In occasione dei 20 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, il
ritratto inedito dell’uomo politico e dell’amico intimo, raccontato da
chi ne ha conosciuto e vissuto l'ascesa e il declino.
“Bettino
Craxi era antipatico perché incarnava la politica in un’epoca di crollo
delle ideologie e di avversione ai partiti. Perché non temeva né di
macchiarsi di una colpa né di affrontare l’odio. Perché era alto e
grosso, ribelle e autoritario e anche se tendeva alla pace e sorrideva
sembrava sempre in guerra. Perché diceva quel che pensava e faceva quel
che diceva, anche le cose spiacevoli. Perché affascinava o irritava coi
suoi proverbi popolari o mostrandoti l’altra faccia della luna; perché
era sospettoso e coraggioso, razionale e realista fino al cinismo.
Perché era sicuro, troppo sicuro di sé, e per dieci anni ha guidato la
politica italiana e per quattro il governo coi migliori risultati.
Perché sfidò gli USA di Reagan e l’URSS. Perché tenne in scacco la Dc e
il PCI alternando coerenza e spregiudicatezza. Perché affrontò il
partito del potere e del denaro. “Oggi, a distanza di vent’anni dalla
sua morte, è possibile e anzi necessario ripensare Craxi e recuperare il
suo lascito, per colmare il vuoto lasciato dal riformismo socialista e
dal socialismo liberale. La sua figura suscita ancora tante domande e
comprenderla può fornire tracce importanti per capire la crisi della
sinistra, della democrazia liberale e l’irruzione del populismo e del
nazionalismo in Italia e nel mondo. Questo libro non è una biografia,
piuttosto il profilo umano e intellettuale di un leader e il manifesto
politico che nel labirinto di intenzioni, di successi e di tracolli di
un'’epoca appena passata districano i fili che la connettono alle
contraddizioni e agli interrogativi dell'attualità." - Claudio Martelli
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