Leggere i versi di Matteo Maria Orlando fa
riemergere dei bei ricordi che vorresti fossero sempre parte del presente e che
riguardano l’innamoramento. Innamorarsi è come per la natura a primavera,
fioriscono i sensi e rinverdisce l’animo umano. Innamorarsi è come nascere ogni
volta a nuova vita, emozioni ti sconvolgono e travolgono investendo mente
e corpo. Così è accaduto a Matteo Maria
Orlando che traduce il suo innamorarsi di una donna in versi estatici dal titolo
Mi fa male una donna in tutto il corpo. Può risultare contraddittorio questo
titolo, ma in realtà l’amore non è sempre positivo, può provocare ferite, può
far soffrire e infatti J.L. Borges scrive: «è l’amore: l’ansia e il sollievo di
sentire la tua voce / ... / Il nome di una donna mi denuncia, mi fa male una
donna in tutto il corpo». Ma nonostante questo non si può far a meno
dell’amore. L’amore in ogni epoca e da
ogni uomo, dal filosofo, poeta, intellettuale, cantastorie è decantato. Questo
sentimento che inebria come l’incenso. «Ti guardo / desto al mattino / e dal
fondo dei tuoi occhi, mi afferra / un cantico lontano. / ... / Sei l’oscuro
manoscritto / l’enigma del primigenio e vai, tra labirinti arroccatti / oltre
le porte di Medina». (p. 25) « ... Incenso il tuo profumo, investe i chiostri,
/ inonda e dirige dinamiche d’ascesi. Vibra il petto sotto i mantra che a te
innalzo». (p. 43). Si nota come l’autore percorra con straordinaria semplicità
e bellezza un viaggio che dall’Oriente ad Occidente passando per le terre
d’Otranto e Lecce barocca, abbraccia con i versi il sentimento comune,
universale che è l’amore.
“L’amore prorompe spontaneo dal cuore umano, e
attinge ogni sua bellezza e ogni forza dalla libertà infinita in cui si muove”.
(P. Mantegazza)
«Pallide / le tue carni somigliano allo
scrigno d’Otranto / forgiato nella valle cobalto». (p. 27) E si legge: «Aquila
sull’altopiano del Tibet / sorvolo le pendici dei tuoi seni / e in te mi
affaccio, mia Regina». (p. 29) Così ancora pensa alla sua donna come «Fiume
carsico dal corso occulto, / vesti la gloria / d’una Gerusalemme liberata». (p.
35) Prosegue il viaggio approdando nella
mistca India: «Stola in lino, fasci il petto del birmano / eco lontana, marcia
solenne di campana a morte / pelle tesa del tamburo, percossa dalle dita di
sciamano». (p. 43). «Somigli quando taci / ai passi pesanti del Tevere,
affondanti nella città dormiente. / Sancho barocca: Lecce ti è serva. / Abiti
corti scavate nei tufi / - dove il libeccio dà voci alle ombre - / e tiri, alle
tue reti, / le guance pesanti di Santa Croce / e il vergine tratto del duomo di
Zimbalo». (p. 45). Versi densissimi in cui si avverte l’eco dell’illustre
Neruda: «Mi piaci quando taci perché sei come assente / e mi ascolti da lungi e
la mia voce non ti tocca. / Sembra che gli occhi ti sian volati via / e che un
bacio ti abbia chiuso la bocca». L’affascinante lirica di Neruda sull’amore ha
pervaso tutte le sue poesie così come Orlando in Mi fa male una donna in tutto
il corpo. Come ogni viaggiatore dopo peregrinazioni varie raggiunge finalmente
la sua meta, si pensi ad Ulisse e la sua Itaca, così il poeta raggiunge la sua
isola: «Sei l’isola che l’esule / rimpiange nell’ultimo sospiro». Muovendo
dall’ultima poesia della raccolta di Matteo Maria Orlando, mi piace concludere
con un’acuto pensiero di Paolo Mantegazza contenuto nell’opera Fisiologia
dell’amore: «Ad ogni volta ch’io vedo un fiore che si apre e sorride sull’orlo
degli abissi, mi ricorre sempre alla mente lo stesso pensiero: ecco l’amore,
che sembra vivere sempre fra due infiniti, uno di altezza e l’altro di
profondità. Mentre lancia in alto le sue aspirazioni, mentre sembra cercare nel
cielo spazio e luce, egli approfonda le sue radici nei più sottili meandri
delle rocce e nei più oscuri misteri dell’abisso. ... Ė pensiero sulla cima del
monte, è nervo laggiù nella valle, guida il poeta quando scala il paradiso,
accompagna l’uomo quando si tuffa nell’onda calda della sensualità; vergine e
padre in cielo, amante e sposo sulla terra. Se vivere vuol dire esistere nella
forma più bella della vita, l’amore è la ricchezza, è il lusso, è lo splendore
della vita: l’amore è il divino dell’umano». Insomma innamorarsi dell’amore è quanto di più
importante possa accadere nella vita di un uomo e di una donna.
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