Il percorso del mosaico si sviluppa tutto su base
binaria. Due alberi: quello della vita appartiene a di Dio, quello della morte
è dell’uomo. Due animali con unicorno di diverso colore: rosso per l’Ariete
sacrificale, blu per il basilisco, principe di questo mondo, per il dragone
degli inferi e per Alessandro, re dei capri di Bacco. Due città: Babilonia e
Gerusalemme, la carnale e la spirituale, animate da parole di verità o di
falsità. L’Ariete, il Signore della vita, dopo aver affrontato la morte,
ascende vivo benedicendo i segnati dalla sua croce.
Il volume propone un’analisi del mosaico alla luce
della Sacra Scrittura, dei Bestiari medievali e della teologia della storia di
sant’Agostino, così come interpretata dalla Chiesa di Roma.
Tale approccio rappresenta una novità rispetto alle
precedenti indagini, che spesso lasciavano irrisolto il significato complessivo
del mosaico. Contrariamente a quanto si pensa, la progettazione del mosaico non
è attribuibile a Pantaleone, l’artista che ne curò la realizzazione materiale,
bensì all’arcivescovo Gionata, garante della dottrina cristiana e figura di
riferimento di fronte al primate di Roma: il risultato è un’opera di
straordinaria portata, concepita per promuovere e rafforzare la fede dei cristiani.
Personaggi, figure e parole, poche, servono al vescovo a porre come modello di
vita l’Ariete, che con la croce ha vinto la morte.
Camminare sul mosaico, immergersi nella lettura,
susciterà emozioni, sentimenti e riflessioni che influenzeranno l’esistenza del
fedele, chiamato così a una vera lotta per il bene contro il male nella
costruzione di una nuova cittadinanza. Il mosaico di Otranto contiene, come un
rebus sulla vita, un vero mistero: il suo significato viene svelandosi via via
con la scoperta delle sue stesse figure.

Nessun commento:
Posta un commento