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sabato 31 maggio 2025

Sguardi diversi. Riflessioni, analisi, immagini, pratiche a cura di Letizia Carrera (Progedit)

 Questo volume è nato dall'intento di dare forma alla consapevolezza che gli spazi, i luoghi, i processi che quotidianamente prendono forma dinanzi ai nostri occhi dipendano, appunto, dai nostri occhi. Quindi che la presunta “realtà oggettiva” sia invece plurale, differenziata, disomogenea, contraddittoria e che il punto di partenza sia lo sguardo, anzi gli sguardi che aprono a possibilità e visioni altre. Questa l'imprescindibile chiave di lettura proposta ai lettori perché, attraversando il labirinto di parole e immagini, possano scoprire il piacere di perdersi aprendosi allo stupore e alla meraviglia, accettando la sfida della differenza e dell'imprevedibilità. Ogni saggio porta con sé la promessa di una prospettiva diversa, la richiesta implicita di un impegno ad andare finanche oltre le parole e le immagini in un continuo scambio tra presente e possibile. Torna, così, la lezione calviniana di godersi ogni angolo e ogni svolta che il susseguirsi delle pagine ci consente, suggerendoci la lentezza dello sguardo e del pensiero, per cogliere le tracce altrimenti invisibili e diventando parte degli sguardi diversi che si sono raccolti in queste pagine e a partire da queste pagine




Goodbye Hotel di Michael Bible (Adelphi)

Un culto misterioso, un’altra grande storia di amore e sofferenza dalla penna di Michael Bible.

«I secondi di cui era fatta la sua vita gli risultavano molto più lenti di quelli, per dire, di una mosca. A volte invidiava la breve esistenza delle mosche. Le osservava nei suoi momenti di riposo, guardandole con gusto quando gli si posavano sul naso. Adorava il modo in cui si fregavano le zampette, come se tramassero qualcosa. Ripensò alle effimere che aveva visto un’estate in Canada, nate e morte nel giro di un giorno. Quanto sarebbe stata più semplice la vita, se fosse stata così breve. Quanto sarebbe stato più dolce ogni secondo. Niente più preoccupazioni, niente più progetti.»


C’è un posto, a New York, che chiamano Goodbye Hotel, perché è l’ultimo rifugio di chi, per ragioni diverse, si è allontanato dal mondo e nel mondo non vuole (o non può) più tornare. Lì, mentre una nevicata «ipnotica» cade sulla città, François siede davanti al fuoco, stappa una bottiglia di vino da quattro soldi e inizia a scrivere la sua storia. Vuole metterci a parte di un avvenimento capitato venticinque anni prima, ma soprattutto raccontarci quello che sarebbe potuto succedere e – forse – è successo davvero. Ha a disposizione solo «un pezzetto di verità», che certo non basta a colmare tutti i vuoti. La sua voce, carica di un’antica sofferenza, ci trasporta ancora una volta a Harmony, un’anonima cittadina del Sud degli Stati Uniti, dove ogni sera «si confonde con un milione di altre sere» e i giovani sono «destinati a perdersi» ma non smettono di desiderare «l’impossibile». Dove «non c’è differenza fra chi è amato e chi non lo è», perché «tutti si sentono soli, con addosso la maledizione di un vuoto americano che gli cresce dentro». Eppure, come sanno i lettori di L’ultima cosa bella sulla faccia della terra, Harmony è anche un crocevia dove il destino dà appuntamento alle sue vittime ignare: in questo caso due ragazzi innamorati e un misterioso uomo con un completo di seersucker, che in una notte di fine estate si incontrano sotto lo sguardo benevolo e saggio di Lazarus, una tartaruga dai poteri chiaroveggenti, indimenticabile protagonista del romanzo. Perché nell’universo di Michael Bible il passato può facilmente diventare futuro e viceversa; come in un sogno di David Lynch, a una dimensione della realtà ne corrispondono infinite altre, parallele e comunicanti. Non ci resta quindi che abbandonarci al ruolo di testimoni involontari e accettare che la verità a volte risulti inaccessibile, protetta da un guscio di bugie e inganni simile a quello di una testuggine centenaria.





Booked by Gloria Iatridis and Olivia Kate Iatridis | Book Trailer | ReadersMagnet

Bari, Emiliano alla presentazione del libro di Bernabè intitolato “La Trappola”

Mind Over Time (Alex Summers) Trailer

venerdì 30 maggio 2025

The Remembering Candle | Book Trailer

Blu oltremare di Elena Maffioletti (Les Flâneurs Edizioni)

