«Le barriere per ostacolare l'inserimento delle donne nella politica e nelle istituzioni - per non parlare delle forme di privazione della libertà che si stanno manifestando nel mondo - oggi sono più che mai inconciliabili con l'idea di democrazia.»
«Per delineare al meglio le contraddizioni e le incoerenze dei progressisti, l'autrice ci propone la storia di alcune “cattive ragazze” di Sinistra che hanno lottato per i propri diritti e il loro posto in politica.» - Matteo Rucco per Maremosso
Avevano militato fianco a fianco nei Gap
partigiani, condiviso per giorni gli stessi spazi dentro cantine umide,
mangiato lo stesso pane secco, percorso gli stessi chilometri, rischiato
con loro la vita. Eppure, furono proprio i compagni i primi ad
abbandonarle e a tradirle. Quando si ritrovarono a occupare una poltrona
in Parlamento, gli uomini che avevano beneficiato delle capacità delle
donne impegnate a combattere contro i fascisti, anziché fare loro posto,
abbandonarono gli ideali di uguaglianza di genere e operarono varie
forme di ostruzionismo che limitarono la presenza femminile in politica.
Nilde Iotti, per esempio, fu lasciata sola dai suoi ex compagni e,
ritenuta «umorale, femminile», subì attacchi che le piovvero addosso da
ogni settore della politica. Solo negli anni Settanta la Sinistra
cominciò a rimuovere gli ostacoli all'ascesa delle donne, in un'altalena
di conquiste e di recessioni. A consolidare e rilanciare i più vieti
pregiudizi pensò la Destra, in particolare attraverso giovani
neofascisti influenzati dal pensiero di Julius Evola, fra i quali i tre
feroci adepti che misero in atto il massacro del Circeo. Nei decenni
successivi l'opinione pubblica, influenzata dalle tivù e dai giornali di
Silvio Berlusconi, si sarebbe nutrita di un immaginario femminile
superficiale e mercificato. In questo nuovo, attualissimo saggio,
Mirella Serri rivela la lunga guerra della Destra contro le donne,
spoglia la Sinistra dei suoi camuffamenti egualitari, e dimostra che la
lunga marcia dell'antifemminismo non si è mai fermata, ed è arrivata
fino ai giorni nostri orientandoli e condizionandoli, più prepotente che
mai.
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