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martedì 31 dicembre 2013

Il cowboy di Calabria, di Angelo Pettofrezza, Lupo Editore 2013. Intervento di Alessandra Peluso



Dalla penna sensibile e ancorata ad un passato da emigrante scrive come traccia indelebile una seconda pubblicazione “Il cowboy di Calabria” di Angelo Pettofrezza. 
È una storia appassionante che muove dall'ironico al nostalgico, una nostalgia però che non rimanda ad uno struggimento e anelito indefinito di Charles Baudelaire ma ad un sentimento di dolce malinconia per un'esperienza esistenziale vissuta realmente o soltanto immaginificamente. (Aniello Montano).
Si tratta infatti di una nostalgia per esperienze vissute negli anni sessanta a Bonn che Pettofrezza con estrema cura intende regalarci.
Si narra la storia di Salvatore, un giovane calabrese sprovveduto e pasticcione con la sua innamorata Giovanna, bellissima che provocava l'invidia di Angelo. Il punto nevralgico della narrazione è “Casa Italia”: il centro di ritrovo di emigranti italiani che lontani da casa avevano la possibilità di sentirsi meno soli e solidali.
Una scrittura semplice ma incisiva segue il volgere della conoscenza tra Angelo e Giovanna. «Eri bellissima in quel tuo pigiamino celeste e con i capelli sciolti che ti nascondevano un po' il viso. Ai miei occhi annebbiati dall'alcol apparivi come una fata. In quel momento qualcosa scattò in me...». (p. 102).
Il racconto è da leggere per conoscere l'esito della storia che nasconde un bel colpo di scena, garantendo un racconto fiabesco che in un certo senso copre la condizione di “straniero”: “hostes” spesso piuttosto che “hospes” .  
Si legge piacevolmente “Il cowboy di Calabria” sentendosi vicino alla condizione di emigrante goffa come quella del cowboy “Sembrava un personaggio uscito dai fumetti e più precisamente da una storia di Tex Willer: portava un completo in jeans con i pantaloni infilati in un paio di stivali e dalla giacca  pendevano delle lunghe frange di pelle color nocciola”. E poi c'è l'immagine della persona seria, determinata, impeccabile come quella di Angelo.
Angelo Pettofrezza mostra di raccontare la sua vita vissuta negli anni sessanta a Bonn, scegliendo di lasciare la sua patria e la terra natìa per cercare fortuna altrove con sensibile acutezza, delicatezza e voglia di ricordare un passato che gli appartiene anche oggi che emigrante non è più.
I personaggi sono tanti e tutti fanno parte di un intero collage familiare dai quali emergono caratteri e tratti di un Sud che - nel bene e nel male - costituiscono il dna di ogni emigrante meridionale.
L'animo gentile e premuroso dell'autore spicca in Angelo, il protagonista della storia che si innamora perdutamente della bellezza candida ed eterea della giovane Giovanna.
Occorre leggere l'avvincente “Cowboy di Calabria” di Angelo Pettofrezza per godere in modo spassionato e ironico una parte di vita vissuta dallo stesso in una dolce e leggera atmosfera nostalgica.

lunedì 30 dicembre 2013

BookTrailer - Riflessi

domenica 29 dicembre 2013

Mai più di Gianluca Tirozzi (Arduino Sacco editore)

Quando la piccola Cleo Di Giovanni, di otto anni, scompare, tre uomini si ritrovano coinvolti nella sua angosciosa ricerca. Sarà presto chiaro che si tratta di un sequestro di persona, il cui movente sottende la peggiore delle ragioni. Pertanto, un investigatore del Ros, schiavo dell’alcool e di una vita che lo aliena, un comandante di Stazione Carabinieri vecchio stampo e il padre della vittima, si uniranno nella sua disperata ricerca, che dall’entroterra pugliese li porterà fino in Catalogna, oltrepassando ogni limite ed ispirati da un magico sentimento di empatia.

I tre uomini saranno uniti nel tentativo di salvare la piccola vittima ed in qualche modo salvare anche se stessi dalle proprie dannazioni. Insieme si uniranno in una rapida discesa all’inferno. Tra carogne psicotiche e maligne presenze, si imbatteranno in un esoterismo deviato, motore di intrighi internazionali ed inaspettatamente ago della bilancia di importanti assetti geopolitici.

