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mercoledì 30 giugno 2010

Una pittura per pregare del Maestro Afrune, (Bhoomans editore)



















L'opera che la casa editrice Bhoomans ha il piacere di presentare al pubblico, è uno splendido e raffinatissimo volume che avrà una tiratura limitata, pronto ad entrare in possesso solo di quanti sono in grado di apprezzare un prodotto editoriale di rara bellezza, di profondi contenuti, e di grande spiritualità. Parliamo di “Un reportage per pregare” del pittore Afrune. La casa editrice Bhoomans è nata nel Salento non più di due mesi fa, ed ha esordito con un’intensa raccolta di versi dal titolo “Più Luce” di Lara Carrozzo. Il libro in oggetto narra attraverso scritti ed immagini il cammino verso la fede e la successiva e convinta conversione al cristianesimo del maestro Afrune. Il pittore salentino, è conosciuto in tutto il mondo soprattutto per i dipinti di Madre Teresa di Calcutta, Padre Pio e Giovanni Paolo II. La gente va alle mostre del Maestro Afrune per incontrare la sua pittura, i suoi personaggi, la sua fede. Perchè per Afrune, la materia e il colore non sono altro che mezzi per esprimere la felicità di chi ‘vede- sente’ lo sguardo tenero di Dio sull’uomo e sulla storia. Pittura strumento di visione per eccellenza, tecnica al servizio di un’idea di alta religiosità, per persone che vedono e credono a ciò che vedono, senza andare al di là di ciò che l’immagine offre in sé. Pittura di testimonianza, sentimento, devozione. Così l’immagine ‘efficace’ sollecita la preghiera: è la naturale mistagogia della bellezza. Non illustrazione, ma memoria, impronta sul cuore. Tra le righe di quest’opera eccezionale si respira la mistica presenza del messaggio “Non abbiate paura” di Giovanni Paolo II, che ha insegnato ad andare per le strade e nei luoghi pubblici, come i primi Apostoli che hanno predicato Cristo, a non vergognarsi del Vangelo, a rompere con i comodi e abituali modi di vivere, al fine di raccogliere la sfida di far conoscere Cristo nella moderna “metropoli”. Di enorme rilevanza spirituale le mostre permanenti di: Giovanni Paolo II, presso la cattedrale di San Rufino Duomo di Assisi visitata da milioni di fedeli ed unica al mondo e quelle di Padre Pio a San Giovanni Rotondo presso l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” e presso la Cripta “ Madonna delle Grazie “ che custodisce le spoglie del Santo, costituiscono l’ulteriore e significativa testimonianza del cammino di fede del grande pittore.”



Autore: Afrune

Titolo: Un reportage per pregare

Casa editrice: Bhoomans editore

Anno di pubblicazione: 2010

Pagine: 200

Prezzo di copertina: 150, 00 euro

Info: info@bhoomanseditore.com

info@bhoomans.com

martedì 29 giugno 2010

La casa viola di Marco Scalabrino (Edizioni del Calatino). Intervento di Stefano Donno


















