"Il vero protagonista del libro è il desiderio allo stato puro,
irragionevole e cieco, senza età e senza amore. Desiderio tra un uomo e
una donna che saranno amanti sempre e comunque, anche nelle vite in cui
si reincarneranno. Matteo e Livia sono due personaggi che rimangono
nell'anima, con un languore, una scia di dolorosa malinconia, come la
Micol di Bassani, come certi amanti di Moravia. Come capita con i
classici, che diventano esperienze nella vita del lettore. Livia è un
sogno sfuggente che appare e scompare, seduttiva come seduttivo è Matteo
nella sua fedeltà assoluta e cieca al desiderio di Livia, per cui è
pronto a mettere tutto in discussione, anche la stessa Livia che non è
all'altezza della sua passione. Nei tre tempi del romanzo risalta la
permanenza del desiderio contro l'impermanenza della vita 'ufficiale':
non che quest'ultima sia falsa e l'altra vera. Ma la vita ufficiale
cambia e passa, il desiderio, immutato, rimane identico a sé..." (E. S.)
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