L'Associazione “Nuovo sottano” in
collaborazione con la storica Cantina di Cianna Cianne organizzano per venerdì
6 luglio alle ore 20.00 c/o la cantina
di Cianna Cianne in Vico Corsioli 3,
a Bari un incontro con la casa editrice Kurumuny Il giornalista
Vinicio Coppola (Gazzetta del Mezzogiorno) presenterà PREZZARIO della rinomata
casa del piacere a cura di Stefano Donno e Anna Chiriatti (kurumuny edizioni) e
per l'occasione sarà allestita una mostra di immagini tratte dal volume. La
serata proseguirà con un intervento musicale con le donne salentine di Cannole
che canteranno brani tratti dal loro disco “Ricci i tuoi capelli” (Kurumuny
edizioni) a cura di Luigi Chiriatti (con scritti di Luigi Chiriatti, Ciro De
Rosa, Salvatore Esposito, Raffaele Cristian Palano, Adriana Benedetta Petrachi,
illustrazioni di Lucio Montinaro. Il Cd “Ricci i tuoi capelli, arie e canti
popolari di Cannole” è promosso con il sostegno di PUGLIA SOUNDS – PO FESR
PUGLIA 2007/2013 ASSE IV” ed è patrocinato dalla Povinicia di Lecce,
dall’Istituto Diego Carpitella e dal Comune di Cannole). La casa editrice
KURUMUNY nasce nel 2004, in
un Sud animato da un fermento culturale che nel 2001 è stato linfa vitale
dell’omonima rivista di cui la casa editrice è naturale proiezione. Ha mosso i
primi passi nel mondo del libro con la ferma convinzione di restituire
all’editoria un processo creativo e culturale: quest’idea è diventata la
sua vocazione consolidata nel tempo. Un
percorso caratterizzato dalla cura artigianale nella costruzione del libro,
dall'attenzione agli autori, dalla ricerca del particolare grafico.
Prezzario della rinomata casa del piacere a cura di Stefano Donno e Anna Chiriatti
- Una piccola chicca per gli amanti del genere erotico. Nel 2008 è nato a
Parigi il gigantesco archivio on line di fotografie erotiche d’epoca, contiene
più di tremila scatti in bianco e nero, risalenti al periodo che va dal 1850 al
1950. La storia del sito affonda le radici nel dna di un parigino, Alexandre
Dupoy, collezionista di foto spinte e proprietario di una libreria erotica. La
casa editrice salentina Kurumuny pubblica il “Prezzario della rinomata casa del
piacere“, un piccolo libro curato da Anna Chiriatti e Stefano Donno e nel
quale, accanto a fotografie di nudi in senso classico, eleganti e appolinei -
distanti dalle immagini contemporanee stilizzate digitalmente per essere
destinati alla pubblicità dei giornali - campeggiano le parole intense dei
poeti. Perciò, come sottolineano i curatori nell’introduzione, il Prezzario di
Kurumumy è una galleria di fotografie reali, un manifesto della bellezza
imperfetta e non certo un catalogo hardcore. Tra uno scatto in seppia e l’altro
i Canti erotici dell’Armenia e quelli dei Tuareg, quelli dei Beduini, degli
zingari di Mosca, i versi di Verlaine, di Neruda, dei Turcomanni dell’Altai,
dei Berberi del Rif e di Keats, di Whitman e di Lorca, e ancora Parini,
Gozzano. Cartoline postali per un erotismo quasi romantico come si legge nella
nota dell’editore che racconta la collaborazione con Cecilia Mangini, regista
documentarista pugliese che ha donato i documenti fotografici suggerendone la
pubblicazione avvenuta quando - proprio come in un aneddoto romanzesco -
l’editore rintracciò in un mercatino dell’usato la targa in lamiera con gli
onorari e le prestazioni che le case del piacere offrivano ai loro clienti, una
targa che è diventata, poi, la copertina di questa raccolta di poesie e
immagini.