Quarta raccolta per il poeta siciliano (trapanese per la precisione) Marco Scalabrino dal titolo “La casa viola” edita da Edizioni del Calatino. Il lettore si troverà tra le mani un libro di 104 pagine, leggibile in poco più di un’ora, con sole trenta poesie. Dov’è il trucco? Non c’è, semplicemente perché grazie al lavoro di Adelaide Petters Lessa, Alba Olmi, Nelson Hoffmann, Ghjacunu Thiers, Monique Baccelli, Hèdi Bouraoui, Tony Di Pietro, J. Derrick McClure, Margherita Feliciano, Enzo Bonventre, Flora Restivo e Maria Pia Vigilio, questi trenta componimenti vengono tradotti in brasiliano, corso, francese, scozzese, spagnolo, oltre che italiano, a testimonianza del valore esportabile a livello internazionale della poesia di Scalabrino. Nessun lamento tragico nei versi di questo poeta, che non piange e si dispera per un passato puro e ancestrale, come da consuetudine nella poesia siciliana tradizionale; nessuna leziosità metrica in questi versi che presentano un respiro poetico asciutto ma fortemente sonoro, nonostante a volte un linguaggio duro come le pietre lascerebbe presagire un certo impeto “sauvage”, difficilmente contenibile e controllabile. Ma sola apparenza perché stiamo parlando di un poeta, senza ombra di dubbio, che sa il fatto suo e che ha distillato ogni parola in un polo denso, sino alla concentrazione di energia purissima. E per Scalabrino le parole sono importanti, fondamentali, perché permettono di costruire una dermografia esatta di autonomia e indipendenza del sentire e del conoscere umani, quasi come sforzo titanico per difendersi dalla confusione e dal caos dei nostri giorni. E la parola anche la più dura allevia il dolore di portarsi sopra la responsabilità di essere poeta e fare Poesia, quasi ad aver ottenuto una repentina illuminazione che ha portato una nuova consapevolezza, mentre fuori è solo rumore, fastidioso rumore. Imprescindibile la splendida prefazione al volume di Flora Restivo alla quale è dedicata “Battaria” – “Frastuono”

Avissivu a sentiri battaria stanotti/ è sulu l’universu/ nna tuttu lu so pisu/ chi di ncapu a li mei spaddi/ ca tramusciu d’ossa/ e sangu e lastimi/ paru paru/ jusu jusu/ nzina a li pedi/ scinni e nesci/ e munciuniatu/ di li visciri di la terra/ subissa/ nun vi spagnati.

Frastuono

Se doveste sentire frastuono stanotte/ è solamente l’universo/ in tutto il suo peso/ che attraverso me/ con sconquasso di ossa/ e sangue e spasmi/ per intero/ giù giù/ sino ai miei piedi/ scende/ ed erompe/ e sprofondo/ sgretolato/ nelle viscere della terra/ non state a preoccuparvi.

(Trad. di Maria Pia Virgilio)

lunedì 28 giugno 2010

Elementi di critica Trans a cura di LAURELLA ARIETTI, CHRISTIAN BALLARIN, GIORGIO CUCCIO e PORPORA MARCASCIANO (Manifesto Libri). Di prossima uscita





















Questo volume raccoglie interventi e riflessioni sull'esperienza "trans" intesa in senso individuale e collettivo da parte dei soggetti protagonisti in occasione del primo seminario residenziale transessuale/transgender svoltosi nella primavera del 2008. Un dibattito all'interno della variegata ed eterogenea scena trans sulle questioni che rimandano al significato della propria esperienza e alla possibilità/capacità di costruire una soggettività critica, nel tentativo di arrivare a posizioni condivise su storia, genere, sesso, patologia, autodeterminazione, senso e significato delle parole. Una discussione a più voci che si avvale anche del contributo di testimoni privilegiati, scelti in base al loro rapporto con la scena transessuale/transgender e alla loro conoscenza di essa.

I curatori: LAURELLA ARIETTI, CHRISTIAN BALLARIN, GIORGIO CUCCIO e PORPORA MARCASCIANO fanno parte del Coordinamento Trans Sylvia Rivera, che riunisce alcune realtà associative e individualità trans in Italia. Il Coordinamento si è formato nell'ottobre del 2006 come momento di confronto sulle questioni e i progetti che interessano la realtà trans nei suoi molteplici aspetti.

domenica 27 giugno 2010

Devozione di Antonella Lattanzi (Einaudi, Stile Libero). Intervento di Stefano Donno




















