Avere un fratello può essere la cosa più bella del mondo. Imparare a essere fratelli, la più difficile.
I
Fratelli di Marcuzzi sono autentici, teneri e crudi, profondamente
umani. E amano il rock 'n' roll. Vale la pena di andare a conoscerli. - Enrico Brizzi
Alberto,
il fratello minore, è un bambino timido, profondo, ottimi voti a scuola
e una innata predisposizione al rispetto delle regole: il tipo di
figlio che non dà mai problemi. Lorenzo, il maggiore, è un capobranco
naturale, determinato a seguire la propria strada ovunque essa lo porti:
un ragazzo destinato a sorprendere sempre. Alberto si è beccato il
soprannome di "Zavorra", perché sta sempre attaccato al fratello, nel
tentativo maldestro di dimostrarsi alla sua altezza. Ma essere un peso
non gli dispiace, perché significa essere legati. Di più, inseparabili. E
il piccolo seguirebbe Lorenzo in capo al mondo pur di imparare i suoi
gesti mentre suona la chitarra, pur di ascoltare la sua musica, pur di
assomigliargli almeno un po'. Il problema è che poi si cresce,
l'adolescenza è una tempesta e sconvolge tutto, mentre la vita adulta si
rivela, anno dopo anno, un rebus indecifrabile. E così i due si
allontanano - senza un motivo preciso, o forse per tutti i motivi
possibili - fin quando quel legame diventa malinconico come un lungo
silenzio. Ma come si fa a capire perché a volte si perde chi ha il
nostro stesso sangue? Come si affronta ciò che ci portiamo dentro da
quando eravamo bambini, paure comprese? Simone Marcuzzi indaga con
intensità un rapporto delicato tra persone che possono essere tutto
l'una per l'altra - complici, confidenti, amici, ma anche rivali, spine
nel fianco, estranei e racconta l'umanissima difficoltà di resistere
alla tentazione di chiamarsi fuori dalle cose, per imparare a starci
dentro e a tenere stretto chi amiamo.
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