La loro corsa contro il tempo, quelle fatidiche 72 ore dopo le quali è sempre troppo tardi, sarà motivata da un apparato di Stato inefficiente, il più delle volte inefficace dove imperano logiche familistiche in luogo di un reale sentimento di “comunità”. Nel tentare di porvi rimedio rischieranno il tutto per tutto, scoprendo molto più di quanto si sarebbero mai immaginati, giungendo, inconsapevolmente, sino alle radici del male.


mercoledì 25 dicembre 2013

Margini. Storie di donne e di uomini senza storia di Zena Roncada, di Lucia Saetta, (Pentagora). Intervento di Nunzio Festa

I luoghi devono farsi tutt’uno alle donne e agli uomini che li vivono o li attraversano. Altrimenti son spazi morti. Anzi rischiano d’esser pezzi di geografie ammazzate. E Zena Roncada racconta, con i brevissimi raccolti proprio sotto il titolo di “Margini”, quelle “Storie di donne e uomini senza storia” denunciate nel sottotitolo del libretto e che tengono insieme fiume e paese ballati dal Po che erano in sintonia assoluta con gli abitanti e i naviganti di quei terrestri mari. Per fortuna, ci fa capire l’autrice nata a Borgofranco sul Po, esistono ancora certe realtà. Sicurezza di presente che “a fare granaio” si porta con narrazioni vaganti intorno a ortiche, orti, portoni. “Caro Nunzio, mi fa piacere che i miei racconti – sono parole private di Zena, che riporto per la ragione che spiegheremo più avanti – arrivino a te, in una terra che io amo tanto (la mia Basilicata, ndr). Mio padre, ai tempi della FederBraccianti nazionale, ha lavorato a lungo nei tuoi luoghi, sotto la guida di Di Vittorio. Grazie, per ogni cosa”: pensate quale onore e che piacere c’ha dato la lettura di questo libro; dove in questo pezzetto di Sud lucano dal quale scrivo prendo tasselli d’un Nord che è stato semplicemente un Settentrione contro la malvagità dei pregiudizi anti-meridionali. Ma torniamo alle vite dette da Zena Roncada. Ed ecco che, da premettere, il volume è stato suddiviso in quattro sezioni. La prima parte titolata “Mappe di terra, di fiume e di cielo”. La seconda “Il tempo delle formiche sulla tavola”. Poi “Orti, corti e cortili”. Infine “Amori e spose”. Augurandoci comunque di non far torno all’insegnante Roncada, bravissima e meticolosa a usare la penna appuntita di chi cura parole e sensazioni, prendiamo - a esempio buono per un’analisi di contenuti e scrittura - soltanto uno dei ultimi racconti brevi del libro, il bellissimo davvero “L’Alda”. “Che poi, lì, era una faccenda d’anima”, meraviglioso incipit. Che immette in velocissime perfezioni: “La musica si sganghera, sale per la manica, cerca il collo e la gola”. Con poche fulminanti battute, Zena Roncada ci spiega chi è e cosa vuole Ada e chi è cosa vuole lo sposo che ha apprezzato l’anima di questa donnona sgraziata appunto nel fisico e sicuramente più che aggraziata nell’anima. Un tocco fulmineamente che ci dice come i suonatori di fisarmonica viaggianti di strade e cantine portano nel taschino la tristezza del risveglio da dopo-bevuta. Quella disperazione silenziosa a dare la mancanza o l’esiguità di parole al vero prossimo, alla donna a sua volta vittima di quel lungo momento di cupa ripartenza. Il racconto è riuscito. Alla perfezione. E d’altronde è emblematico e rappresentativo delle capacità di Ronca. Margini è una raccolta di racconti non soltanto validissima, ma addirittura un libro che dovrebbe piacere molto ad autrici e autori della short story, Carraro e Benedetti in testa. E che di certo piace a Mauro Corona.

venerdì 20 dicembre 2013

Mo mama. Da chi vogliamo essere governati?, di Paolo Nori (Chiarelettere). Intervento di Nunzio Festa