 Una donna, in fuga da una vita che non riesce più a riconoscere, si ritrova a guidare senza meta fino alle coste dell’Adriatico, il fedele cane Ilko come unico compagno di viaggio. Mentre cerca di orientarsi tra strade solitarie e borghi dimenticati, si imbatte in personaggi enigmatici: un vecchio pescatore che sembra conoscere i segreti del mare, una misteriosa locandiera, un uomo dall’aspetto selvaggio che vive tra rottami e ricordi. A fare da sfondo a questo viaggio, la figura del giovane Gabriele d’Annunzio. Le antiche mura del suo eremo, l’eco delle sue parole, e il riverbero della tragica storia d’amore narrata nel Trionfo della morte accompagnano la protagonista in un percorso allo stesso tempo fisico e spirituale, che la porta a esplorare i confini tra realtà e visioni, memoria e oblio. Con una prosa densa e raffinata, Elena Maffioletti ci conduce in un mondo in cui ogni incontro diventa una possibilità di redenzione, e ogni paesaggio sospeso fra mare e colline custodisce i segni indelebili del passato




Matrescenza. Gravidanza, parto, maternità: essere donna, diventare madre di Lucy Jones (Editori Laterza)

«I miei figli mi hanno portato gioia, felicità, appagamento, meraviglia e piacere a dismisura. Ma quella è solo una parte della storia. Questo è il resto.»

Matrescenza, in termini scientifici, indica l’effetto che interviene sul cervello, sul sistema endocrino, sulle facoltà cognitive, il sistema immunitario, la psiche, il microbioma e il senso di sé di una donna, dal momento in cui inizia la gravidanza fino ai primi mesi di maternità.
È incredibile quanto questa rivoluzione sia stata trascurata dalla scienza, dalla medicina e dal dibattito corrente.


«La gravidanza, poi il parto, e – soprattutto – il primo periodo della maternità semplicemente non combaciavano con gli insegnamenti ricevuti; non riuscivo a ricollegare la mia esperienza personale alle nozioni che avevo assimilato riguardo a corpo, mente, individuo e io relazionale, e alle nostre strutture di vita collettive. All’inizio credevo di essere impazzita. Cercavo disperatamente di comprendere che cosa mi stesse succedendo. Poi ho cominciato a capire che la mia mente era stata colonizzata da idee inadeguate sull’essere donna, sulla maternità, sul valore e persino sull’amore. Avvertivo un cambiamento inquietante. Sprizzavo di felicità perché ero incinta, e una creatura cresceva dentro di me, ma con il passare delle settimane mi accorgevo di essere più sommessa, più introversa, sempre più confusionaria. Era come se qualcuno si fosse trasferito dentro di me, avesse messo casa nel mio utero e nel mio cervello. Di certo era solo frutto della mia immaginazione, pensavo; credevo che la gravidanza fosse un processo fisico relativamente lineare, con qualche giornata ‘ormonale’ qua e là. Pensavo che il bambino sarebbe cresciuto dentro di me, come in un vaso di fiori, e io sarei rimasta la stessa di sempre. Ma le cose non stavano così. Scoprire la matrescenza mi ha dato il coraggio di parlare apertamente con altre madri, e ho scoperto che molte erano colte alla sprovvista dall’esperienza quanto me. Molte credevano che le difficoltà fossero colpa loro». Attingendo a vari ambiti di ricerca – neuroscienze e biologia evolutiva, psicoanalisi e terapia esistenziale, sociologia, economia ed ecologia – Lucy Jones racconta in prima persona la sua esperienza di questo periodo di trasformazione, paragonabile quanto a complessità solo all’adolescenza.




“Genocidio” - Conferenza stampa di presentazione del libro di Rula Jebreal

The Star-Keeper Imperative | Official Book Trailer | Sci-Fi Action/Adventure

giovedì 29 maggio 2025

L'ultimo dei chiurli di Fred Bodsworth (Adelphi)

L’ammaliante, perigliosa odissea di un piccolo eroe tragico: uno degli ultimi esemplari di chiurlo eschimese.


Intorno alla metà del Novecento il chiurlo eschimese è stato dichiarato estinto. Questo piccolo, in classificabile libro racconta l’odissea di uno degli ultimi esemplari, che a ogni primavera, mosso dall’istinto, dall’Antartide fa rotta verso l’Artide per accoppiarsi – e per garantire la sopravvivenza della specie. Una condizione tragica, la sua, giacché mai ha conosciuto i suoi simili, sterminati per puro diletto a partire dall’Ottocento. L’ultimo dei chiurli parte così per un viaggio che ha del miracoloso: Patagonia, Paraguay, Honduras, Messico, Stati Uniti, Canada... Supera catene montuose e vulcani, burrasche e tempeste di neve; copre migliaia di chilometri in pochi giorni, senza riposare né sfamarsi; sorvola foreste, fiumi, laghi, paludi; si libra sull’oceano come sulle Ande e sulla pampa. Ma se finora ha sempre affrontato la spedizione da solo, questa volta ha la ventura di imbattersi in una femmina della sua specie, con cui involarsi verso il luogo da lui scelto per riprodursi: pochi contesi metri di terreno spoglio nel Nord più estremo. Sempre che il Destino, nei panni esecrabili dell’uomo, non si metta di traverso. Al lettore non resterà allora che accompagnarli, complice e rapito, nella loro perigliosa, irrinunciabile missione, sull’ala di una prosa che per audacia, anelito e resilienza sa essere all’altezza di quel volo prodigioso






Presentazione del libro "La foresta racconta. Storie di alberi, uomini e animali” di Paola Favero

Blood Pact of the Dragon Priestess | Epic Dark Fantasy Book Trailer

Booktrailer del libro: UN AMOR SIN LEY. Silvia Vaquero

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mercoledì 28 maggio 2025

IL CONCLAVE E L’ELEZIONE DEL PAPA Presentazione libro Alberto Melloni_27/05/2025

Booktrailer Bing Bang. Ciencia en cuentos para personitas curiosas.

