«La follia di tutti i giorni sta lì: non si può scrivere il miglior libro del mondo perché la vita è il miglior libro del mondo.»
«Un libro selvaggio, euforico, arborescente, sfrenato, ipervitalista, iperletterario, delirante, comico, umile e deliziosamente bizzarro. Manuel Vilas allo stato puro.» - Javier Cercas
«Mi ha commosso e mi ha emozionato. Un libro su caos e successo, denaro e felicità, poesia e potere, depressione e piacere, morte e vita. Esprime cose che tutti proviamo e pensiamo, ma Vilas ha saputo scriverne in un modo unico.» - Sara Mesa
Cosa accade allora quando si decide di dedicarsi anima e corpo a un'impresa evidentemente impossibile? Ogni mattina, un autore si sveglia, fa colazione e si mette al lavoro per scrivere quello che spera possa diventare il miglior libro del mondo. Ma è proprio dietro questa routine apparentemente normale che si celano fragilità e contraddizioni, successi e fallimenti, speranze e delusioni, insieme ad ansie e rivalità inconfessabili. In un romanzo scopertamente e ironicamente autobiografico, Manuel Vilas infrange il velo di riservatezza e mistero che spesso circonda il lavoro di chi scrive, offrendo una riflessione unica e irriverente sulla solitudine creativa e sull'ambizione, sul dialogo con gli autori di riferimento – del presente e del passato – ma anche sui meccanismi dell'industria editoriale contemporanea. E trascina il lettore in un viaggio sincero, comico e malinconico, nel cuore dell'inquietudine di chi combatte ogni giorno contro il fantasma dell'invidia e il senso perenne di inadeguatezza, e che sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa pur di essere apprezzato, riconosciuto e ricordato – insomma: per diventare immortale

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