Nei campi con i contadini e in mare con i pescatori tra gli spari, sotto
le bombe durante l'operazione militare israeliana Piombo fuso. Questa
la scelta di vita di Vittorio Arrigoni a Gaza, terra «madre di tutte le
ingiustizie». Nel racconto di Anna Maria Selini si ripercorrono i suoi
anni passati in Palestina, attraverso i ricordi delle persone a lui più
vicine fino al rapimento e all'assassinio, nell'aprile del 2011. Una
morte su cui non è stata fatta ancora chiarezza, dimenticata troppo
presto, e seguita da un processo farsa, nell'indifferenza della politica
italiana di allora. Partigiano intransigente, un po' Corto Maltese un
po' Che Guevara, libero dall'influenza dei governi, Vittorio agiva
spinto dall'urgenza di difendere e diffondere il rispetto per i diritti
umani stando tra la gente, nel cuore delle cose. Un messaggio, il suo,
che continua a ispirare molti e che oggi è più necessario che mai.
Introduzione di Francesco Battistini.
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