Il caprone e l’ariete - Storia, simboli e fede nel mosaico di Otranto di Vincenzo Colavero (Kurumuny)

Il percorso del mosaico si sviluppa tutto su base binaria. Due alberi: quello della vita appartiene a di Dio, quello della morte è dell’uomo. Due animali con unicorno di diverso colore: rosso per l’Ariete sacrificale, blu per il basilisco, principe di questo mondo, per il dragone degli inferi e per Alessandro, re dei capri di Bacco. Due città: Babilonia e Gerusalemme, la carnale e la spirituale, animate da parole di verità o di falsità. L’Ariete, il Signore della vita, dopo aver affrontato la morte, ascende vivo benedicendo i segnati dalla sua croce.

Il volume propone un’analisi del mosaico alla luce della Sacra Scrittura, dei Bestiari medievali e della teologia della storia di sant’Agostino, così come interpretata dalla Chiesa di Roma.

Tale approccio rappresenta una novità rispetto alle precedenti indagini, che spesso lasciavano irrisolto il significato complessivo del mosaico. Contrariamente a quanto si pensa, la progettazione del mosaico non è attribuibile a Pantaleone, l’artista che ne curò la realizzazione materiale, bensì all’arcivescovo Gionata, garante della dottrina cristiana e figura di riferimento di fronte al primate di Roma: il risultato è un’opera di straordinaria portata, concepita per promuovere e rafforzare la fede dei cristiani. Personaggi, figure e parole, poche, servono al vescovo a porre come modello di vita l’Ariete, che con la croce ha vinto la morte.

Camminare sul mosaico, immergersi nella lettura, susciterà emozioni, sentimenti e riflessioni che influenzeranno l’esistenza del fedele, chiamato così a una vera lotta per il bene contro il male nella costruzione di una nuova cittadinanza. Il mosaico di Otranto contiene, come un rebus sulla vita, un vero mistero: il suo significato viene svelandosi via via con la scoperta delle sue stesse figure.




Never flinch. La lotteria degli innocenti di Stephen King (Sperling & Kupfer)

Un romanzo che esplora le ombre della giustizia, la rabbia che si fa ideologia e la capacità umana di resistere e trasformare il dolore in consapevolezza. Un'opera che fonde suspense, profondità psicologica e grande intrattenimento, confermando, ancora una volta, la maestria di uno scrittore che non ha mai smesso di esplorare ciò che ci rende umani e ciò che ci rende mostri.


Quando il dipartimento di polizia di Buckeye riceve una lettera che minaccia una diabolica missione di vendetta, per l'ispettrice Izzy Jaynes inizia un'indagine oscura e pericolosa. Per fermare chi promette di «uccidere tredici innocenti e un colpevole» come riscatto per «l ' inutile morte di un innocente», c'è bisogno della detective Holly Gibney. Nel frattempo, Kate McKay, attivista carismatica, simbolo di una nuova ondata di femminismo, inizia un tour di conferenze che attraverserà diversi Stati. Mentre le sale si riempiono di sostenitori e detrattori, qualcuno trama nell'ombra per metterla a tacere. All'inizio si tratta solo di piccoli sabotaggi, ma presto il pericolo si fa reale. Holly accetta di fare da guardia del corpo a Kate, tra la difficoltà di difendere chi non accetta protezione e l'accanimento di uno stalker rabbioso che agisce nel nome di una verità distorta. Le due storie si rincorrono e si intrecciano, tra personaggi nuovi e volti noti, come la leggendaria cantante gospel Sista Bessie e un assassino che ha fatto della violenza il suo culto, in un finale stupefacente che solo un maestro come Stephen King poteva concepire. Never flinch - La lotteria degli innocenti è una delle prove narrative più intense di Stephen King



Cornrows, Box Braids, and Little Afro Puffs (Book Trailer)

martedì 27 maggio 2025

Presentazione del libro: "Per una nuova economia" di Elena Beccalli

Sprinkles and Unicorn Book Trailer

Fuori non è ancora così. Voci da una classe multietnica di Miriam D'Ambrosio (Rubbettino)