Antonella Lattanzi ha pubblicato ‘Col culo scomodo (non tutti i piercing riescono col buco)’, presentato al pubblico italiano nel 2004 per i tipi di Coniglio Editore di Roma. Ora finalmente esce il suo tanto atteso romanzo d’esordio dal titolo ‘Devozione’, pubblicato da Giulio Einaudi Editore (Stile Libero). Questo lavoro devo dire che mi ha letteralmente devastato per come vengono strutturati sia i passaggi narrativi che le modalità di allocazione temporale e geografica delle vicende dei protagonisti, che creano universi fluttuanti tra il passato e il presente tra Napoli, Bologna, Bari e che fa respirare per tutte le pagine un profondo senso di annichilamento, deriva, decadenza inauditi. Questa autrice è matura al punto giusto per definirsi una scrittrice, e a mio avviso questa che fa conoscere al pubblico, non è una storia di formazione, tutt’altro. Si parla fondamentalmente di eroina. Due sono le cose: o le hai vissute sulla tua pelle e dunque hai il background giusto per parlarne senza troppe menate inutili, o hai la sensibilità di cogliere tutto ciò che all’occhio sfugge, tutto ciò che solo una grande penna è in grado di raccontare, compresi umori, odori, paranoie, inferni di ogni tipo. Lattanzi ha osservato a lungo e da vicino i Sert, si è finta tossica per entrare nelle comunità di recupero, facendo dunque della buona e sana antropologia letteraria. Lattanzi svela una realtà amara, ai più sconosciuta, quella della tossicodipendenza che non ha età, che ha a volte delle vite normali e che ricorre al metadone per rendere costantemente meno spigolosa e urticante una realtà che non si è in grado di tollerare. Lattanzi ci racconta una storia disperata, forse metafora nuda e cruda di ogni nostra dipendenza, coscienza del costante mutare dei nostri desideri in mostri. Nikita e Pablo vivono come fuorisede a Roma. Hanno 26 anni. Sono eroinomani. Il loro tempo si divide tra sert, piatti incontri con medici, con psicologi, metadone, astinenza che divora, buchi. Annette, la ricca francesina, è la fine di tutti i loro affanni per procurarsi la roba: basta rapirla! Anche questa soluzione però si trasforma nell’ennesimo incubo. Incubo come le sue assenze in famiglia, come il sogno di diventare scrittrice, come l'epatite C, funambolico sterminatore dei suoi migliori amici. Forse anche Nikita ha l’epatite C. Ha paura di morire. Devozione è il romanzo che rende visibile una zona sempre piú trasversale e obliqua, di fronte alla cui evidenza e alla cui disperazione rischiamo di rimanere indifferenti.

sabato 26 giugno 2010

KAHUNA - Booktrailer in concorso al Festival Premio Antonio Fogazzaro 2010

Parte degli utili ricavati dalla vendita di questo libro sarà devoluta a "Make-A-Wish Italia Onlus", un'associazione che realizza i desideri di bambini affetti da malattie gravi, per donare loro un momento di gioia e serenità che li aiuti ad affrontare, con più forza, le cure legate alla malattia. www.makeawish.it. Booktrailer prodotto e distribuito da HEITAI www.keitai.it - http://www.bootrailers.eu/


IL LIBRO:
“Kahuna” significa sciamano, colui che comunica con tutto il creato.
La biondissima Stella è una kahuna e vive straordinarie e avvincenti avventure con l’inseparabile e irriverente opossum topo José...

Kahuna. Alla scoperta della terra cava e delle tavolette rongo rongo, di Francesca Gallo, Edizioni Angolo Manzoni, maggio 2010

Il libro, fa parte della nuova collana
JUNIOR D « ad alta leggibilità » anche per i dislessici: nuovo carattere EasyReading

Illustrato - Allegato CDMP3 - Voci narranti: Franco Collimato e Simona Massera

L'autrice Francesca Gallo è stata invitata a partecipare con il suo booktrailer per concorrere al Festival Premio Antonio Fogazzaro 2010 a Menaggio... al Booktrailers Fest, seconda edizione del festival dei "trailer letterari", in collaborazione con Keitai e il portale internet Booktrailers.eu, con votazione del pubblico in sala.

