Coltivare la compassione, abbracciare le avversità, formare
la mente: l’insegnamento millenario che può liberarci dalla sofferenza.
Una mente allo stato brado tende a ferire chiunque si trovi
nel suo raggio d’azione ed è fonte di grande sofferenza, anche per noi stessi.
Domarla è quindi il primo passo per conoscere la propria vera natura e
riconnettersi con gli altri, cosa che richiede un grande lavoro interiore. È
per questo che si può dire ci sia qualcosa di eroico nell’intraprendere il
cammino di liberazione per diventare degli esseri illuminati. Ma come fare?
Jetsunma Tenzin Palmo dà la sua saggia risposta in questo libro, offrendo il
prezioso commento a uno dei testi classici del buddhismo tibetano a lei più
cari, Le trentasette strofe sulla pratica di un bodhisattva di Thogme Sangpo.
Le sue spiegazioni e i suoi consigli danno così vita a una guida che invita a
comportarsi come dei veri bodhisattva (colui che aspira all’Illuminazione con
l’intento di aiutare tutti gli esseri senzienti a liberarsi dalla sofferenza e
dalle sue cause), permettendoci di fare tesoro della compassione in modo
autentico ed essere così fonte di liberazione per noi stessi e per gli altri.
Jetsunma Tenzin Palmo (Londra, 1943) è autrice, insegnante e
fondatrice del monastero di Dongyu Gatsal Ling Nunnery nell’Himachal Pradesh in
India. Avvicinatasi al buddhismo già in adolescenza, a vent’anni si è recata in
India per ricevere gli insegnamenti e divenendo così una delle prime donne
occidentali a essere ordinata monaca. Ha vissuto per dodici anni in una grotta
remota dell’Himalaya, come raccontato ne La grotta nella neve di Vicki
Mackenzie. Nel 2008 S.S. Gyalwang Drukpa, capo del lignaggio Kagyu, le ha
conferito il titolo di Jetsunma (Venerabile Maestro).
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