 Uno sguardo intenso e toccante sulla vita in una classe multietnica, tra sogni, sfide e amicizie. Un racconto appassionato sull’educazione come spazio di crescita e incontro. I migliori tornitori e autoriparatori leggono Shakespeare. Questi ragazzi vengono da Ghana, Costa d’Avorio, Senegal, Marocco, Egitto, Algeria, India, Pakistan, Filippine, Ecuador, Albania, Romania, Italia. Sono qui, in una scuola professionale, per imparare un mestiere. Sono pieni di sogni e di paure e li raccontano nella “pausa letteratura” con la loro prof di Italiano. Sono ore in cui incontrano alcuni personaggi straordinari: Otello, Mercuzio, Achille, Enaiajt, Buck. E a loro scrivono lettere e parlano d’amicizia, d’amore, di tradimenti, di padri, di viaggi, di sconfitte, di lutti e di futuro, di cosa significhi sentirsi stranieri in terra straniera. Sono scene da una classe, un anno di scuola dall’autunno all’estate, fino alla linea d’ombra, da cui comincia un altro viaggio, ricordando che “fuori non è così”, il tempo della scuola finisce ed è il momento di lasciarsi. Ma la vita scorre, è amara e che si alza, riempie ripetente i banchi e, dopo un decennio, torna con volti nuovi che scrivono, pensano, amano il Dorian Gray, seguono l’Innamorato nella sua notte, giudicano il povero Belluca, rimpianti di Sciascia, incontrano Pin nel suo rifugio, un sentiero di nidi di ragno dove stare al riparo dalla realtà, tra le lucciole che rendono sopportabile il buio




Siríaco e Mister Charles di JOAQUIM ARENA (BESA MUCI

 Questa è la storia dell’improbabile amicizia che nasce sull’isola di Santiago, a Capo Verde, tra il giovane Charles Darwin e Siríaco, un anziano uomo del posto, ex schiavo, affetto da vitiligine. In realtà, Siríaco è realmente esistito: era il “ragazzo tigre”, educato a corte e integrato nella cosiddetta “corte esotica” della regina Maria I, insieme a un seguito di dodici nani e nane africane. Anche il giovane Darwin trascorse sedici giorni sull’isola di Santiago a Capo Verde, dove iniziò le sue prime ricerche per L’origine delle specie. Nel romanzo, Siríaco accompagna la famiglia reale nella sua fuga in Brasile nel novembre 1807. Durante la sosta nella città di Praia, sull’isola di Santiago, si innamora e decide di abbandonare tutto e rimanere a Capo Verde. Nel 1832 diviene interprete e assistente del giovane Darwin durante le sue esplorazioni dell’isola. Tra loro nasce un rapporto di fiducia e amicizia. Si tratta di un giovane Charles, ancora inesperto ma ambizioso, che riflette su ciò che vede, sulla vita lasciata in Inghilterra e sul desiderio di diventare un rinomato naturalista. Siríaco è oggi un uomo disincantato di 60 anni che riflette anche sulla sua improbabile vita, dalla schiavitù in Brasile, passando per la corte, dove interpretava il ruolo di una “figura strana da vedere per gli stranieri”, e gli anni vissuti nella città di Praia.

Tra i territori della Storia e dell’immaginazione, un romanzo sull’amicizia, la razza, il razzismo, l’impero e la memoria.

JOAQUIM ARENA (1964, Isola di São Vicente, Capo Verde), figlio di padre portoghese e madre capoverdiana, è emigrato in Portogallo con la famiglia nel 1970. Si è laureato in giurisprudenza a Lisbona ed è diventato musicista e giornalista. È stato consigliere culturale e della comunicazione di Jorge Carlos Fonseca, presidente di Capo Verde, fino al 2021. Nel 2022 ha pubblicato il romanzo storico Siríaco e Mister Charles, vincitore, tra 1466 libri candidati, del “Prémio Oceanos de Literatura, Prosa 2023” in Brasile, considerato l’equivalente del premio Booker per la lingua inglese. Il suo ultimo romanzo, O Sabor da Água da Chuva e Outras Memórias da Amiga Perfeita ha vinto il “Prémio Literário Arnaldo França 2023”, attribuito per il Portogallo e Capo Verde.




Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite della Palestina di Francesca Albanese (Rizzoli)

 Dieci storie che si legano alle vite di molte altre, ponendoci le domande a cui è doveroso dare risposta: quali sono le conseguenze dell'occupazione? Dov'è la casa di una persona rifugiata? In che condizioni vive il popolo palestinese? Fino a che punto può arrivare la crudeltà di un genocidio? Domande a cui non possiamo sottrarci, legate a personaggi e luoghi che ci permettono di capire cosa è stata la Palestina fino al 7 ottobre 2023 e cosa è adesso.


