dallo scrittore, sono il facile tormento che l'autore ci consiglia di carezzare. Vien voglia, allora, di leggere o rileggere qualche romanzo breve di Bove. Ma al momento di sicuro rileggiamo queste frecce.

Jules | booktrailer

martedì 17 maggio 2016

“Ode al vento (Una historia de antípodas)” di Pietro Berra (iQdB Edizioni di Stefano Donno) oggi in Cile alla Casa Museo di Pablo Neruda
























Incontro con la poesia di Pietro Berra (Italia) e letture dal suo ultimo libro “Ode al vento” (Una historia de antipodas) edito da iQdB Edizioni di Stefano Donno . Presenta: Mariagrazia Muscatello

Martedì 17 maggio, ore 19, Fondazione Pablo Neruda / Casa museo La Chascona,  Fernando Márquez de la Plata 0192, Barrio Bellavista, Providencia (Santiago de Chile)

La sesta raccolta di poesie di Pietro Berra, con testo a fronte in spagnolo a cura del poeta cileno Mario Castro e di Mirna Ortiz, è un viaggio sentimentale, letterario e metaforico tra due paesi, l’Italia e il Cile, lontani geograficamente, ma sornpredentemente vicini dal punto di vista umano. Una ricerca di luoghi dell’anima, seguendo l’ispirazione dell’amore, dei paesaggi, della poesia (di Pedro Salinas e Pablo Neruda, in particolare) e degli emigranti del secolo scorso. “Ode al vento (Una historia de antípodas)” (42 pagine, 7 euro) del comasco Pietro Berra, alla sua diciannovesima pubblicazione in volume, la sesta in versi, propone un viaggio tra l’Italia e il Cile, che combina sogno e realtà, richiami poetici (un’eco di Neruda è presente, non a caso, fin dal titolo) e affettivi (la donna amata, che sulle ali della poesia si è trasferita da Santiago al lago di Como), stagioni della natura e della creatività umana, storie d’amore e di emigrazione. Il libro è inserito nella collana di poesia delle edizione I Quaderni del Bardo Edizioni curate da Stefano Donno, che puntano a recuperare il valore umano e sociale della parola poetica, vivendo nel rapporto diretto tra l’autore e il suo pubblico, fatto di incontri, più che di semplici presentazioni, anche a domicilio. E da una serie di incontri è nato questo libro: in primis quello tra Pietro Berra e Mirna Ortiz Lopez, che “Da opposti cieli guardavano / la stessa luna di novembre. // Lui dalla terrazza sospesa / tra il castello del Barbarossa / e le cime dei noci. / Lei sopra l’insegna del centro /commerciale di Ñuñoa” e poi con il poeta cileno (che vive tra la Svezia e la Romania) Mario Castro Navarrete, curatore della traduzione dei testi in castigliano con la collaborazione della Ortiz Lopez. Anfitrione di questi incontri il grande poeta spagnolo della generazione del ’27 Pedro Salinas (Mirna gli ha dedicato un gruppo su Facebook, che è stato luogo di conoscenza prima di quelli materiali) cui è dedicata l’epigrafe che apre il volumetto (“I cieli sono uguali / guardarli ci avvicina”). Le poesie sono tutte inedite, tranne una: la già citata “Luna di novembre”, che lo sorso settembre fu lanciata su piazza Duomo a Milano, assieme ai testi di altri autori cileni e italiani, in uno dei “Bombardeos de poemas” che il collettivo Los Casagrande sta organizzando da 15 anni nelle città che subirono ben altri bombardamenti durante le guerre. In quell’occasione di realizzò il finale, in qualche modo profetico, della poesia: “La notte che taglieranno il cielo / con un aereo per abbracciarsi / dall’altro lato del sipario / alzate la testa ai sogni: / sul mondo pioveranno bombe / di poesia”. Così come sono diventati materia e storia i versi della poesia che dà il titolo al libro, simbolicamente riportati sul risvolto di copertina: “Vento il mio cuore a forma di foglia / fallo volare fino alla casa / di Neruda, fa’ che si posi sul mosaico / del pavimento accanto ai miei piedi”. Un libro che è testimonianza della forza vitale della parola poetica e invito a seguirla con l’anima e anche con il corpo.



iQdB edizioni di Stefano Donno  (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)


Redazione - Mauro Marino

Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo

Booktrailer - Tracce di cenere - Roberto Spandre

venerdì 13 maggio 2016

Tutti i colpevoli di Giovanni Heidemberg (Enrico Damiani Editore). Intervento di Nunzio Festa


























