IL LIBRO DAL 15
SETTEMNRE 2016 IN LIBRERIA - Nell’inverno
milanese, quando la città della Madonnina s’incarognisce ancora di più, un
killer sta decimando i rom. La sua allucinata missione in un mondo in cui per
lui ci saranno sempre più cattivi che buoni è quella di “truccare un pochino la
bilancia”. Per il cecchino sono tutti zingari da far fuori con un solo colpo
sparato da un fucile di precisione, come sagome al tiro a segno del luna park.
Criminali, imprenditori e politici sono stranamente interessati più che mai
all’“emergenza rom”. Un Natale nero in cui l’imbranato cronista di nera
Gabriele Sarfatti torna a vestire i panni di un improbabile Marlowe per la sua
nuova inchiesta, muovendosi tra la “Presunta Metropoli” fumando, inciampando e
bestemmiando ripensando alla sua amata Genova e al “fottuto odore del mare”.
L’incipit - In inverno, se possibile, Milano
diventa ancora più cinica e bastarda. La foschia ti scende addosso di colpo,
avanzando con bassi fendenti che s’insinuano fra i calanchi di cemento e ne
risalgono lentamente le crepe. È la stagione in cui la gente s’adatta a vivere
nella nebbia come sott’acqua, in una sorta di bolla marina riempita di echi che
nessuno ascolta, dove i pensieri fluidificano e i desideri cattivi sbocciano
per finire a svolazzare sui décolleté di coscienze fragili e devastate dallo
stress, o più facilmente da cazzate lette su Whatsapp che scambiano per fattori
di stress. È la stagione in cui si muore di più, anche: quasi un milanese su
due, dicono le statistiche, taglia lo striscione dell’ultimo chilometro tra novembre
e febbraio, chissà perché. Ci sono i suicidi, certo, coi loro cliché di picco
la notte di Capodanno e la sera di San Valentino, che tirano su la media
generale. Ma ci sono pure i morti ammazzati.
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