Lo spirito di un luogo è fatto dalle persone che lo abitano, dalle storie che si intersecano nelle sue strade. E questo vale in modo particolare per la Palestina, custode di passaggi storici epocali e teatro di una delle più dolorose pagine di storia contemporanea. Francesca Albanese, la Relatrice speciale ONU sul territorio palestinese occupato, una delle persone più competenti e autorevoli sullo status giuridico e sulla situazione dei palestinesi - amata (o odiata) in tutto il mondo per l'integrità e la passione con cui si batte in favore dei diritti di un popolo troppo a lungo vessato - qui ci offre storie che intrecciano informazioni, riflessioni, emozioni e vicende intime. Un viaggio scandito da dieci persone che hanno accompagnato Francesca a comprendere storia, presente e futuro della Palestina. Hind Rajab, morta a sei anni sotto le bombe che hanno distrutto Gaza, ci apre gli occhi su cosa significhi essere bambini in un Paese dove i bambini non hanno un nido che li protegga e che rispetti le loro radici. Abu Hassan ci guida tra i luoghi di fatica e sofferenza ai margini di Gerusalemme; e George, amico stretto, di Gerusalemme ci mostra meraviglia e insensatezze. Alon Confino, grande studioso dell'olocausto, ci aiuta a comprendere i contrasti che possono albergare nel cuore di un ebreo che vede l'apartheid e ne vuole la fine. Ghassan Abu-Sittah, chirurgo arrivato da Londra per entrare nel vivo dell'orrore più inimmaginabile, ci racconta ciò che ha visto; e Malak Mattar, giovane artista che ha fatto il percorso inverso, condivide la storia di chi ha dovuto lasciare Gaza per potersi esprimere o per sopravvivere. E poi Ingrid Jaradat Gassner, Eyal Weizman, Gabor Maté fino a una delle persone più vicine a Francesca nella vita, così come nella ricerca di una consapevolezza capace di tradursi in azione


Adventures of the Camera Club | Animated Book Trailer | Daisyblue Publishing

lunedì 26 maggio 2025

La paura di essere disconnessi. Adolescenti e dipendenza dalla rete di Maria Pontilloe Stefano Vicari (Il Mulino)

Adolescenti, a volte poco più che bambini, sempre connessi, anche di notte. Non chiedono aiuto né accettano - se non con grande nervosismo - di vivere al di fuori di quella cerchia invisibile di relazioni. Perché hanno così paura di disconnettersi? Cosa temono di perdere? Gli autori, avvalendosi di storie vere, raccontano questa dipendenza sempre più diffusa, le forme che assume, le ragioni profonde, i fattori individuali e ambientali che la facilitano e spiegano quali sono i campanelli di allarme e gli interventi possibili



Magma di Raffaele Costantini (I Libri di Icaro)

Tre ragazzini assistono ad un agguato mafioso in un bar affollato di un’estate degli anni ottanta. Crescono in un paese del sud che divora il futuro dei bambini. Il protagonista racconta l’amore che lo lega ai fratelli Luca e Nina, figli di un padre violento e di una madre anaffettiva. Magma parla di ciò che avviene negli strati più profondi degli esseri umani come nelle viscere della Terra



Andrea Valente racconta "La foresta che cresce", Lapis Edizioni [Booktrailer]

Conegliano: un secolo di alpinismo con la presentazione del libro "100 anni di montagna insieme"

O diário de Anne Frank

domenica 25 maggio 2025

Booktrailer del libro: Y DE REPENTE, TODO ES AMOR. ALFONSO BECERRA ÁLVAREZ

Presentazione libro "PORTALE DI LUCE" - Il viaggio di un'anima tra i mondi

Come si cucina un mammut? Una storia dell'umanità in 50 ricette di Uta Seeburg (Corbaccio)

Come si cucina un mammut? non è un libro di ricette bensì invece un viaggio cronologico nella storia gastronomica dell’umanità, ricco di curiosità e stimoli culturali, compiuto attraverso 50 piatti che rappresentano altrettante fasi della cultura e della società che li hanno inventati. Perché il cibo ha da sempre il potere di aggregare le persone e le società, che si tratti di raccoglierlo, cercarlo, prepararlo, condividerlo o offrirlo.


Sapevate che gli egizi mummificavano le costolette di manzo per i loro cari defunti affinché potessero goderne nell’aldilà? Che i gladiatori romani seguivano una dieta vegana a base di cereali e legumi? Che l’hamburger del fast food è l’effetto di una innovativa razionalizzazione dei processi produttivi ideata dopo la guerra? Leggendo questo libro scoprirete anche come e perché lo «scambio colombiano» ha dato al curry indiano il suo sapore piccante. Il cigno arrosto è diventato il piatto preferito dall’aristocrazia appassionata di teatro di metà Seicento. Una principessa portoghese ha contribuito a diffondere il tè in Inghilterra. Il primo piatto mai preparato in diretta televisiva è stata una frittata




Stelle cadenti di Laura Marzi (Mondadori)

Dopo aver dedicato il suo primo libro al mondo della scuola, Laura Marzi si addentra ora, con lo sguardo obliquo e profondo della romanziera, in un momento della storia italiana recente, gli anni Novanta di Tangentopoli, che ha segnato la fine di un'epoca, e lo racconta dalla prospettiva di chi alla caduta di quella classe politica ha assistito dal basso e ne ha raccolto i detriti: la generazione dei figli.