Link per leggere il primo capitolo del libro

“Spicchi” Racconti brevi di Laura Mancini (ilmiolibro.it)













Dopo il racconto di viaggio "Un giorno, in Cina..." edito da Tespi s.r.l. e le raccolte di poesie pubblicate da Aletti Editore, Laura Mancini pubblica con Ilmiolibro la raccolta "Spicchi", una summa delle sue osservazioni, pensieri, invenzioni, fantasie, appuntati dai tempi della scuola fino ad oggi, con l'ironia e l'umorismo di sempre ed uno spirito critico nei confronti della realtà che la circonda ma senza rinunciare mai a momenti di poesia.

La copertina del libro è a cura di Attilio Sprovieri, il testo è integrato dalle illustrazioni realizzate da Pierluigi De Dominicis e dall’autrice stessa. “Spicchi” è in vendita online sul sito Ilmiolibro.it o su ordinazione presso le librerie La Feltrinelli.

"Non ho mai capito se la mia passione per la carta, i quaderni, le penne e tutti gli articoli di cartoleria derivi dal fatto che mi piace scrivere o se, al contrario, la mia passione per lo scrivere derivi proprio dal fatto che quando vedo un bel blocchetto, non resisto senza buttare giù qualche riga: è una sorta di “battesimo” artistico che dovrebbe garantire la buona riuscita di ogni quaderno. Ricordo unestate in cui i miei genitori e mia sorella andarono a Londra ed io, ancora ragazzina, per una volta, decisi di starmene a Roma con i nonni (ed evitare una delle loro gite-tour de force) e portai con me un bel quaderno colorato, nuovo di zecca, trasformandolo in un diario segreto in cui raccontare tutto quello che avrei fatto o pensato o osservato in quei giorni, riempiendolo anche di disegni e foto. Era solo un quaderno, ma mi aveva ispirato talmente tanto da diventare uno “spicchio” della mia vita, un ricordo importante. Di “spicchi” nel corso degli anni ne ho raccolti tanti, alcuni più veritieri, altri più fantasiosi ed ho pensato di associarne qui alcuni, legati appena da un sottile filo logico e cronologico." Laura Mancini


I dettagli su: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=463528


Laura Mancini, nata a Roma il 2 giugno 1982, si è laureata nel 2005 in Lingue e Civiltà Orientali presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Giornalista Pubblicista dal 2006, Caporedattrice per la città di Roma delle testate Teatro.org e Orizzonte Universitario, collaboratrice di altre testate, ha pubblicato “Un giorno, in Cina…” con Tespi s.r.l., alcune poesie all’interno delle antologie Antologia dei Poeti Italiani Contemporanei Lazio vol.2, Poesie del Nuovo Millennio vol.3, Verrà il mattino e avrà un tuo verso vol.2, Tra un fiore colto e l’altro donato, Enciclopedia dei poeti italiani contemporanei con Aletti Editore e all’interno di Quando le bugie… Antologia poetica di testi selezionati partecipanti al Premio Nazionale “Bugie ad Arte” 2005 con Edizioni Fruska, ed ha partecipato al Concorso Nazionale Poesia Donna e Novella, 9° edizione, ottenendo una pubblicazione all’interno della Antologia dei concorrenti.

venerdì 25 giugno 2010

Mi sono visto di spalle che partivo di Francesco Paolo Oreste (Pensa Multimedia). Intervento di Maria Rosaria Esposito

