Diversi modi di guardare l’acqua è il romanzo di un malinconico ritorno a casa, il racconto corale di come la memoria attraversi sempre le generazioni.
L’anziano contadino Domingo è morto con un desiderio incompiuto e i suoi familiari si incontrano per provare a esaudirlo: la moglie, che con lui ha condiviso tutto; i figli, che hanno abbandonato progressivamente l’abitazione dei genitori per lavorare in città; i nipoti, così distanti dal suo modo di vivere eppure ancora capaci di comprenderlo e ammirarlo. Si ritrovano davanti a un piccolo lago racchiuso dalle montagne, sul cui fondo giacciono invisibili agli occhi degli estranei le rovine di villaggi abbandonati e i ricordi dei vecchi abitanti come Domingo, ai quali un giorno qualcuno ha ordinato di andarsene e di farlo subito; la città sarebbe stata sommersa per la costruzione di una gigantesca diga, e loro avrebbero dovuto ricominciare una nuova vita da un’altra parte. Gli eredi di Domingo si riuniscono allora sulle sponde di quel lago per restituire il defunto al luogo cui è sempre appartenuto con lo spirito, ognuno costretto a confrontarsi su quella riva con il trauma che ha segnato la storia della famiglia. In questo romanzo Llamazares raccoglie le loro voci e i loro ricordi, la loro malinconia avvolta dallo stesso silenzio che circonda il paesaggio, disegnando così i contorni di una figura ingombrante e carismatica, un uomo duro ma gentile, saldo ma fragile, simbolo di un’epoca giunta alla fine, che non per questo è concesso dimenticare.
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