C'è una solida e atavica saggezza radicata nel senso della terra, della
sua storia, del suo sapore e delle vite che accoglie. Per appropriarsene
occorre recuperare la semplicità delle cose, attraverso occhi bambini.
Anche a 100 anni. Con la lente dei ricordi di un'infanzia e
un'adolescenza trascorse in pieno contatto con la natura, "Suite per un
castagno" ci (ri)porta a quelle radici, in un viaggio-memoir che
vagabonda tra storie personali, letterarie, culinarie, fantastiche.
L'autrice le narra prendendo come guida e punto di riferimento il
castagno. Pianta dei primordi, sopravvissuta alle grandi rivoluzioni
geofisiche del pianeta, per millenni i suoi frutti hanno nutrito gli
esseri viventi, tanto da meritare il nome di albero del pane; una fonte
economica e di scambio che ha favorito la formazione delle civiltà
moderne. Una pianta che sembra partecipare alle complessità del mondo,
dell'ecosistema e della Storia, con la serena resilienza di chi non ha
fretta perché sa di avere molto da esprimere in ogni stagione. Come un
maestro di vita.
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