Nella fase post-Covid, e prima che iniziasse la guerra in Ucraina, Salvatore Biasco aveva riunito in un seminario studiosi di diverse discipline. Ne era venuto fuori il documento programmatico qui pubblicato e commentato, la base di una vera e propria proposta per una nuova politica di sinistra. Il suo nucleo centrale è dato da una critica del neoliberismo – che, in un modo o in un altro, pur nell’avvicendarsi di leadership differenti, ha caratterizzato le scelte della sinistra italiana negli ultimi decenni – e dal ritorno a un’idea di intervento dello Stato nell’economia e nell’organizzazione della vita sociale. La prospettiva socialdemocratica avanzata che il volume intende rilanciare non è ignara della crisi più ampia in cui versa da tempo il socialismo europeo. Non rassegnandosi però al suo declino, il volume, pur nella consapevolezza del fatto che l’interventismo statale non esaurisce il campo dei socialismi possibili, propone di puntare su una riqualificazione degli apparati amministrativi dello Stato, in quanto strumenti centrali per realizzare quell’azione riformatrice che in passato fu tutt’uno con una politica di sinistra.
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