Torino, 1993. Ludovica e suo fratello Edoardo frequentano il liceo, vivono in una casa piena di begli oggetti, libri e opere d'arte, indossano vestiti di marca e hanno fiducia nel futuro. Sono figli di Arturo Montella, segretario regionale della Democrazia Cristiana, un uomo affascinante e carismatico la cui aura aleggia su di loro anche quando è assente. Credono nelle vite lucenti dei genitori - stelle che brillano lontane -, nella loro cultura, nella stabilità e nel benessere che incarnano. Poi, un giorno, Arturo Montella viene arrestato. I ragazzi scoprono dalla televisione che il padre è coinvolto nell'inchiesta Mani pulite: è accusato di corruzione e finanziamento illecito al partito. Il perno su cui si reggeva la famiglia Montella crolla da un giorno all'altro: mentre il padre è in carcere e la madre si adopera in ogni modo per tirarlo fuori, Ludovica e Edoardo rimangono soli e senza punti di riferimento, combattuti tra la vergogna e la rabbia. L'unico estraneo ammesso nel limbo di casa Montella è Tommaso, il miglior amico di Edoardo. E in quella bolla di tempo sospeso lui e Ludovica si scoprono attratti l'uno dall'altra. Ma Ludo sa che se il fratello indovinasse il sentimento che le esplode nel petto, rischierebbe di perdere anche lui. All'inizio di questa storia, che la segue fino all'età adulta, Ludovica non ha ancora diciott'anni, ma l'impatto destinato a deviare per sempre la traiettoria della sua vita è già avvenuto





BOOKTRAILER | CredereOggi n.266, presentazione di Simone Morandini

sabato 24 maggio 2025

COMICS MANIA COMICS POWER

COMICS MANIA COMICS POWER

«Italiani kaputt». La strage degli operai. Storia di un eccidio a guerra finita di Luca Fregona (Athesia)

Bruno Bovo e Andrea Cavattoni sono sopravvissuti con un groviglio di pallottole in corpo. Vittorio Luise si è salvato perché l'orologio a cipolla sul panciotto ha deviato il proiettile. Toni Peretto ha diviso pane e salame prima di essere ucciso. Walter Saudo ha provato a far ragionare i tedeschi prima di essere falciato dalla raffica. Ottorino Bovo ha raccolto morti e feriti. Carolina Zenoni ha visto uccidere il suo ragazzo con un colpo di pistola alla testa... A ottant'anni da quei fatti, Luca Fregona racconta con taglio narrativo la strage del 3 maggio 1945 davanti al muro dello stabilimento Lancia di Bolzano (oggi in via Volta): diciotto operai rastrellati per ritorsione dai tedeschi in rotta verso la Germania dopo alcuni scontri con i partigiani. Presi nelle fabbriche della Zona industriale, condotti davanti al muro di cinta della fabbrica, falciati da due scariche di mitragliatore sparate da un autoblindo di paracadutisti. Dieci morirono sul colpo o per le ferite. Gli otto sopravvissuti riportarono ferite di diversa gravità, e un trauma che li ha accompagnati per il resto della vita. Postfazione di Carlo Romeo.



Il rottamato. Antropologia di Matteo Renzi di Daniela Ranieri (PaperFIRST)

Quando il sindaco di Firenze Matteo Renzi appare sulla scena nazionale, ospite in giubbotto di pelle da Maria De Filippi su Canale5, si solleva una fresca brezza di novità. Il “Rottamatore”, come si fa chiamare, promette di rimpiazzare i dinosauri del Pd, ferraglia da portare allo sfasciacarrozze. Novello Napoleone a cavallo di una Smart, incarna lo Spirito del Tempo: ma è il “Royal Baby” (come lo battezza Giuliano Ferrara), o un contafrottole velocista e rapace (“il Bomba” era il suo soprannome da giovane)? E quali valori incarna? Daniela Ranieri descrive l’Antropologia di Renzi: un mondo fatto di potere, narcisismi, torsioni democratiche, riforme incostituzionali, sperpero di soldi pubblici, cortigiani, marketing, pubblicità, slogan e politiche neoliberiste sullo sfondo di un’Italia agiata innamorata di lui e di un’altra che arranca sotto il peso del fallimento della globalizzazione. Il “renzismo” non è stato solo metodo, ma un mondo valoriale, un’epica su cui Renzi fondò una piccola post-democrazia dei selfie, dei tweet, dello storytelling: dalla gloria del 40,8% alle Europee del 2014, passando per il referendum del 2016 con cui 20 milioni di italiani respinsero la sua Costituzione fiorentina, al sabotaggio del Conte-2 sotto pandemia con i suoi retroscena inediti. Ma chi è oggi e cosa vuole il capo del non-partito Italia Viva, col 2% dei voti? E che lavoro fa: il conferenziere globe-trotter a gettone, il senatore della Repubblica italiana, o l’affarista al soldo del regime saudita? Prefazione di Marco Travaglio


Eva Montanari "Mi piace" booktrailer

venerdì 23 maggio 2025

Bonewarden Book Trailer - Young Adult Epic Fantasy

La lezione di Balzac di Peter Brooks (Carocci)

Un invito a leggere lo scrittore francese non solo per immergersi nella sua vastissima opera ma anche per comprendere sia il mondo di allora sia, e forse soprattutto, quello di oggi.