Ricci i tuoi capelli a cura di Luigi Chiriatti (con scritti di Luigi
Chiriatti, Ciro De Rosa, Salvatore Esposito, Raffaele Cristian Palano, Adriana
Benedetta Petrachi, illustrazioni di Lucio Montinaro. Il Cd “Ricci i tuoi
capelli, arie e canti popolari di Cannole” è promosso con il sostegno di PUGLIA
SOUNDS – PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV” ed è patrocinato dalla Povinicia di
Lecce, dall’Istituto Diego Carpitella e dal Comune di Cannole).
Le donne di Cannole hanno
cominciato a cantare insieme in diverse e svariate circostanze: quando andavano
insieme sul pullman che le portava alle terme, in giro nelle scampagnate con
gli amici. Cantare per loro significa incontrarsi, cucinare, mangiare,
dialogare, spettegolare in un tempo che non è caratterizzato dal ricordo del
passato, ma che è il presente, il loro modo di esserci e di vivere oggi la loro
presenza. Il canto come categoria espressiva del bello che non serve, come in
passato, a esorcizzare la morte, la durezza della vita e il destino di una non
umanità, ma che rappresenta se stesse in relazione alla loro comunità. Canto
come gioia, socializzazione, un modo di ironizzare su altri e su se stesse,
alternativa ai luoghi comuni della televisione e della globalizzazione. Ancora
una volta la ricerca etnologico-musicale si fonde con lo stare insieme, creando
occasioni di festa che sono anche occasioni di scambio reciproco, per le quali
il termine concerto è a dir poco riduttivo.
La maggior parte del repertorio
presente in questo lavoro è rappresentato dai canti diffusi in tutta la Penisola: canti narrativi
e romanze delle opere liriche diffuse dalle bande locali. Questo elemento
conferma, ancora una volta, come la poesia popolare e la sua musica, che
toccano corde del sentire comune, sono conosciute ovunque, appartengono a tutti
e suscitano uguali sentimenti anche se il “modo” di esecuzione assume
caratteristiche diverse e le fanno appartenere al luogo e al tempo in cui
vengono eseguiti. Al centro dell’indagine che ha dato vita a questa
pubblicazione è la voce che è corporeità, spessore, timbro, calore
comunicativo, ma che significa anche riannodare i fili della memoria, narrare,
testimoniare. Non è un dato casuale, considerata la preponderanza che la voce,
vista nel suo profilo performativo, ha assunto nell’odierna analisi
demo-etno-antropologica. E il Salento è terra di voci e di canti, benché lo si
associ più spesso al battito del tamburello e alla danza. I canti a sole voci
di questa raccolta possiedono una marcata valenza emozionale. Sono storie
conosciute o meno, nel segno delle sfaccettature dell’amore, della fatica del
lavoro, delle relazioni sociali, della quotidianità, dell’emigrazione, della
lontananza. Canto giocoso e nudo, senza orpelli e senza palchi e riflettori, un
cantare distante dai codici spettacolari. La proposta delle cantatrici di
Cannole è il segno di quanto l’analisi della pluralità sonora salentina non
possa darsi del tutto completata e riveli ancora tesori, al di là del mare,
sole, mieru (vino) e pizzica, giustamente celebrati, ma più spesso spacciati e
consumati con superficialità. Il volume è corredato da due Cd che contengono
un’antologia di brani scelti, per un totale di 42 tracce. Nel repertorio delle
donne di Cannole sono confluite arie, romanze e canti narrativi provenienti da
tutta Italia: probabilmente ciò è dovuto al fatto che in questo gruppo ci sono
donne che hanno vissuto all’estero per venticinque, trent’anni e che certamente
hanno avuto rapporti con connazionali provenienti da altre zone della nostra
penisola. Anche i canti salentini del loro repertorio provengono da zone
diverse come il Capo o le aree di Martano e altre zone del Salento. Alcune di
queste donne infatti non sono native di Cannole: una proviene da Martano,
un’altra da Poggiardo, un’altra ancora è originaria di Galatina, trasferitesi
poi a Cannole per ragioni di lavoro o piuttosto perché hanno sposato qualcuno
del posto. Probabilmente da bambine hanno ascoltato i canti del loro luogo di
origine e poi li hanno conservati come antichi ricordi di famiglia.
Per info: 0805289382 | 3299886391
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Tel e Fax 0832 801528
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