Splende la decadenza morale, in buona sostanza le condizioni morali del popolo italiano, dell'ex Belpaese - sempre clerico-fascista seppur in forma (un po') rinnovata - di "Tutti i colpevoli". La storia di questo libro è comunque lunga; già nel 2005, per esempio infatti, col titolo "Ho ucciso un poeta" (catalogo Pequod) - questo thriller anzi spy story fu pubblicato ma subito messo da parte dall'Editore stesso. Mentre adesso torna in distribuzione, prima a capitoli sul sito della Enrico Damiani, e poi in forma volume nelle librerie. Tutti i personaggi del romanzo sono malati d'individualismo. Che spesso finisce nelle terre dell'egoismo. Perfino quando si pensa dietro alcune delle vicende che alimentano storie su storie hanno fini più alti. Però ripartiamo dall'autore. Dove Giovanni Heidemberg è pseudonimo che cela chi? Davvero una spia? Oppure semplicemente un investigatore privato? O, più semplice, uno scrittore alla Pinketts? Capirlo mai potremo, perché le informazioni del libro sono tantissime eppero innanzitutto, trovandoci difronte a un romanzo puro, di note bibliografiche e similari nisba. Heidemberg è comunque anche il personaggio intorno al quale sembra ruotare l'intera trama, apparentemente per caso. Ché Giovanni Heidemberg vorrebbe raccontaper per darci: "lo specchio della ridicola volontà di potenza che assilla i minuscoli titani del mio tempo senza più vigore né orgoglio". Da questo asssunto, una sfilata di tradimenti e colpi bassi. Il luogo-Italia è qui fatto ad ambientazione di vicissitudine tutte alla statunitense. Sebbene inganni e intrighi sono divenute nei secoli caratteristiche identitarie dell'Italietta appunto. Tant'è vero che alla base del libro è un memoir dell'autore dell'omicidio del nostro Pier Paolo Pasolini. All'epoca della prima edizione di Tutti i colpevoli, l'autore infatti già spiegava: "Per mio conto, ho svolto le mie indagini e ho avuto la chance di incontrare alcuni 'amici' di Pasolini che, magari senza volerlo, mi hanno detto più di quanto credevano. Il tutto è confluito nel libro". Fra terrorismo e fondamentalismo islamico. "Tutti si schermiscono e parlano di fiction, ma la fiction, come Pasolini ben sapeva e come il mio anonimo assassino memorialista scrive, è più vera di ogni incapacità, barrata dal pudore, dall'amore, dal rispetto, dalla mitizzazione, di raccontare una realtà che non si arriva a concepire perché non poeti", aggiungeva. Pasolini era per troppi da eliminare. All’inizio l’agente Heidemberg viene richiamato dalla Cia, dopo l’attentato alle Torri Gemelle, per un’operazione coperta che riguarda il terrorismo islamico, ma nel frattempo Heidemberg porta all’editore Deville il manoscritto d'un autore ignoto che racconta come ha ucciso Pasolini: "Chi ha ucciso il poeta". L’editore comincia a leggerlo e sotto i suoi occhi scorre la complicata vicenda italiana, con i suoi tanti e diversi intrecci. Con un Pasolini descritto con pregi e difetti.

mercoledì 11 maggio 2016

DIMMI TRE SEGRETI di Julie BUXBAUM (De Agostini)



Intelligente. Inaspettato. Romantico. Ci si può innamorare giorno dopo giorno, parola dopo parola di un Perfetto Sconosciuto? Una storia d’amore romantica, intelligente, imprevedibile. Per tutte le ragazze che aspettano il messaggio che cambierà la loro vita. Jessie ha sedici anni e una vita da schifo. O almeno così le sembra il giorno in cui lascia Chicago per frequentare il liceo più snob di Los Angeles. Ma proprio quando le cose si mettono male, riceve una mail misteriosa. Una mail in cui Un Perfetto Sconosciuto si offre di aiutarla a orientarsi nella giungla della nuova scuola, mantenendo però l’anonimato. Jessie è perplessa: si tratta di uno scherzo di cattivo gusto o qualcuno vuole davvero darle una mano?Il punto è che lei non è nelle condizioni di rifiutare un aiuto tanto generoso: sua madre è morta ormai da un paio di anni, e suo padre si è riposato, costringendola a trasferirsi dall’altra parte del Paese, in un posto che odia con un fratellastro che odia ancora di più.Ecco perché Jessie non può fare altro che fidarsi: presto, Un Perfetto Sconosciuto diventa il suo migliore amico, e lei decide che è arrivato il momento di incontrarlo. Ma, si sa, ci sono segreti che è meglio non svelare mai...