“La politica non è una cosa che si fa quando si va a votare, ma che la politica si fa tutti i giorni, e che è politica il modo in cui si parla, il modo in cui ci si muove, che è politica il grado di gentilezza con cui si parla coi propri figli, e coi propri genitori”. A chi appartiene quest'asserzione definitiva, assoluta? Verrebbe di rispondere: o a una persona perbene, come piace dire in genere, oppure a un  intellettuale serio e puntuale. Invece è di Paolo Nori.  E non che Nori non sia un intellettuale: fa lo scrittore, il traduttore e il “maestro” dei grandi. E, chiaramente, non che non sia una persona per bene. E fa grandemente piacere scoprirlo, che sia di Paolo Nori. Dove un altro scrittore in sostanza ci toglie dallo pseudo-qualunquismo dell'ultimo piccolissimo Piccolo, che riesce invece a esser peggio d'altri e non “come tutti”. (Non come tutti, certo). Fortunatamente. Nori col suo 'libretto', infatti, con la scusa di raccontare “Parma ai tempi del Movimento 5 stelle”, espone la sua visione del mondo, più che solamente la sua idea di 'politica' / idea-politica. Però com'è giusto che sia  è costretto a ragionare, visti i tempi correnti, durante lo svolgimento d'un tema in apparenza nuovo: l'ascesa sulla scena della gestione della cosa pubblica, per quel che almeno riguarda Parma, d'una nuova forza politica – con il primo sindaco ai cinque stelle; mentre insomma una nuova generazione, in genere, avanza nella calca che il nulla d'oggi è. Non si capisce più un cazzo. Se, tanto per cominciare, adesso che scriviamo dell'ultimo libro di Nori, narratore di grande bravura e oramai di riconosciuta levatura, troviamo sulle strade, e non per sentito dire o per modo di dire, una specie d'accenno di sommossa dentro la quale i fascisti del terzo millennio degli ultimi resti di partiti xenofobi e nazifascisti tentano d'esser germi, anzi batteri da lievito cattivo. Ma torniamo a Parma. Anzi a Pizzarotti. Dove Federico Pizzarotti è l'esempio d'una lingua da rigettare e dell'assenza di qualità nonché del mancato raggiungimento di buoni propositi. “Mo mama”, in effetti, è prima di tutto un'espressione linguistica parmiggiana della quotidianità. Sarebbe a dire “mamma mia” - epperò è usata esclusivamente in senso negativo. Ma meglio allora parlare una lingua di tutti i giorni, che quella dei Pizzarotti. E Nori, da anarchico, pur stupendosi con poco aspira al massimo. Altrimenti meglio tenersi fuori. Tanto che non vota da una ventina d'anni. Grazie al fatto che siamo incalliti sostenitori – lo seguiamo tutti i giorni (andando sul sito con puntualità maniacale) – molte pagine del Mo mama avevamo avuto il piacere di leggerle in anteprima. Però tutte insieme sono una vera e propria riflessione, una discussione sull'attualità. Praticamente un'opera di saggistica che chiede di spaccare in mille pezzetti concetti obsoleti, falsi e, per di più, banali, che i gesuiti di pd pdl sel e m5s vogliono farci passare per valori. Tra il nuovo, fino a un certo punto, mito Renzi e il sempre fresco grillismo.   





lunedì 16 dicembre 2013

Le abitudini della felicità di Brian Colbert (M&A Edizioni)



"Sei Felice?" non è una domanda a cui è facile rispondere. La maggior parte delle persone sembra concentrarsi esclusivamente sui problemi, i disagi, i disservizi, le crisi, i conflitti. Non si domanda se è felice, né come potrebbe diventarlo. La felicità è "NC": Non Classificata. Rinviata a data da destinarsi. Archiviata come "non importante" o "non urgente". La felicità manca: dagli ordini del giorno, dalle nostre conversazioni, dai programmi scolastici, dalle assemblee di condominio. È la grande assente della nostra vita quotidiana. Il libro di Brian Colbert pone una sfida insolita e quasi rivoluzionaria: quella di riportare la felicità al centro della nostra esistenza, di imparare a considerarla un'abitudine quotidiana, una necessità inderogabile, un obiettivo irrinunciabile. L'autore ci accompagna in un viaggio di scoperta della nostra identità, dei nostri valori, delle nostre inclinazioni più autentiche guidandoci, allo stesso tempo, nella costruzione delle "abitudini della felicità".

Brian Colbert, è uno speaker motivazionale molto ricercato, uno dei migliori autori e uno dei coaches della mente più importanti e di successo in Irlanda oggi. Ciò che differenzia Brian dagli altri è la sua profonda comprensione della natura dei conflitti interpersonali, consci e inconsci, ed è con queste capacità uniche che ha diretto migliaia di persone e numerose organizzazioni per soddisfare le loro potenzialità. Brian appare regolarmente nelle TV nazionali irlandesi, nelle radio e nei giornali. Il suo database di clienti include membri e organizzazioni da FMCG's, industria farmaceutica, IT, settore bancario, governo e professioni mediche e delle vendite. Lo stile di formazione carismatico di Brian oscilla spesso delicatamente tra il profondo e il decisamente divertente. Il suo calore, l'autenticità, la curiosità e la passione per la vita sono contagiose.

giovedì 12 dicembre 2013

IL COMUNE DI LEVERANO È LIETO DI PRESENTARE AL PUBBLICO LA POESIA DI ALESSANDRA PELUSO “RITORNO SORGENTE” (LietoColle)




Un evento culturale degno di nota non poteva sfuggire al Comune di Leverano che accoglie nella sala consiliare “Ritorno Sorgente” (LietoColle) di Alessandra Peluso alla quale si affianca l'autorevole critico Stefano Donno.
Venerdì 13 dicembre 2013, ore 19.00 - Sala consiliare del Comune di Leverano.


“Ritorno sorgente” non ha nel suo dna scritturale nulla che possa anche lontanamente appartenere all’etimo tedesco “Sehnsucht” con il quale si indica un’atmosfera intrisa di “struggimento”, nello specifico quasi uno stato dell’essere paragonabile ad una malattia che spinge dolorosamente al desiderare, un desiderare che emerge dall’intimità in maniera dirompente e che è rivolto ad una persona o ad un oggetto che si ama o si desidera fortemente.
(dall'introduzione di Stefano Donno). 