Non ho mai capito se scrivere, per gli scrittori, sia malattia o convalescenza; “il vizio assurdo” lo definiva Pavese, per sottolineare lo spirito, la spinta patologica. Per Francesco Paolo Oreste pare sia la direzione verso un fine di scoperta, di ricordi, di luce, di verità. Lui, poeta perduto nei perché e nei però, le sue parole che fulminano il cuore, fanno intravedere molto della sua anima e ci restituiscono l'idea di un uomo che sa leggere dentro di sé, nonostante i ricordi che, “come i sogni danno sempre la sensazione di aver perso qualcosa”.
Il libro è un viaggio, nel reale, nel quotidiano, un viaggio che percorriamo insieme con l'autore e con la sua brama di “scrivere, scrivere”… ed allora intinge la penna in un caffé, e scrive, scrive sui sottobicchieri nei pub, sui biglietti del treno, su mezzi foglietti, su vecchi quaderni, su vecchi pensieri....
A volte le parole colpiscono come un nervo scoperto, feriscono come una lama: il protagonista è la realtà, quella interiore, e il confine tra letteratura e vita vissuta sfuma, fino a diventare irrintracciabile. I personaggi del libro spesso sono inanimati, inusuali, scomodi e questo spinge il lettore alla rilettura di ciascun racconto, per cercare dettagli, sfumature, ritmi che, a una prima lettura, apparivano non visibili. Tante possono essere le sensazioni che si provano nello scorrere le parole del libro: la suggestione di sentire ciò che sente l'autore nello stesso identico modo in cui lo descrive, la voglia di fuggire, di scappare da un territorio martoriato forte quanto la speranza, che raccoglie luce e sogni.
Quello che mi ha colpito, sin dalla prima frase, dalla prima sillaba, è la musica delle parole, il ritmo che cambia così come cambiano le storie, ritmo che si fa frenetico per la brama di scrivere, cupo per la delusione di una realtà troppo diversa da quella desiderata, musica che si fa tenera mentre nel guardare il mare, calda per il fuoco sotto la cenere, le note scorrono via insieme con le parole, ancora più forti se si legge nel silenzio esterno.
Un'opera, in tutti e per tutti i sensi, che lascia traccia, negli occhi, nelle orecchie, nel cervello e che non scivola più via….

Pensa Multimedia


giovedì 24 giugno 2010

Hanna e Violka di Rossella Piccinno (dvd, Kurumuny edizioni). Intervento di Stefano Donno




E’ chiaro come oramai l’Italia, abbia dimenticato con estrema facilità le sofferenze dei suoi migranti, quando partivano verso il Nord della nostra patria, e a volte anche al di là dei suoi confini, per andare a spaccarsi la schiena nelle miniere del Belgio o lavorare in Svizzera per poter inviare qualche soldo in più indispensabile a colmare i bisogni di mera sopravvivenza delle loro famiglie. E sembra che ora la geografia antropica del bisogno non sia cambiata più di tanto, o meglio non sia cambiata per alcuni paesi dell’est europa. Hanna Korszla è una delle 1.700.000 badanti presenti in Italia, ed ha trovato lavoro in Salento a Ruffano, oramai da tre anni, condividendo la sua vita con quella di Gina e Antonio, un anziano, quest’ultimo, alle soglie dei novant’anni, malato di Alzheimer, del quale si occupa quasi 24 ore su 24. Violka, sua figlia, di appena diciannove anni, polacca e senza lavoro arriva nella casa di ‘Ntoni dalla Polonia, e da l’opportunità a sua madre di ritornare a Chlem, la sua città, per riabbracciare i suoi familiari e a riallacciare i fili della loro memoria e del loro vissuto. Rossella Piccinno, rappresenta sicuramente una rivelazione nel panorama delle giovani registe italiane, soprattutto perché è riuscita a raccontare con forza e audacia, attraverso delle immagini, la trasformazione sociale di un paese come il nostro, che sta invecchiando a ritmi paurosi, che sta mettendo in discussione le strutture e i ruoli all’interno della famiglia, che è oggetto di costanti flussi migratori. “Hanna e Violka” è una grande lezione di vita, sulla capacità e la forza delle donne di affrontare le avversità della vita, con un pizzico di ironia e leggerezza “Hanna e Violka” è un puntuale e calibrato lavoro antropologico attraverso un video che ricontestualizza delle vite che altrimenti passerebbero nell’oblio della nostra quotidianità