Peter Brooks ci racconta la propria esperienza di lettura della Comédie humaine e la personale scoperta del suo autore, mostrandoci come la forza narrativa di Balzac riesca a dar forma alla dinamicità di un mondo in fermento, sul punto di fare il suo ingresso nella modernità



I poeti, che strane creature – note su Nelle vene del mondo di Donato Di Poce - Intervento di Marco Sbrana*

Io esisto come sono, questo è abbastanza, se nessun altro al mondo ne fosse a conoscenza, sarei contento, e se tutti ne fossero a conoscenza, sarei contento.

Walt Whitman

 

Il tempo della parola poetica non può, per natura, essere cronistoria; si tratta di un tempo vicino all’aiòn greco di cui parla Deleuze in Logica del senso. Un tempo che balza, tra l’infinito del già avvenuto e l’infinito avvenire, tra ciò che è appena accaduto e ciò che lì lì per darsi. Lo sa bene Donato Di Poce, la cui autoantologia Nelle vene del mondo (edita per I Quaderni Del Bardo, Lecce, ottobre 2023), si apre con un poemetto dove il soggetto lirico appare spossessato di ogni stratificazione narcisistica, insomma affrancato dal reale in quanto società, in quanto mondanità, assurto a una condizione ontologica di abbandono al divenire dell’essere. Di Poce, attento, pone il poemetto in questione come apertura del testo, a mo’ di dichiarazione di intenti. La poesia, per Di Poce, è generosità; l’antitesi dello sbrodolamento di sedicenti poeti la cui sola vocazione è il lamento. Prospettiva olistica, quella di Di Poce, di un uomo, un poeta, un soggetto lirico, consapevole a tal punto della sua piccolezza da gioire della propria dissoluzione. L’eco, chiaramente, è Whitman e, per un riferimento di prosa, Thoreau: l’alterità – sembra dire il poeta – mi fagocita, ed è un orgasmo, quello definitivo, quello in cui è bello morire.

 

Non c’è molto da opporre

ai giorni d’inesistenza.

 

Viene poi il poema Mondi sommersi, nel quale riecheggiano i temi dell’ouverture – l’elemento naturale, per esempio l’evocato Zefiro; l’abbandono all’infinità dell’Essere; il contatto con la terra (da cui si evince la biografia di un uomo dedito all’impegno, alla zappa, un contadino della parola che vede nei suoi acri non le ombre platoniche ma la trascendenza delle idee).

Segue un altro poema, un poema erotico col disegno di Sangermano: L’Horigine Du Monde. Encomiabile l’unità tematica, in particolare nella stanza numero V, qui riportata:

 

Vorrei leggerti il destino tra i seni

E camminare tra i sentieri del tuo pube

Come in cerca di fragole

E dilatare l’attesa di un bacio

Tra petali di lingua pratolina

Fino a toccarti l’anima, l’inguine

Mentre tu giochi tra le mie cosce

E mi dici che ami le fragole

Con la panna montata.

 

La formazione poetica di stampo romantico, dell’Io poetico ora contrapposto ora fuso con l’elemento naturale tocca il tema erotico di Bataille, ossia il venire meno del soggetto quando si dà all’altro nell’eros, e la complessità filosofica dell’estratto si chiude con la terra di cui sopra, con le poetica del quotidiano, dell’insignificante che il poeta – come fa Ozu nei suoi film – eleva, facendogli raggiungere un più alto grado ontologico, che qui – con la panna montata – diventa chiosa epifanica.

Previa presa di coscienza, ogni forma d’arte è resistenza politica. Se 20.000 bambini vengono uccisi dalle bombe, con la calce delle case a piovere loro addosso, l’artista includerà la tragedia del mondo che lo circonda anche quando non ne parlerà esplicitamente. Di Poce esplicita il tema civile, da buon pasoliniano (Pasolini a cui ha dedicato un libro), in Lungo la East Side Gallery. Apodittico, polemico, per niente oscuro nella metafora, desideroso di comunicare, scrive Di Poce:

 

Dopo vent’anni non restano

Che le ombre che attraversano muri invisibili

L’incubo di replicanti ciechi a Gaza o Gerusalemme

E le preghiere insanguinate dei monaci Tibetani

E una ragazza che come me

Cammina in trance sotto la pioggia

Lungo la East Side Gallery

Piangendo, urlando, fotografando

Gli ultimi brandelli di memoria

E di sogni cancellati dal tempo

Prima che un Videospot

Invada le piazze sporche

Dai mercanti di souvenir

Mentre zig-zag “sinistri” disegnano le strade

Di turisti chiassosi, irriverenti e indifferenti

Che calpestano le tracce del muro

E non sanno che i muri sono loro.

 

Qual è lo scopo dell’arte? mi chiedo. Da una parte, chi esprime; dall’altra, chi comunica. I grandi fanno entrambe le cose. Riescono, come riesce Di Poce, a costruire un sé poetico complesso senza mascherarsi dietro la figura retorica oscura, ma anzi desiderando di essere compreso, dimodoché si stabilisca un legame tra mittente e destinatario; un legame che, credo pensi Di Poce, fa sì che l’atto creativo abbia senso e valore politico.

