La cultura orale di un
territorio, che trova nei canti una raffinata sintesi poetica e sonora per
esprimere la propria visione del mondo, non poteva non cantare la sessualità,
attraverso stornelli a dispetto o una delicatissima poetica in rima. Lo fa
ricorrendo a metafore e ammiccamenti; inventando nomi e significati al sesso
femminile e maschile; alzando un velo trapuntato di versi e parole poetiche che
nascondono l’atto sessuale. È molto vasto il repertorio dei canti licenziosi
salentini con punte allusive, maliziose, talvolta oscenamente in chiaro,
talaltra di difficile comprensione, almeno ad una prima analisi. Non
riconoscere questa vena significherebbe negare una delle fonti più vivaci,
ispiratrici e accattivanti di tutto il corpus sonoro. I grandi cantori o
affabulatori ricorrevano ad eleganti infiocchettature poetiche anche per
aggirare l’onnipresente e opprimente dottrina religiosa, che condannava ogni
riferimento e pratica della sessualità; l’allusione mirava a non offendere il
collettivo senso del pudore e a non turbare le anime dei fanciulli e delle
fanciulle, che d’altronde, convivendo e lavorando con gli animali, nella vita
di tutti i giorni assistevano in maniera naturale ai loro accoppiamenti. Ci
piace pensare che questa difficilissima arte di poetare e cantare potesse
essere un veicolo di conoscenza dei comportamenti sessuali e quindi una specie
di trasmissione etica sessuale. Nei canti proposti da Daniele, ricorre il ricco
vocabolario con cui sono indicati gli organi sessuali; i termini variano di
paese in paese e fanno riferimento ora ad oggetti di uso quotidiano (taeddha,
farzura, pastinaca, trapanaturu), ora ad immagini attinte ai grandi riti e miti
che sostanziano questa terra, ora a figure archetipiche come il monaco,
l’aggiustacofane, il cardararu, il giardiniere. Le tracce sonore offrono un
ampio ventaglio di arie e testi che – nel doppio senso, nell’ammiccamento,
nell’esplicito riferimento alla sessualità, ai suoi organi, al loro uso e
consumo – ci testimonia di una poetica musicale che arricchisce di nuovi
stimoli il panorama sonoro salentino. (Luigi Chiriatti)
Info sull’autore/curatore
Daniele Durante
Kurumuny
Telefono: 0832801528
Cellulare: 3299886391
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