"Volevo dimostrare di non essere da meno di un uomo" ha risposto Erna
Petri a chi le chiedeva come avesse potuto freddare a bruciapelo sei
bambini ebrei ai quali, poco prima, aveva offerto ospitalità e cibo. E
il suo non fu un gesto isolato. Durante la Seconda guerra mondiale,
quando il Reich si estese verso est, migliaia di giovani tra insegnanti,
infermiere, segretarie e interpreti si trasferirono nelle regioni
occupate e finirono per essere coinvolte nella macchina dell'Olocausto:
nei lager ben cinquemila guardie, un decimo del totale, erano donne. La
storiografia si è occupata poco di loro, e così anche i processi
giudiziari, da Norimberga in poi. Dopo numerose ricerche d'archivio e
interviste ai testimoni, l'autrice porta alla luce un mondo di
inconcepibile ferocia, aggiungendo un tassello fondamentale alla
comprensione della più grande tragedia del Novecento, ma soprattutto
della storia e della natura umana.
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