Alessandra Peluso - nata a Leverano (Lecce) si ispira alla filosofia e alla poesia. Nella sorgente della vita collabora con l'Università del Salento (Bioetica), editoria Lupo Editore (editor) e scorre come sorgente fresca e zampillante nella comunicazione con Affari Italiani, Repubblica/Bari.    Amante della ricerca e del dubbio, del piacere epicureo e della bellezza dell'essenza e mai della superficie, scrive versi. Oltre a pubblicazioni scientifiche su Simmel e Camus, la prima pubblicazione poetica “Canto d'Anima Amante”, di Luca Pensa Editore 2010.

mercoledì 11 dicembre 2013

Nigredo di Stefano Delacroix (I libri di Emil) domani allo SpazioUnoTre di Gioia del Colle



Nigredo di Stefano Delacroix (I libri di Emil)  sarà presentato giovedì 12 dicembre 2013 ore 20.00 allo SpazioUnoTre in Via Barba 13 Gioia del Colle. Introduce Fortunato Buttiglione

Vincent Fernand Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe, amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”

Stefano Delacroix è nato a Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007 Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione nel 2012.

Info
I libri di Emil

domenica 8 dicembre 2013

LA FELTRINELLI POINT DI LECCE PRESENTA l’11 DICEMBRE 2013 AL PUBBLICO “RICORDATI DI VIVERE” (Bompiani) DI CLAUDIO MARTELLI. FIRMA COPIE E APPUNTAMENTO POI SUBITO DOPO ALLE CANTELMO DI LECCE




Claudio Martelli firmerà personalmente le copie della sua ultima pubblicazione mercoledì 11 dicembre 2013, ore 18.00 circa  alla Feltrinelli Point in via Cavallotti 7/a (LECCE) Sempre mercoledì 11 dicembre 2013, ore 18.30 circa l'autore presenta il volume presso Le Officine Cantelmo - viale Michele De Pietro, 12 – LECCE. Claudio Martelli con il suo libro “Ricordati di vivere” (Bompiani) sarà introdotto dal presidente delle Officine Cantelmo Marco Cataldo, mentre dialogano con l'autore l'onorevole Biagio Marzo e Luciana De Leo (giornalista-scrittrice).
Evento imperdibile! Mercoledì 11 dicembre 2013, ore 18.30 - Officine Cantelmo - viale Michele De Pietro, 12 - LECCE



Autobiografia politica e confessione esistenziale, Ricordati di vivere ripercorre trent’anni di storia italiana ed europea intrecciando vita pubblica e vita privata, passioni civili e passioni del cuore, alternando la dialettica e l’oratoria dei grandi drammi con l’ironia disincantata e le durezze del referto clinico. Dallo spaesamento di un giovane che diventa riformista in pieno ’68 all’incontro con Bettino Craxi – un Craxi descritto in azione e nell’istante della decisione, ma anche a tavola e nel tempo libero, mentre fa politica e mentre vive – , dal caso Moro all’epopea laica e socialista degli anni ottanta, dal sodalizio con Giovanni Falcone alle stragi di mafia, a Mani pulite e al crollo della Repubblica. Se il filo rosso della storia è l’amicizia con Craxi e con Falcone, in queste mémoires di fine secolo lampeggiano i ritratti di François Mitterrand e Willy Brandt, di Berlinguer e Andreotti, di De Mita e Forlani, di Marco Pannella, Adriano Sofri e Raul Gardini. Senza astio e senza sconti – tantomeno a se stesso – Claudio Martelli racconta in presa diretta il labirinto delle intenzioni, le responsabilità e le dure corvées della politica per riannodare il filo spezzato di una storia con i suoi bagliori di gloria e i suoi fallimenti, le sue grandezze e le sue miserie, per gettare una luce nuova su quel passato più recente da cui tutti veniamo e sui perché di una crisi politica che non ci ha più lasciato.


Claudio Martelli, milanese, ha insegnato Filosofia all’Università Statale. Amico di Craxi, di cui era considerato il delfino, è stato deputato italiano ed europeo. Vicesegretario socialista negli anni ottanta, il suo discorso su “Il merito e il bisogno” resta la pietra miliare del rinnovamento liberale del PSI. Promotore con i radicali del referendum sulla giustizia giusta e di quello sul nucleare, divenuto vicepresidente del consiglio e ministro della giustizia, scelse come collaboratore Giovanni Falcone e con lui varò le principali leggi antimafia. Prima con la legge sull’immigrazione, poi con l’associazione Opera e, dal 2010, con Lookout – la prima web tv multiculturale – ha promosso l’integrazione degli immigrati e i diritti dei rifugiati. Giornalista, autore e conduttore televisivo, vive e lavora tra Roma, Milano e Berlino.