Kurumuny edizioni

domenica 6 giugno 2010

La cava di tufo - VINCITORI evidenzia libri INEDITI maggio

Era ancora buio quando Marietta gli aveva consegnato il pane per il mangiare degli uomini giù alla cava. Quel giorno s’era svegliato da solo, si era lavato, aveva mangiato il pane caldo con il sale e l’olio di palmento. Un’altra fetta in tasca. Inforcò la bicicletta e giù per il crinale in curva. Penombra. Le prime luci d’alba allungavano l’ombre delle piante e delle pietre dei muri a secco. Volava Angelo sulla trazzera di terra battuta. Arrivò vicino alla casetta del riparo in meno di mezzora. Come sempre. D’improvviso quel ‘bruciaaaaaaaaaaaaa’. Lungo. Drammatico. Il terzo avviso. L’ultimo. Aveva ancora duecento metri. Poteva fermarsi dietro al mucchio dell’ordinato materiale da trasportare. Poteva tornare indietro e allontanarsi il dovuto. Continuò. Pedalò sempre più veloce verso la casetta di riparo. A tredici anni sei più veloce della polvere da mina. Lo scoppio. Più forte dell’altre volte. Una mano invisibile lo portò in alto. Con la bici e la bisaccia del pane. Forse solo due secondi sospeso nell’aria. Una vita intera. Vide gli angeli di cui gli aveva parlato Padre Annaro. Lui stesso angelo. Angelo anche di nome. La luce lo rendeva quasi cieco. La musica aveva un volume impossibile da sopportare al mondo. Mentre volava pose una mano sulla bisaccia del pane degli uomini della cava. A proteggerlo. La missione andava compiuta. Una mano pietosa lo riportò a terra. Il primo a correre verso di lui fu Peppino, il fratello maggiore. Poi gli altri. Fu sollevato. Con una delicatezza inusuale in quegli uomini. La guancia sinistra rossa di sangue. L’udito, da quella parte, si scoprì compromesso. Si risvegliò dopo un po’. Aprì gli occhi. Prima uno poi l’altro, con fatica. La prima cosa che gli venne da dire fu: “Non l’ho fatto apposta. Dov’è il pane?”. Una risata fragorosa l’ho sommerse. Risero tutti gli uomini rudi della cava di tufo. Quella giù a Balatazze. […]

LA CAVA DI TUFO di Salvino Sagone, INEDITO, www.10righedailibri.it, maggio 2010
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VINCITORI: Sweet Dream (evidenziatore), Salvino Sagone (evidenziato)

giovedì 3 giugno 2010

Il piacere di leggere senza fatica

C'è chi legge tanti libri e si stanca gli occhi, c'è chi vorrebbe leggere ma per varie disfunzioni non può farlo... e di questo è stanco.
Come fare?

- Caratteri di stampa di grandezza superiore alla media.

- Punteggiatura evidenziata attraverso un allargamento calibrato dello spazio che la precede.

- Interlinea ampia: separa chiaramente una riga dall’altra.

- Formato del libro e struttura della pagina studiati per favorire una corretta lettura.

- Qualità della carta: di bassa grammatura, ma di alto spessore, è leggera ma evita la trasparenza del verso della pagina. Il colore avorio evita il riflesso.

- Legatura in brossura, con cucitura delle segnature: consente l’apertura totale del libro e garantisce la sua maneggevolezza.

Questi sono i punti cardine dell'idea della casa editrice torinese Edizioni Angolo Manzoni che, in sinergia con la Fondazione Alberto Colonnetti, l’APRI, l’UIC, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, proprio per dare una risposta concreta al problema della leggibilità, ha creato la collana di narrativa contemporanea CORPO 16 GRANDI CARATTERI.
La collana ha preso vita anche anche grazie alla disponibilità degli autori e delle case editrici che, pronte a sostenere le iniziative a favore della “leggibilità a 360°”, hanno concesso le licenze di pubblicazione.
E non finisce qui!

