È la primavera del 1919 quando Vincenzo scende da un treno merci a Homer, nel Nebraska, e decide di stabilirvisi con la nuova identità di Richard Joseph Hart, facendo suo il nome del venerato divo del cinema William Surrey Hart. Da questo momento la metamorfosi è completa. L’italoamericano, nato in Italia e cresciuto a Brooklyn, si trasforma in un giovane cowboy. Veste come un cowboy, cammina come un cowboy, parla come un cowboy. "Un piccolo editore italiano scopre una storia straordinaria e quasi sconosciuta. Quella di Vincenzo Capone sceriffo-cowboy ... Al Capone aveva un fratello. Che dava la caccia ai banditi (P. Melati, Il Venerdì di Repubblica)".
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