Con una lingua delicata e precisa, David Bosc compone il mosaico mutevole di un luogo immaginario: una quieta utopia in cui la libertà è una forma di gioia e la speranza vive nella cura di chi resiste.
Ryoshu e Shakudo vivono innamorati scrivendo e rilegando libri per bambini a Mahashima, ex capitale di un impero ormai in frantumi. Gli abitanti di questa città hanno rinunciato a ogni smania di possesso per riscoprire il passo lento di un presente libero di fluire, di una vita comunitaria capace di reinventare una società più solidale. Un giorno Ryoshu decide di tornare nei luoghi della propria infanzia, «bugiarda al pari di tutte le altre». Nel suo breve viaggio esplora una geografia intima dai confini invisibili e incontra l’enigmatico Akamatsu, con cui rievoca le storie di un mondo nuovo e antichissimo, dove il Giappone medievale sfuma nell’assolata costa della Provenza.
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