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sabato 7 ottobre 2023

Lunga nuvola bianca: La Nuova Zelanda senza filtri di Terence Biffi

***LUNGA NUVOLA BIANCA è il vincitore del premio letterario AMAZON STORYTELLER 2022***


Lunga nuvola bianca non è una guida turistica, per questo esiste già la Lonely Planet.
Non è la storia di un uomo in carriera che ha mollato tutto per girare il mondo.
Non parla di un viaggio in Asia senza soldi e senza prendere aerei.
Non è nemmeno una guida pratica atta a muovere i primi passi lontani da casa.
È la Nuova Zelanda raccontata attraverso gli occhi di un viaggiatore, ritrovatosi lontano da casa durante la pandemia.

L’autore, spinto dalla sua innata curiosità, ha messo insieme sotto forma di racconto aneddoti, stranezze, natura, storia e lati oscuri di un paese sconosciuto ai più.
Queste pagine vi trasporteranno alla scoperta di una terra incontaminata, facendo la conoscenza delle personalità più disparate, approfondendo le conseguenze del colonialismo e prendendo coscienza delle minacce ambientali.
Terence insieme a Deborah, conosciuta in un ostello di Auckland, ha percorso oltre diecimila chilometri a bordo di Bianca, un Mitsubishi L300. Hanno viaggiato per due anni attraverso Aotearoa, svolgendo svariati lavori e raccogliendo le storie di giovani alla presa con la scoperta di sé e del mondo.
Lunga nuvola bianca vi farà ridere, riflettere, arrabbiare e magari vi farà venir voglia di comprare un van e partire.

INCIPIT
“Taumatawhakatangihangakoauauotamateaturipukakapikimaungahoronukupokaiwhenuakitanatahu. No, non è un refuso e nemmeno il gatto che mi è salito sulla tastiera. È la località con il nome più lungo al mondo, si trova in Nuova Zelanda e non è nemmeno la cosa più bizzarra che abbia visto in questo paese. Vogliamo parlare della recinzione in piena campagna nel bel mezzo del niente, letteralmente, in cui per qualche strana ragione la gente va ad appendere degli spazzolini usati?
Ma andiamo per ordine.
Avevo ormai viaggiato in lungo e in largo in Asia nel corso degli anni, avevo conosciuto i paesi balcanici e mi ero spinto fino in Africa alla fine del mio ultimo lungo viaggio. Ne avevo persino scritto in un libro, ma non ero completamente soddisfatto: il momento di appendere lo zaino al chiodo non era ancora arrivato.”
 
 

 

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