INFO

Feltrinelli Point - via Cavallotti 7/a, 0832/331999 - www.lafeltrinelli.it

Officine Cantelmo - viale Michele De Pietro, 12 – LECCE, tel. 0832.304896

sabato 7 dicembre 2013

Valentina F scrive YOU AND ME (Leggereditore)



Dopo tre anni di assenza dalle librerie, torna Valentina F., l’autrice bestseller per teenager torna con un romanzo delicato e toccante, una storia per il cuore di qualsiasi età. You and me è una storia d’amore delicata e tormentata, un rutilante affresco di emozioni che tolgono il fiato e fanno uscire un sorriso. Una storia per il cuore di qualsiasi età. Ci sono storie che nascono dal cuore: basta uno sguardo, un impercettibile battito di ciglia, un movimento improvviso che attira l’attenzione o un piccolo sorriso che appare così, senza volerlo. E poi ci sono dei luoghi magici che sempre ritornano, quasi per caso; custodiscono ricordi, emozioni, delusioni, sogni, gioie e a volte anche qualche dolore. E infine ci sono le parole, quelle che riempiono il cuore, ti tormentano o ti rendono felice, ti sorridono o leniscono la tua pena come balsamo della vita. Tutto questo accade a Clara il giorno in cui conosce Dante; il tempo si ferma, il cuore perde un colpo, il corpo reagisce da solo, e tutto, in un attimo, ha un senso compiuto. Il luogo? Una libreria dove il tempo si è fermato e i sentimenti fanno le capriole fuori dai libri. Ma ogni storia che nasce dal cuore porta con sé qualche sorpresa perché a volte l’amore fa rima con stupore.

Valentina F. vive e studia a Roma, ha vent’anni e ama i viaggi e la scrittura. Nel 2008 ha esordito con il primo romanzo della fortunatissima serie per teenager TVUKDB, Ti Voglio Un Kasino Di Bene, a cui hanno fatto seguito altri quattro libri, e che ha venduto complessivamente oltre 350.000 copie. Con lo pseudonimo di Shari H. Grilli ha scritto la serie Alicia che conta quattro romanzi in tutto, sempre per un pubblico adolescente.

You and me è la sua prima storia per adulti, quegli adulti che credono che il più antico sentimento del mondo sia la ragione principale per cui vale la pena vivere.


Il vino delle eccellenze - L’ECCELLENZE DEL TERRITORIO 2013 – 2014. Il 9 dicembre 2013 ore 19,30 alla Chiesetta Balsamo a Lecce


Giunto al terzo anno di attività l’appuntamento istituzionale per l’assegnazione del riconoscimento L’ECCELLENZE DEL TERRITORIO dell’ass. Arcadia Lecce, che quest’anno ha ottenuto il Patrocinio della Provincia di Lecce, in collaborazione con l’Ass. Salento in Progress, Cantine Due Palme punto vendita Lecce di Maria Viterbo in via del Mare 5/a a Lecce, l’associazione lancia la nuova rassegna per il 2013 e per il 2014 Il Vino delle Eccellenze – L’Eccellenze del territorio 2013/2014. L’appuntamento che avrà cadenza quindicinale, ha tra i suoi obiettivi quello di far conoscere alla cittadinanza leccese e salentina, tutte quelle realtà imprenditoriali, associative, politiche, pubbliche e private che con il loro operato si sono contraddistinte nel sociale e nella promozione del territorio. Nell’appuntamento del 9 dicembre alle ore 19,30 presso la Chiesetta Balsamo in via Pozzuolo a Lecce sede dell’Ass. Arcadia Lecce, si terrà l’incontro dove saranno premiati l’associazione New Evolution Dance di Francesco D’Elia, l’Avv. Francesca G. Conte, l’editore Cosimo Lupo e l’artista Paola Scialpi.

Interverranno il Presidente dell’Ass. Arcadia Lecce Valentino Zanzarella, l’Avv. Francesca G. Conte, l’editore Cosimo Lupo, l’artista Paola Scialpi, il Presidente dell’Ass. New Evolution Dance Francesco D’Elia
L’associazione Arcadia Lecce fa inoltre appello alla comunità leccese e salentina acchè comunichi proposte di “eccellenze” alla mail info@ordoequestristempli.it


Studio Conte – Sito - http://studiolegalefgconte.it/




venerdì 6 dicembre 2013

FILASTRE di Francesco CUNA e Gianni DE BLASI (Lupo editore)



