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sabato 17 giugno 2017

Sguardi dal Novecento e Vite colme di versi di Nicola Vacca (Galaad Edizioni). Intervento di Stefano Donno























"Vacca crede nella letteratura e lo fa visceralmente, da sempre, e per questa ragione la diffonde e la divulga con quella passione e con quel radicalismo che sono cifre distintive del suo impegno (e del suo ingegno) e che sono pure gli strumenti (umani, in primis) della sua lotta contro l'abbrutimento e il piattume imperanti. [...] Inquadra i suoi autori come degli irregolari, dei battitori liberi che non hanno accettato di scendere a patti e tanto meno di stipulare compromessi con la propria epoca e con la scena culturale che li ha accolti (non di rado male). Ognuno di essi - questo il pensiero di fondo di Vacca - non si è concesso sconti e scorciatoie e ha proposto l'onestà di una visione, di un sentire la parola, come punto essenziale e non negoziabile della propria presenza". (Dalla prefazione di Simone Gambacorta). Così si legge nella splendida prefazione al volume  “Sguardi del Novecento” di Nicola Vacca edito da Galaad Edizioni. Uno sguardo attento quello di Vacca a ciò che si agita nel panorama della poesia contemporanea, e che invito vivamente a leggere sia per completezza di prospettive sulla poesia italiana del nostro paese sia perché completa precedenti operazioni editoriali che qualcosa non hanno visto oppure trascurato.  Il lavoro nel suo complesso è una forte testimonianza di come si debba sentire la poesia sulla propria pelle soprattutto quando si prendono in considerazioni tracciati per versi del Novecento ad alta densità di purezza come Ignazio Silone, Alda Merini, Albert Camus, Emil Cioran, Ennio Flaiano, Mario Luzi, Leonardo Sciascia, Italo Calvino, solo per citarne alcuni.  Un saggio schietto e sincero sotto il segno di un grande acume, che aiuterà gli amanti della cultura a muoversi anche senza bussola in mezzo alla campagna amara delle proposte editoriali. In “vite colme di versi” sempre per Galaad Edizioni il Nostro, opera una scelta, soggettiva e oggettiva nello stesso tempo, tra i grandi poeti del secolo scorso, privilegiando autori in grado di dare un’ermeneutica del mondo, senza troppi peli sulla lingua. Un libro che è un razionale percorso di voci o dimenticate o incomprese ma da cui non si può prescindere se si vuole operare delle scelte di obiettivo splendore al di fuori delle consorterie culturali. Le  voci scelte sono Dario Bellezza, Piero Bigongiari, Beppe Salvia, Lorenzo Calogero, Edoardo Cacciatore, Roberto Sanesi, Piero Ciampi, Leonard Cohen, Yves Bonnefoy, Nika Turbina, Adam Zagajewski, sol per citarne alcuni. I due volumi sono assolutamente da leggere senza se e senza ma, non fosse altro per respirare a pieni polmoni un’ottima saggistica e della corroborante poesia!

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