Sara Alfieri
presenta l’opera in due volumi “L’abito invernale”, un appassionante romanzo che
racconta del passato e del presente di due famiglie di artisti, i Maladian e i
Deauville, e degli stretti legami che intercorrono tra i loro membri, come il complicato ordito che tesse la trama
dell’abito invernale del titolo. Un vestito di un “azzurro innocentemente
puro”, che diviene simbolo di amore e odio, di unione e lacerazione. Una storia
narrata navigando nel vasto oceano dello spazio e del tempo, che ha il suo cuore
pulsante nell’espressione delle complesse sfaccettature dell’animo umano.
Titolo: L’abito
invernale
Autore: Sara Alfieri
Genere: Narrativa
contemporanea
Casa Editrice: Casa Editrice Kimerik
Collana: Kimera
Pagine: Tomo1: 510; Tomo2:
724
Prezzo: 28,00 €
Codice
ISBN: 978-88-937-59-885
«Ognuno
di noi ha uno spettro, anche se finge di non vederlo. Esso ci segue da lontano,
ci scruta, non ci abbandona. È un amico che resta fedele, fino alla morte […]».
L’abito
invernale
di Sara Alfieri è un romanzo complesso e stratificato, attraversato dalle esistenze
di numerosi personaggi delineati con cura, ognuno con la propria voce, ognuno
con la propria storia. L’opera rappresenta a tutti gli effetti un microcosmo in
cui le vicende di vita dei tanti personaggi si intrecciano con quelle della
Storia passata e contemporanea; l’autrice gioca infatti con il tempo,
conducendoci in un viaggio appassionante che fa riemergere memorie sepolte,
fantasmi inquieti e misteriosi intrighi, e che mostra il percorso travagliato
di uomini e donne impegnati nell’avventura più dura, quella del vivere. Con un linguaggio
elegante e scorrevole, Sara Alfieri racconta una saga famigliare che attraversa
più di un secolo; colpisce nell’opera l’attenta cura per i dettagli e l’approfondita
e lucida analisi della psicologia dei personaggi, anche dei più marginali. È un
romanzo che parla dell’umanità in tutte le sue sfumature, dalle più luminose
alle più oscure, dai comportamenti più virtuosi alle bassezze più ignobili; è
un’opera drammatica, perché di vita si parla, che è fatta non solo di gioia ma
anche di dolore, di perdita, di colpa e di rimorso. Ogni personaggio, con il
suo carico di luci e di ombre, viene presentato al lettore prendendosi il
giusto tempo, senza mai affrettarne la parabola vitale: dall’amorevole sarto
André Maladian, centro attorno a cui ruota tutta l’opera, ai fratellastri non
consanguinei Charles Maladian e Wera Mozen, uniti da un amore proibito: “Wera
non si mosse e per poter vivere, si lasciò morire, perché lui non era
nient’altro che immensa morte e immensa vita né altro mai sarebbe stato”; dalla
“ragazza di granito” Carole Maladian - una giovane attrice tormentata dal
suicidio della madre Lénore, dall’odio per un passato che non ha compreso nel
profondo e da un mistero famigliare che ha reso la sua vita “torbida come un
lago dal fondo fangoso” - al suo sensibile marito e pianista Simon Deauville,
che non riesce a tenere in piedi un matrimonio destabilizzato da una donna in
perenne ricerca di riscatto. E l’abito del titolo diventa il simbolo di una
lunga e complicata vicenda famigliare che nel corso delle pagine intriga ed
emoziona; un vestito descritto con la stessa, meticolosa cura che l’autrice
riserva ad ogni elemento della trama: “Era un abito azzurro di chiffon in seta
purissima, che si tuffò ai suoi piedi leggerissimo, ipnotizzante come il
vortice incalzante del Bolero, e palpitante, come la voglia che aveva di
indossarlo”. Un abito donato con estremo affetto a Carole da nonno André, la
cui rottura sancisce quasi la fine di un altro sentimento, vittima dei
labirinti ossessivi della mente che non sempre ci guidano verso l’uscita ma che
ci fanno invece girare senza meta, finché non si perdono di vista le cose
importanti, finché non si riesce più a distinguere la verità dalla menzogna, o
l’amore dall’odio. L’abito invernale è una storia di colpe ereditate, di
spietate vendette e di redenzioni pagate a caro prezzo; un’epopea famigliare ricca
di colpi di scena che ricorda quanto siano importanti i legami di sangue, anche
quando sono solo echi del passato, perché si ergeranno sempre al di sopra di
ogni errore, di ogni crudeltà e di ogni illusione.
TRAMA. La storia di un secolo, di un gruppo di amici, di donne e dei loro
sogni racchiusa in un cofanetto, un volume che custodisce emozioni, speranze
infrante e paure da affrontare. Lo spaccato della società e dell’essere umano,
che ha attraversato un’epoca negli Stati Uniti; lo snocciolarsi di episodi che
coinvolgono i personaggi attanaglia il lettore alle pagine, preso dagli eventi
e calatosi inevitabilmente, grazie a una scrittura estremamente lineare, nella
scena. Culla della narrazione è l’arte, la passione per il bello, per la musica
come per la sartoria, la capacità dell’uomo di darsi pur di raggiungere i
propri obiettivi.
BIOGRAFIA. Sara Alfieri, studi linguistici
interrotti, letture che spaziano dalle favole ai grandi classici, dai romanzi
d’avventura a quelli di ogni genere; sogni a occhi aperti, immagini di persone
inventate. Trova nello scrivere un lento navigare che non tocca mai terra.
Pubblica nel 2019 per Kimerik il romanzo “L’abito invernale”.
Contatti
Booktrailer
del romanzo L’abito invernale
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