Un libro a volte ironico, ma sempre pieno di speranza, che
racconta il quotidiano ma inevitabile coraggio di chi si trova
d'improvviso ad affrontare una lunga e spesso solitaria traversata del
deserto. E che nonostante tutto riesce, forse, a recuperare la sua parte
migliore.
«Trovo la voce per approfittare di quel varco
inaspettato nella sua scontrosità: «Taccherò si muono?», che sarebbe in
realtà «parlerò di nuovo?».
Il professore si abbassa gli occhialini tondi: «Come prima, non credo. Serviranno mesi. Ma è vivo».
Il professore si abbassa gli occhialini tondi: «Come prima, non credo. Serviranno mesi. Ma è vivo».
La vicenda che Andrea Vianello si è deciso a raccontare è la storia di
un ictus, del suo ictus. Nel caso specifico si è trattato di un'ischemia
cerebrale che ha colpito il lato sinistro del cervello, causata da una
dissecazione della carotide. Una brillante operazione d'urgenza,
nonostante una gravissima complicazione sul tavolo operatorio, è
riuscita a tenerlo nel mondo dei vivi, ma nulla ha potuto rispetto al
danno che si era già propagato: di colpo le sue parole erano perdute. O
meglio: nella sua testa si stagliavano chiare e nette come sempre, ma
all'atto pratico uscivano in una confusione totale, fonemi a caso,
ingarbugliate e incomprensibili. Una prospettiva terribile per chiunque,
ma ancora di più per lui, che delle parole ha fatto un'identità e un
mestiere, quello di giornalista televisivo. "Ogni parola che sapevo" è
un viaggio in un inferno molto diffuso, l'ictus e i suoi danni, che a
volte presenta un percorso terapeutico e riabilitativo che non esclude
il ritorno. Questo libro racconta e dimostra che le parole che Vianello
sapeva sono state in qualche modo tutte recuperate. Ma l'aspetto
interessante, che fa della sua testimonianza una storia da leggere, è
che a quelle che già sapeva Vianello ne ha aggiunte di nuove. Le parole
che raccontano il calvario personale di chi scopre la sua vulnerabilità
fisica, quelle che descrivono la brutta sensazione di ritrovarsi esposto
in poche ore dai riflettori di un studio tv ai meandri inestricabili
della sanità pubblica. Quelle che bisogna trovare per continuare a
combattere ogni giorno, tutti i giorni, contro gli strascichi
dell'evento subito, anche quando è stato superato. Ma pure quelle degli
affetti, a volte sopite o date per scontate, e che invece possono
riempire un intero vocabolario.
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