Edizioni Angolo Manzoni ha deciso che davvero tutti devono poter coltivare la passione della lettura. Tutti hanno il diritto di leggere.
A gennaio 2010 è nata così la collana JUNIOR D ad alta leggibilità anche per i dislessici: nuovo carattere EasyReading, illustrazioni e CDmp3 allegato.
Ecco il primo libro, pubblicato per la collana:

Brevissima storia di una bambina e di una gatta che volevano vivere aggrappate alla luna, Gianpietro Scalia, Edizioni Angolo Manzoni (JUNIOR D «alta leggibilità»), gennaio 2010. Voce narrante Franco Collimato, illustrazioni a colori di Ana Burgos Baena. (Libro per bambini dai 9 anni in sù)
Il primo capitolo del libro è disponibile in lettura su 10 righe dai libri:

Ora aspettiamo impazienti i nuovi libri.

mercoledì 2 giugno 2010

Gli errori delle donne (in amore) - NOVITA': primo classificato evidenzialibri maggio




10 righe dai libri pag. 77 - La strega
Se la fata e` bella, brava, buona, sempre motivata dalle migliori intenzioni; in equilibrio tra eleganza e sobrieta`; affascinante, sempre dolce e disponibile con tutti; intelligente, diligente, di successo negli studi e nella professione, colei che fa della ...volgarita` e dell’aggressivita` il marchio doc del proprio stile di vita e della propria modalita` di relazionarsi con l’altro sesso e` la strega. [...] al contrario di quanto si possa immaginare, l’evidenza dei fatti mostra che la strega esercita un potere d’attrazione verso l’uomo pari se non superiore a quello esercitato dalla donna-fata. Ma perché? [...]



10 righe tratte dal libro di
Giorgio Nardone, Gli errori delle donne (in amore), Ponte alle Grazie, 6 maggio 2010
link per leggere il primo capitolo


vincitori EVIDENZIALIBRI novità maggio: Quellapiccola (evidenziatore), Ponte alle Grazie (evidenziato)

Le affinità elettive - EDITI: primo classificato maggio

[…] quando si ritrovarono, si guardarono a vicenda con stupore e caddero di slancio tra le braccia uno dell'altra con infinita passione, anche se sorridendo per il travestimento. La forza della gioventù e la vivacità dell'amore li rimisero in pochi minuti in sesto: mancava solo la musica per invitarli alla danza. Essersi ritrovati dall'acqua sulla terra, dalla morte in vita, dall'ambito familiare in una regione selvaggia, dalla disperazione all'incanto, dall'indifferenza all'amore, alla passione, tutto in un istante... la ragione non basterebbe ad afferrare ciò; si spezzerebbe o si confonderebbe. In casi simili è il cuore a dover fare del suo meglio, per reggere una simile sorpresa. Completamente persi l'uno nell'altra, solo dopo un po’ di tempo riuscirono a pensare alla paura, alla preoccupazione di quelli che avevano lasciato; ma essi stessi quasi non riuscivano a pensare senza paura e senza preoccupazione a come vederli di nuovo. "Dobbiamo scappare? Dobbiamo nasconderci?", disse il giovane. "Restiamo insieme", disse lei cingendogli il collo […]

10 righe tratte dal libro di
Johann W. Goethe, Le affinità elettive, a cura di Giuliano Baioni, trad. Paola Capriolo, ed. Marsilio 1999

VINCITORI evidenzalibri EDITI: Alessandra Ale (evidenziatore), Sweet Dream (evidenziato)

Alta Fedeltà, Nick Hornby - scelto nella settimana su 10 righe dai libri


La gente si preoccupa perché i ragazzini giocano con le armi, perché gli adolescenti guardano film violenti; c'è la paura che nei giovani finisca per imporsi una specie di cultura della violenza. Nessuno si preoccupa dei ragazzini che ascoltano mig...liaia di canzoni - migliaia, letteralmente - che parlano di cuori spezzati, e abbandoni e dolore e sofferenza e perdita. Le persone più infelici che conosco, dico in senso amoroso, sono anche quelle pazze per la musica pop; e non sono sicuro che la musica pop sia stata la causa della loro infelicità, ma so per certo che sono persone che hanno ascoltato canzoni tristi più a lungo di quanto non siano durate le loro tristi storie.


Nick Hornby, ALTA FEDELTÀ, Guanda, pag. 27
postato nella bacheca del gruppo facebook 10 righe dai libri da Serena Iampieri il 23 maggio