Una giovinezza che lo sballotta, con la sua intrepida madre, attraverso
la Russia, la Polonia, la Lituania, la Francia. Poi la guerra,
l’Inghilterra, l’Africa. Successivamente una carriera diplomatica, dalla
Bulgaria alla Bolivia, passando per Los Angeles. Una vita più
movimentata e pittoresca del più stravagante dei romanzi d’avventura. Un
solo esempio: per raggiungere la Francia Libera e unirsi a de Gaulle è
costretto a passare per il bousbir, il quartiere della prostituzione di
Meknès! Certo, un grande romanziere non può impedirsi di affabulare un
po’ e bisogna prendere certe storie con precauzione. Ad esempio, Gary
cita il dispaccio diplomatico che manda da Berna al ministro degli
Esteri per dire che nevicherà. Ma questo dispaccio non è mai esistito.
In compenso, quest’ultima conversazione contiene qualche confessione:
come Les couleurs du jour (1952) e Les clowns lyriques (1979) siano in
realtà lo stesso libro. Un libro struggente in cui Gary rivela molto di
sé, dell’ambizione, delle speranze, dei successi e delle umiliazioni che
hanno costituito la sua vita.
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