Filastre è uno strillo cantilenato, l’attimo dopo il conato di vomito, il respiro della donna in travaglio, la voce stonata e metallica di HAL 9000 che, in 2001 Odissea nello spazio, canta “giro giro tondo” mentre viene disattivato. È quello che può sembrare sollievo al dolore, un sollievo da ricercare a seguito di un incidente o un trauma. Qui si rende necessario un analgesico fantastico, uno psicofarmaco, una pozione (rigorosamente alcoolica) atta a far sì che la realtà di quel dolore venga attutita e mascherata. I reduci dagli incidenti, i personaggi di Filastre, sono ceffi bugiardi, perdenti, maltrattati e fuori luogo; spesso incapaci di crescere e di essere amati, esiliati nelle terre dei loro stessi ricordi (i loro tesori, la loro poesia). Allo stesso tempo però sono teneri eroi: nella loro determinazione, sicurezza ed ostinata assenza di ricerca del compromesso col sociale; sono piccoli grandi masochisti sentimentali che tanto più sono soli e tanto più sono completi, nonostante in questa solitudine prenda forma e voce la loro follia. Il disegno mostra su fondi indistinti dei dettagli, oggetti, volti anonimi ed appena accennati eppure vivi ed in movimento attraverso un tempo bloccato che li carica di peso. Sull’immagine del tempo fisso batte l‘aritmia della narrazione, quella del passo del matto nella casa di cura, la scansione della rima: quella del sé bambino che non si riesce ad abbandonare. In tutto questo l’anestesia fa il suo effetto, conserva il sorriso nell’aria di brindisi e festa (ancora) fuori luogo come la voce che canta. Una prigione imbandita, dove manie e fissazioni diventano protagoniste di una trama la cui “crisi” consiste nel passaggio dall’età infantile a quella adulta (l’incidente, il trauma). Una crisi senza soluzione e senza lieto fine. Solo la ciclicità della vita e l’immanenza del tempo creano una crepa da cui filtra della luce: un adulto che genera un’infanzia che verrà a sua volta lasciata andare prima di generarne una nuova: perdendo il pio per il proprio poi. E così via... e così sia…

Istruzioni

Questo è un libro mobile che prevede una partecipazione fisica e diretta da parte del lettore. Ogni Filastra ha una sua “posizione”. Qualcuna va letta in orizzontale (tenendo il libro diritto o al rovescio) e qualcun’altra in verticale. Per una corretta fruizione ruotate il libro ad ogni voltata di pagina seguendo la naturale direzione del testo, oppure - se preferite - spostate il vostro punto di vista muovendo voi stessi attorno al libro. Pronti?! Buon giro a tutti.  Cosimo

Gianni De Blasi -  Classe 1979. Ha frequentato studi legati al cinema e all'audiovisivoa corto e medio raggio. Attualmente dirige prevalemtemente videoclip e spot pubblicitari. Scrive filastre dal 2003 dopo essere riuscito a comprare una penna a Roma sulla Magliana.

Francesco Cuna – Classe 1978. Ha studiato grafica pubblicitaria e si è laureato in pittura. Pennelli, matite e computer continuano ad essere i suoi strumenti. Soffre di allucinazioni di natura ultraterrena alla sola vista di tavolini in stile retrò.

"Verso Le mani e l'Ascolto" Lunedì 9 dicembre, alle 18.30, al Fondo Verri di Lecce c’è Marsia – rivista di variazioni poetiche



Fondo Verri Associazione Culturale - Presìdio del libro di Lecce. Iniziativa promossa da Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo

Salvatore Francesco Lattarulo (direttore di "Marsia") e Gino Dato (responsabile editoriale di Progedit) presentano "Le pietre sopra le ali. Vent'anni senza Antonio Verri", a cura di Salvatore Francesco Lattarulo, numero speciale della rivista di variazioni poetiche "Marsia" (Progedit, Bari 2013) dedicato ad Antonio Verri
Hanno collaborato alla compilazione del volume: Carlo Alberto Augieri, Fernando Bevilacqua, Rino Bizzarro, Nadia Cavalera, Cosimo Colazzo, Salvatore Colazzo, Stefano Donno, Antonio Errico, Eugenio Imbriani, Mauro Marino, Maurizio Nocera , Fabio Tolledi, Sergio Torsello, Luigi Verri. Riedito anche un contributo di Vittore Fiore.
Del “Pane sotto la neve”, il suo libro poetico fondativo e cruciale, Antonio Verri scriveva: “Sarà un mio omaggio ai miei, alle mie radici”. E un ‘omaggio’ allo scrittore di Caprarica di Lecce, scomparso prematuramente vent’anni fa in un incidente stradale, e ai frutti creativi che ha lasciato in eredità alla sua terra e al mondo intero, vuol essere, ed è, questo nuovo numero speciale di “Marsia”. Senza strizzatine d’occhio a celebrazioni, apologie, monumentalizzazioni, agiografie. Certi come siamo che non c’è spazio per una seria escussione critica e una fondata ipotesi storiografica senza l’incontro con l’uomo e il suo habitat.
Gli accenti dell’ermeneutica testuale (“Interventi”) si uniscono in questo volume alle voci amiche (“Testimonianze”) e al suono fraterno (“L’intervista”). E danno vita, così, a un controcanto polifonico e corale. Nella consapevolezza che offrire la parola a chi ha vissuto, lavorato e mangiato con lui significa invitare alla discussione chi ha spezzato con lui il ‘pane’ della scienza e della vita.
Il curatore Salvatore Francesco Lattarulo insegna italiano e latino nei licei. È dottore di ricerca in Filologia classica. Dopo essersi occupato in precedenza di commedia, retorica e grammatica greca (“Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari”, “Aufidus”), è ora cultore della materia presso le cattedre di Sociologia della letteratura e Letteratura italiana moderna e contemporanea al Dipartimento FLESS dell’Università di Bari Aldo Moro. Studia in particolare la poesia italiana contemporanea. È giornalista professionista. Ha conseguito il master di giornalismo presso la scuola dell'Ordine dei giornalisti di Bari. È direttore responsabile della rivista di poesia “Marsia” (Progedit) e del semestrale di letteratura e altre scritture "incroci" (Adda).Scrive per varie riviste letterarie ("l'immaginazione", "Pagine", "Capoverso", “Atelier”). Collabora alle pagine culturali del "Corriere del Mezzogiorno", edizione regionale del "Corriere della Sera". Gli è stato attribuito il premio di giornalismo "Franco Sorrentino", edizione 2012. Dirige con Lino Angiuli e Carlo Alberto Augieri la neonata collana di testi "nidiandoli" dell'editrice leccese Milella. Ha curato il volume “La voce del gabbiano. Omaggio a Cristanziano Serricchio” (numero speciale di “Marsia”, Progedit, Bari 2012). Ha pubblicato di recente “Dialoghi Murattiani” (Adda, Bari 2013). Un’antologia della poesia pugliese del Novecento con la sua curatela è in corso di stampa presso l'editrice barese Stilo.


