Un pittore che incarna quotidianamente il suo fallimento su più livelli ontologici alle prese con un amore delirante e un infante da accudire (Il babysitter); un uomo di chiesa colmo delle ombre di tante anime, si apre attraverso una missiva oltre il delirio al suo “confessore”, uno psicanalista (Ego te absolvo); il senso di un sud del sud del mondo in una “promenade sulla circonferenza” che ri/traccia una destinalità smarrita di un uomo del meridione (Gatti del Sud); e ancora un maldestro libraio, che una serie di circostanze trasformano in un omicida “vendicatore” (Cimento); e poi l’automutilazione dei sogni e delle speranze di una poetessa in “Congedo”. Solo pochi e sommari ritratti di storie ai confini della marginalità e della deriva, che trasformano questo lavoro in un libro non solo godibilissimo, ma assolutamente da consigliare. Questo racconta Michele Lupo nello splendido lavoro edito da Stilo editrice dal titolo “I fuoriusciti” che narra di come sovente l’inconsistenza del vivere sociale e l’assurdità di certe convenzioni acuiscono interiori fragilità ed equilibri di persone che alla fine non riescono ad orientarsi su ciò che è reale e ciò che non lo è, su ciò che si può fare e ciò che non è consentito. Questi sono i fuoriusciti, mosaico di voci surreali, distonici, distopici dove al peggio quasi – ci sembra voler dire tra le righe l’autore – non c’è mai fine! (stefano donno)
Michele Lupo è nato a Buenos Aires e vive a Tivoli, dove insegna nella scuola pubblica. Il suo primo viaggio lo fa in nave, a nove mesi: dura ventinove giorni, dal Sud più remoto del mondo al piccolo Sud d’Italia. Neppure maggiorenne, lavora prima in un ristorante a Berlino e poi in una fabbrica dell’hinterland romano. Prima di laurearsi in Lettere all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, compie studi musicali presso il Conservatorio de L’Aquila. Avendo vissuto in Campania, Lazio e Lombardia, ha constatato, in quello che la tradizione letteraria italiana ha vanamente sognato come il ‘Bel Paese’, la persistenza di molti Sud. Ha pubblicato numerosi racconti su riviste letterarie, il saggio Elementi carnevaleschi nel Decameron (Loffredo Editore, 1992), il romanzo L’onda sulla pellicola (Besa Editrice, 2004). L’ennesimo Sud lo ha raccontato in un reportage sulla Cambogia apparso su «L’Unità» nel 2009 e prossimamente sul numero 13 della rivista «Crocevia» (Besa Editrice). Nel 2011 è prevista anche l’uscita del suo secondo romanzo. Collabora con «Il paradiso degli orchi» (www.paradisodegliorchi.com) e «La poesia e lo spirito» (lapoesiaelospirito.wordpress.com) : vi scrive, con marcata vis polemica, di libri altrui, scuola e disastri italiani diffusi. Il suo blog è michelelupo.blogspot.com. L’indirizzo e-mail: michele.lupo@tin.it
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