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domenica 6 marzo 2016

Leonardo e gli ingegneri del Rinascimento di Bertrand Gille. Per Odoya dal 17 marzo 2016



Uno dei motivi dominanti della moderna storia della scienza consiste nel tentar di chiarire gli elementi di continuità che legano fra loro le varie epoche del pensiero scientifico. È altrettanto vero che esistono personalità eccezionali, capaci di dominare con la loro intelligenza e il loro talento intere epoche. Ma queste personalità non nascono dal nulla. Ricostruire la formazione di un genio significa spesso abbassare il piedistallo su cui lo hanno collocato le generazioni successive e render giustizia a numerose figure minori che hanno contribuito al progresso della scienza. Quello degli ingegneri del Rinascimento è un mondo affascinante e ricchissimo in cui, se da un lato si raccolgono certe eredità del mondo antico e medievale, dall’altro si vengono organizzando e consolidando certe nozioni di statica e dinamica che contribuiranno al sorgere della scienza moderna. Nei taccuini di Leonardo abbiamo un quadro vivo di un’epoca in cui, nel lavoro degli ingegneri, comincia a infiltrarsi una preoccupazione nuova: quella di una base scientifica su cui costruire. Le prodigiose “macchine di Leonardo”, che hanno meravigliato e stupito generazioni, hanno spesso antecedenti precisi, individuabili nelle scoperte di Kyeser, Villard de Honnecourt, Guido da Vigevano, Taccola, Valturio, Francesco di Giorgio Martini. Quel che forse di veramente nuovo c’è in Leonardo, oltre ai suoi studi di idraulica e ai suoi progetti di macchine tessili, è il bisogno di razionalizzare, l’esigenza di giungere a uno stretto legame tra scienza e tecnica.   

Bertrand Gille (1920-1980), archivista e storico della tecnologia francese, ha insegnato all’Università di Clermont-Ferrand, ha diretto la École Pratique des Hautes Études e istituito il corso di Storia della tecnologia presso la Sorbonne di Parigi. Tra le sue pubblicazioni: Histoire générale des techniques, Histoire de la métallurgie, Les Mécaniciens grecs. La naissance de la technologie, Petites questions et grands problèmes: la brouette.

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