Un nuovo appuntamento per
Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (Kurumuny/Affaritaliani.it) è previsto a
Taurisano il 21 agosto alle ore 20.30 presso la Casa Natale di Giulio
Cesare Vanini (Via Roma). Interverranno: Claudio Scordella, assessore alla
Cultura, Istruzione e Sport del Comune di Taurisano e Antonio Sanfrancesco
giornalista di "Famiglia Cristiana" che dialogherà con l'autore
Pierfrancesco Pacoda
Da oltre un decennio il Salento
ha espresso una straordinaria vivacità
culturale promuovendo creatività di artisti, metissage di stili, nuove tendenze
della ricerca musicale. Lo si può definire "rinascimento salentino" a
tutti gli effetti, una colorata e
spumeggiante ondata di creatività che attira ogni anno folle di turisti sulle
spiagge, nei ristoranti "tipici" e nelle piazze dei paesi illuminati
dalla purezza dei muretti a secco. La
terra del rimorso - come la definì
Ernesto De Martino - si è trasformata nella terra più cool d'Italia, una zona
che eccelle rispetto al meridione, perché riesce a creare economia conquistando
l'immaginario giovanile e la cultura pop con le proprie radici, la cultura
popolare, quella che fa battere un
tamburello e fa intonare un canto senza tempo. Pierfrancesco Pacoda è
uno dei pionieri di questo ‘nuovo’ Salento, che negli ultimi decenni anni ha percorso chilometro dopo chilometro,
studiando gli accadimenti della sua splendida superficie ma anche entrando nei
meandri più intimi di questa terra. Chi lo avrebbe mai detto che ‘la rotta del
rave’ avrebbe incrociato le melodie della taranta? A cinquant'anni dal viaggio
di Ernesto De Martino, Pierfrancesco Pacoda torna a parlare di Salento, da
un'altra prospettiva, un punto di vista centrale rispetto alla storia. Autentico fenomeno “pop” capace di attrarre
musicisti colti e raffinati, star della musica internazionale, cantanti
affermati e giovanissime promesse della musica. Pacoda nelle pagine di questo
suo nuovo lavoro, scrive che non esiste altro posto al mondo dove gli
adolescenti ballano freneticamente insieme agli anziani, dove famiglie intere
aspettano l’alba insieme a giovani vacanzieri di tutto il mondo, contagiati dal
ritmo ipnotico, seducente, fisico, ma fortemente intriso di spiritualità della
pizzica.
Questo luogo è Melpignano, Sud
profondo, Salento, un’area chiamata Grecìa Salentina, dove sono ancora forti le
influenze dei colonizzatori greci. Melpignano
è il modello di città virtuosa, dove l’arte e l’economia si intrecciano
producendo un risultato entusiasmante, accattivante e allo stesso tempo
funzionale allo sviluppo del territorio, un modello da approfondire, studiare
e, perché no, da diffondere per dare un’opportunità a chi sa cogliere cosa si
nasconde dietro quella magia che non dura un giorno, ma va avanti da quasi
quindici anni. All’inizio erano concerti seminati come chicchi di grano nei
solchi della Grecìa, a volte sembravano estemporanei, c’era chi addirittura -
nelle prime edizioni - suonava senza palco, con l’amplificazione ‘a terra’. E
c’erano una piazza, quella di Melpignano, dove il primo maestro concertatore,
Daniele Sepe, dirigeva i musicisti davanti a un pubblico entusiasta. Pierfrancesco
Pacoda, giornalista esperto di musica e di tutto ciò che ruota attorno a essa,
oltre che acuto osservatore e abile scrittore, è forse la persona che meglio
può descrivere questa evoluzione.
Perché la Notte della Taranta, come i
tanti ‘festival’ estivi che nascono per scomparire, è divenuta una realtà? Qual
è il ruolo di Melpignano, della sua comunità, della centralità di questo luogo
così antico e moderno, che ha saputo inventarsi e reinventarsi anno dopo anno?
A Melpignano, in agosto, va in scena
il concertone finale della Notte della Taranta, celebrazione dionisiaca della
vita e dell’intensità di un passato che non è relegato nei ricordi, ma è il
battito della quotidianità. Un battito scandito dai tamburelli che accompagnano
le invocazioni a Santu Paulu, il santo guaritore che aveva il potere di salvare
le donne dagli effetti del morso della taranta. Il ragno che oggi, con il suo
‘pizzicare’ ha contagiato le folle che arrivano nel Salento per diventare, per
una notte, protagoniste di un rito che questo libro racconta, ricostruendo la
storia della Notte della Taranta dalla prima edizione a oggi. Un racconto a più
voci, proprio come i meravigliosi canti delle donne di questa terra, un inno
d’amore dedicato a uno dei luoghi più magici del nostro Paese.
Pierfrancesco Pacoda - Critico musicale e saggista, si occupa di
culture giovanili e stili di vita, temi dei quali scrive sul «Resto del
Carlino», «l’Espresso», «La
Stampa» e «Affaritaliani.it». Alterna l’attività di formatore
a quella di autore di numerosi saggi. Ricordiamo Io DJ (Einaudi), Sulle rotte
del Rave (Feltrinelli), Un viaggio a… Ibiza (Touring Editore), La rivolta dello
stile (Alet), Identicity (Giunti). Ha scritto la voce ‘Techno’ per
l’Enciclopedia Generale Einaudi della Musica. Un suo saggio è contenuto nel
libro I libri che ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento
capolavori (Longanesi). Vive a Bologna ed è profondamente legato al Salento,
dove è nato e al quale ha dedicato il suo libro, best seller nell’estate 2011,
Salento, Amore Mio (Kowalski).
Affaritaliani.it – Affaritaliani.it è il primo quotidiano online
nato in Italia, nel 1996, e attualmente il terzo per numero di visitatori, con
una media di 600mila utenti unici al giorno diretto da Angelo Maria Perrino
Autore
– Pierfrancesco Pacoda
Titolo – Tarantapatia
pp. - 136 PAGINE
Costo - € 12,00
Ebook - € 5,99
Editore – Affaritaliani.it e Kurumuny Edizioni
Per contatti
AFFARI ITALIANI EDITORE - http://affaritaliani.libero.it/
Tel. 02 29403377 - Fax
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KURUMUNY - http://www.kurumuny.it
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