Fondo Verri è a Lecce, in via Santa Maria del Paradiso 8.a
(nei pressi della Chiesa del Rosario - Porta Rudiae) telefono 0832-304522

mercoledì 4 dicembre 2013

Alessandra Peluso con il suo lavoro poetico “Ritorno Sorgente” edito da LietoColle al Fondo Verri di Lecce il 6 dicembre 2013




L'Associazione culturale “Fondo Verri” presenta al pubblico la nuova raccolta poetica di Alessandra Peluso “Ritorno Sorgente” edito da LietoColle. Interverranno Antonio Errico e Mauro Marino. Venerdì 6 dicembre 2013, ore 19.30 - Fondo Verri - Fondo Verri - via Santa Maria del Paradiso, 8 - 73100 - LECCE


“Ritorno sorgente” non ha nel suo dna scritturale nulla che possa anche lontanamente appartenere all’etimo tedesco “Sehnsucht” con il quale si indica un’atmosfera intrisa di “struggimento”, nello specifico quasi uno stato dell’essere paragonabile ad una malattia che spinge dolorosamente al desiderare, un desiderare che emerge dall’intimità in maniera dirompente e che è rivolto ad una persona o ad un oggetto che si ama o si desidera fortemente.
(dall'introduzione di Stefano Donno). 



Alessandra Peluso - nata a Leverano (Lecce) si ispira alla filosofia e alla poesia.
Nella sorgente della vita collabora con l'Università del Salento (Bioetica), editoria Lupo Editore (editor) e scorre come sorgente fresca e zampillante nella comunicazione con Affari Italiani, Repubblica/Bari.  
Amante della ricerca e del dubbio, del piacere epicureo e della bellezza dell'essenza e mai della superficie, scrive versi. Oltre a pubblicazioni scientifiche su Simmel e Camus, la prima pubblicazione poetica “Canto d'Anima Amante”, di Luca Pensa Editore 2010.





INFO

Fondo Verri - via Santa Maria del Paradiso, 8 - 73100 - LECCE

martedì 3 dicembre 2013

Luca Bianchini e la sua “La cena di Natale” (Mondadori) alla Feltrinelli Point di Lecce il 5 dicembre 2013



Arriva come regalo natalizio dalla “Feltrinelli point” di Lecce il nuovo romanzo di Luca Bianchini “La cena di Natale” (Mondadori).
Evento imperdibile! 5 dicembre 2013, ore 18.00 - Feltrinelli point - via Cavallotti 7/a - 73100 – LECCE.