“Primo: mi è piaciuto tantissimo. Secondo: davvero, mi è piaciuto tantissimo. Terzo: vorrei consigliare a ogni adolescente di leggerlo.” (Jodi Picoult, autrice bestseller internazionale)
“Primo: è dolce, divertente e romantico. Secondo: il mistero vi terrà con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Terzo: lo adorerete.” (Jennifer E. Smith, autrice del bestseller internazionale)

Julie Buxbaum è un’autrice bestseller internazionale e i suoi lavori sono stati tradotti in venticinque lingue. Dimmi Tre Segreti è il suo primo romanzo young adult. Vive a Los Angeles con il marito, i due figli piccoli, e un pesciolino rosso... apparentemente immortale. Una volta ha ricevuto un’email anonima, che ha ispirato la storia di Jessie. Potete trovare Julie online all’indirizzo juliebuxbaum.com e seguirla su Twitter @juliebux.

domenica 8 maggio 2016

STRANALANDIA di Stefano Benni (Feltrinelli). Intervento di Chiara Evangelista


Ognuno combatte la routine come può. C'è chi spezza le catene della monotonia ritagliandosi uno spazio per sé, chi interrompe la ciclicità temporale salendo su un aereo che attraversa oceani di pensieri e chi utilizza la fantasia per raggiungere il tanto agognato Eden... Stefano Benni ci propone un "laboratorio della fantasia della natura dove tutto è così strano che nulla più sembra strano". Sfogliando le pagine, il lettore avrà incontri ravvicinati con il Gattacielo, il Cubolo, il Frotz e altre creature fantastiche ma rese realistiche dalle illustrazioni di Pirro Cuniberti. Un libro per "bambini" che ogni adulto dovrebbe leggere. L' autore cela dietro ogni animale i pregi e i difetti di un' umanità che potrebbe essere definita con un solo aggettivo: strana. Sognare è l'unico mezzo di difesa contro una normalità che è sempre più anormale.  Quindi perché non provarci? Tanto è gratis!
"Ditegli di continuare a sognare, ditegli di resistere..." (Cit. Stefano Benni)

Tarantulae – La notte della Taranta di Maurizio Nocera (iQdB Edizioni di Stefano Donno) per il Maggio dei Libri alla Biblioteca “G.Rizzo” di Cavallino (Lecce)




















Tarantulae – La notte della Taranta di Maurizio Nocera (iQdB Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato per il Maggio dei Libri e con il Patrocinio del Comune di Cavallino nell’ambito del progetto Autori a domicilio, da Alessandro Laporta (bibliotecario) e l’editore Stefano Donno  presso la Biblioteca Comunale di Cavallino “G.Rizzo” di  Via Amendola il 10 maggio 2016 ore 17,00. È da molto tempo che Maurizio Nocera si dedica alla ricerca sul Tarantismo (ne troverete testimonianza nella ricca bibliografia che chiude questo pamphlet), un modo per stare con i piedi, con le mani e con il pensiero nella Terra, con la sua Terra e con tutto il carico simbolico e magico che concima e cresce la particolarità salentina. In questo poema – “scritto a Badisco, forse in una notte d’agosto del 2015, davanti al mare che parlava alla luna”, Maurizio Nocera rende omaggio, a tre grandi personalità: il danzatore Giorgio Di Lecce, il tamburellista Uccio Aloisi, lo studioso Sergio Torsello. Loro, con la complessità del tarantismo, a vario titolo, hanno avuto a che fare, segnando la storia di questo fenomeno nella contemporaneità. Poi, “La Notte della Taranta”, la catarsi collettiva, il fascino e il richiamo di una forma antica e il suo resistere al e nel Tempo. Il sibilare e il battere delle pelli dei tamburelli muove ancora il cercare… Non c’è quiete, tutto si fa ritmo, musica; quella anima del Salento, essenza del “sentire”, prima arte, sua intima poesia. La Notte di Melpignano di questo “sentire” è manifesto e laboratorio. C'è una Taranta, un “morso” necessario, quello che il tempo provoca con le sue storture: il brutto che invade, la precarietà, il disagio, la guerra sempre presente nelle cronache del Mondo. Un “morso” che chiama alla presenza. La musica di questo deve farsi carico. La catarsi della festa non è evasione, distrazione, dimenticanza, pausa. Nell'incanto della trance è sempre necessario trovare l'energia della consapevolezza. “Bellu l'amore e ci lu sape fare” canta la pizzicarella: un amore largo, vasto per quanta è vasta la terra. Accoglierla per intero significa portarla alla sua essenza di natura, d'Amore, appunto. Abbraccio che si oppone, resiste e tenta di trovare soluzioni, il passo possibile, la necessaria armonia. (Mauro Marino)


Maurizio Nocera è nato a Tuglie, nel Salento, nel 1947. Numerosissime le sue pubblicazioni e le iniziative editoriali che lo vedono coinvolto. E’ socio ordinario della Storia Patria per la Puglia dal 1980.



iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)

Mail - iquadernidelbardoed@libero.it / Redazione - Mauro Marino

Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo