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lunedì 28 maggio 2012

10 MODI PER IMPARARE A ESSERE POVERI MA FELICI con prefazione di Gianluca Morozzi (Laurana Editore). Dall’8 giugno in libreria


«Bisogna gettare il discredito sul danaro, scriveva Simone Weil. Questo momento storico è propizio per farlo. Abbiamo l’opportunità di toccare con mano la stupidità del denaro, del suo immaginario, delle sue menzogne. E, per converso, di riscoprire il mondo nella sua verità, nella sua poesia, ovvero nel suo senso più profondo. Di riscoprire la condivisione». (Marco Rovelli)
-Ci siamo abituati a essere ricchi. Non solo, ci siamo abituati – senza davvero rendercene conto – a essere felici solo quando possiamo spendere la nostra ricchezza, piccola o grande che sia. L’illusione è quindi di stare bene solo quando si compra qualcosa di nuovo, che sia un vestito o una gita fuori porta, un happy hour o un iPhone. E forse le cose stanno anche peggio di così. Ormai proviamo felicità solo quando scegliamo, e quando abbiamo comprato ormai non ci interessa più quello che stringiamo tra le mani.
Oltre che falso e ingannevole questo modello di vita non può più esser sostenuto in un momento di crisi internazionale come quello in cui viviamo ormai da anni. È quindi arrivata l’ora, come spiega Andrea Pomella in questo libro, di riscoprire una cultura della povertà che non sia miseria, ritrovando il piacere di custodire i propri averi senza sperperarli in desideri superflui, spezzando il luogo comune “ricco, allora felice” e liberando la ricerca della felicità dalle logiche della mercificazione. Per riportarla a quella dei sentimenti. Per uscire da un vicolo cieco esistenziale che sta spegnendo la luce sul nostro futuro.

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