Per dirla con le sue parole:

 

Sopravviversi bisogna

Fino a toccarsi l’anima

E sentire il vuoto che avanza

Come una nuvola che minaccia l’aria.

Essere uomo d’azione e di parola

Oltre la luce e il buio

Oltre la stella della memoria

E dentro la parola perdersi

Fino a diventare, silenzio della terra

Respiro del mondo

Che chiama il tuo respiro.

 

Nella sua autoantologia, Di Poce ha cesellato, e selezionato solo quanto era necessario a definire ciò che è stata per lui la poesia nell’ultimo ventennio.

Comunicare, dunque. E anche rivolgersi. Presente nell’opera tutta di Di Poce è il concetto di dedica. Oltre che, politicamente, essere un rigetto del narcisismo, diviene questione di stile quando, nelle poesie dedicate a Carmelo Bene e Pasolini (e Mattei, vedi Petrolio, il capolavoro incompiuto di PPP), la parola poetica dell’autore, tanto influenzata dai grandi cui si rivolge, sembra essere detta non più da lui ma da loro, e sembra di sentire cantare Bene, e cantare Pasolini, con Di Poce che si fa dire dal linguaggio, nell’atto di umiltà che è tutta la sua poesia, una genuflessione non solo alla grande alterità dell’infinito, ma alla piccola alterità dei maestri.

Di Poce dedica parole anche a Alda Merini e Albert Einstein. Così si esprime l’interiorità: non per creazione – dice Di Poce – ma per derivazione, derivazione continua, contaminazione, financo furto.

E poi l’interiorità smarrita del postmoderno:

 

Vorrei zittirmi per sempre

Non dover più difendermi dalle parole.

Vorrei essere un’anima

Senza rumori, senza conoscenze.

Un silenzio d’acqua

Perso tra le parole della tua sete.

Zitto come una nuvola

A riempire il vuoto scolpito

Nel tuo cuore

 

Un torrente inesauribile di parole e immagini che sommergono, sfuggendo all’aborto che meriterebbero, e confondono, e non hanno ragion d’essere. E il poeta si trova ad anelare al silenzio, all’incorporeo, ché il corpo fa male, fa male camminare, com’è ingiusto vivere per sopportare!

A Milano, già nel dicembre del 1997, quando il sottoscritto ancora non era nato, Di Poce così pregava, così cantava (Ascoltando il silenzio):

 

E ogni volta che

Una forma di brace fluttua leggera

Un respiro di cenere svuota l’abisso

 

Nella prosa I Poetocrati, la rabbia. Il mondo poetico, questa élite di narcisi, dice Di Poce, ha perso il contatto con la carne, il contatto col sangue. E Di Poce li critica perché li vive. I poetocrati “sono falsi poeti, falsi critici, falsi editori, maestri del camufflage, del travestitismo e del mimetismo. Sembrano poeti, si comportano da poeti, perfino scrivono quasi come i poeti, ma non lo sono veramente, sono come le zecche e le mosche tze tze, sono maestri del presenzialismo e dell’apparizione, sono ovunque, credono di sapere tutto, e si spacciano per aspiranti Nobel e accademici pluripremiati. Ma i loro testi puzzano di poesia, come fiori marci o uova andate a male.” La poesia è atto comunitario, dice Di Poce, non è la sega che soddisfa solo chi agita la mano. I poetocrati “sonoquelli che si spacciano tuoi amici per arrivare ad altri amici. Quelli che si spacciano tuoi amici solo quando pubblichi un libro o sei sulle pagine dei giornali.” In fondo, per quanto bravi possiamo essere, per quanto geniali possiamo essere considerati:

 

Le cose più belle

Le scrivono le rondini

Non i Poeti allevati

Tra le gabbie dell’Utopia.

Le cose più belle

Le scrivono i pazzi, i criminali, gli offesi

Non i Mandarini della Rivoluzione.

Le cose più belle

Le scrivono le foglie

Non gli uomini arrampicati

Agli alberi della conoscenza.

Io non sono rondine, né pazzo, né foglia

Per questo non so scrivere

Le cose più belle.

 

Questa la malinconia genuflessa ma placida – Le cose più belle – di cui è stato capace e sarà capace Di Poce.

Per concludere, visitiamo un tempo in cui neppure Di Poce era nato.

È il 1949 e George Duthuit domanda a Samuel Beckett:

Quale possibilità resta all’artista?

E Beckett:

L’espressione che non c’è nulla da esprimere, nulla con cui esprimere, nulla da cui esprimere, nessun potere di esprimere, nessun desiderio di esprimere, insieme con l’obbligo di esprimere.

 

*Marco Sbrana, nato il 26/03/2003, è studente di scrittura creativa presso la scuola Mohole. Collabora come critico letterario e cinematografico con le riviste Zona di disagio e Evidenzialibri. Ha scritto un romanzo e una raccolta di poesie entrambi inediti.