E la vigilia di Natale e sono tutti più romantici, più buoni, ma anche un po' più isterici. Polignano a Mare si sveglia magicamente sotto la neve che stravolge la vita del paese, dividendolo tra chi ha le gomme termiche e chi no. La più sconvolta è Matilde, che riceve quella mattina un anello con smeraldo da don Mimì, suo marito, "colpevole" di averla troppo trascurata negli ultimi tempi. Lei si esalta a tal punto da improvvisare un cenone per quella stessa sera nella loro grande casa, soprannominata il "Petruzzelli", in cui troneggia un albero di Natale alto quattro metri e risplendono le luminarie sul tetto. L'obiettivo di Matilde è sfidare davanti a tutti Ninella, la consuocera, il grande amore di gioventù di suo marito. E Ninella, che a cinquant'anni è ancora una guerriera, accetta la sfida. Sbaglia però a farsi la tinta "biondo Kidman", che la renderà meno sicura, ma non per questo meno bella. Quella sera, alla stessa tavola imbandita si siederanno, tra gli altri: una diciassettenne ossessionata dalla verginità (Nancy); una zia con tendenze leghiste (Dora); una coppia (Chiara e Damiano) in cui il marito forse ha messo incinte due donne, e un ragazzo gay (Orlando) che ha dovuto scrivere a mano su pergamena undici menu, in cui spicca il "supplì alla cozza tarantina" preparato con il Bimby. Tra cocktail di gamberi, regali riciclati, frecciate e risate, ne succederanno di tutti i colori. Ma ai due consuoceri, Ninella e don Mimì, importerà solo essere seduti uno accanto all'altra.

 
Luca Bianchini nato l’11 febbraio 1970. Nello stesso giorno, in anni diversi, sono comparse Jennifer Aniston, Irène Némirovsky, Sarah Palin e la Madonna di Lourdes. Il primo romanzo, Instant Love, dopo aver letto dieci pagine della sceneggiatura di Santa Maradona. Ha scritto la biografia di Eros Ramazzotti tra un brief e l’altro di un’agenzia di pubblicità. Ha lavorato in un programma su Radio2 un giorno in cui ero da Fiorello per presentare “Se domani farà bel tempo”. Poi a Vanity Fair per raccontare i poveri in Africa.
“Le cose più belle mi sono successe senza averle cercate direttamente, come a tutti, credo. Ma mi piace credere alle coincidenze e questo dipende senza dubbio dagli anni che passano. L’unica cosa di cui sono sicuro, in questo tempo precario, è che scrivere è la cosa che amo di più, dopo la pasta coi broccoli”.

INFO

Feltrinelli Point - via Cavallotti 7/a, 0832/331999 - www.lafeltrinelli.it


lunedì 2 dicembre 2013

QUADERNARIO – ALMANACCO DI POESIA – a cura di Maurizio Cucchi, LIETOCOLLE



Internazionalità. Divulgazione. Sfida. Sono le tre parole chiave che hanno sostenuto il Quadernario, la nuova rivista di poesia che sarà disponibile dalla prossima settimana nel catalogo Lietocolle. Diviso in tre sezioni e un contributo critico monografico dedicato a Giuseppe Piccoli, il Quadernario si propone tre obiettivi: mettere in luce i più importanti poeti internazionali, già considerati i decani della poesia nei loro rispettivi paesi. Il primo numero prevede infatti inediti del greco Titos Patrikios, dello spagnolo Antonio Gamoneda, affiancati da altri autori inglesi, sloveni e americani. Sulla scia dell’Almanacco dello Specchio, la nuova rivista intende agevolare un incontro che avvicini i poeti più autorevoli a quelli delle ultime generazioni. Nella seconda sezione a parlare saranno quindi i testi di poeti italiani già riconosciuti – da Gian Mario Villalta a Daniele Gorret, Cristina Annino, Elio Pecora – accanto a voci meno note, ma i cui esiti sono ormai una valida conferma del loro percorso di ricerca.
Come ha osservato Maurizio Cucchi, direttore del nuovo periodico annuale, la poesia continua imperterrita a dare i suoi frutti, che anche oggi si impongono come il momento più alto della ricerca letteraria. Ecco perché il Quadernario compie la sua sfida aprendo un ampio spazio tra il presente e i nuovi, futuribili orientamenti, indagando le proposte più interessanti dei giovani e giovanissimi che vanno a compilare la terza parte della rivista. Uno screening che prescinde da linee e scuole per individuare le potenzialità delle voci più autonome come quelle, tra gli altri, di Francesco Maria Tipaldi, Luca Minola, Alfonso Guida, Manuel Micaletto, Marco Corsi. Un’esplorazione libera, realizzata da un lavoro d’équipe al quale hanno partecipato attivamente i redattori Alberto Pellegatta, Mary Barbara Tolusso, Fabrizio Bernini e Valeria Poggi, oltre all’editore che promuove l’iniziativa.
L'editore

Il Quadernario costa 20 €, 300 pagine. Fino al 30 gennaio 2014 ci sarà una speciale promozione sull'annuario che prevede lo sconto del 25% e la spedizione a cura di lietocolle. Per gli autori inseriti lo sconto sarà del 35% con la spedizione gratuita.

Il modo più semplice per ordinare il libro di è tramite bonifico:
effettuare il bonifico all'IBAN IT 95 S 05216 10900 000000006324; effettuato il versamento inviare a manuela.camelliti@hotmail.it una mail con in allegato la ricevuta di pagamento; ricordarsi di inserire nella causale l'ordine che si desidera effettuare.