Fresco di stampa, il volume della Glocal Editrice “NEL CORO
DEGLI UMILI. La testimonianza di padre Antonio Febbraro. Persone, luoghi,
letture e immagini del Salento” (agosto 2012, pagg. 128, euro 14,00) propone
una biografia sulla figura e sulla vita del padre francescano salentino.
L’opera postuma di Giuseppina Pizzileo, laureata in Beni culturali, è stata
completata e curata dallo stesso protagonista del libro. La singolare
circostanza ha fatto sì che, di fatto, due storie s’intrecciassero in questo
volume: da una parte la ricerca biografica che Giusy Pizzileo stava portando
avanti sul padre francescano è stata bruscamente interrotta dal male incurabile
che l’ha portata via giovanissima; dall’altra l’impegno dello stesso padre
Antonio nel sostenere e favorire il suo interesse letterario, contribuendo a
rendere meno duri i lunghi mesi di malattia. Il rapporto di umana solidarietà e
fratellanza che si era instaurato tra i due, entrambi consapevoli dell’insidia
del male incur abile, ha poi spinto padre Antonio a completare la ricerca dopo
la scomparsa dell’autrice: un modo per far continuare a vivere Giusy nel suo
ricordo e in quello dei suoi amici, dei suoi familiari e, in particolare, di
suo marito, Antonio, che ha voluto poi dare alle stampe questo lavoro. Il
libro, quindi, nel raccontare la storia di padre Antonio racconta in sostanza
anche quella di Giusy, che non voleva arrendersi e ha voluto conservare integra
la sua curiosità e fecondità intellettuale fino alla fine. Un intreccio di
storie che mette in risalto l’umanità dei protagonisti e che questo libro
contribuisce a far conoscere e a tenerne viva la memoria. Giusy Pizzileo ha
documentato con questo lavoro l’iter ambientale, umano e culturale di padre
Antonio Febbraro ed ha selezionato alcuni brani editi coordinandoli in
antologia. La narrazione raccolta da Giusy si colloca sostanzialmente nel
Salento tra la seconda guerra mondiale e i nostri giorni. Ogni storia ha un
contesto socio-am bientale, un inizio, uno sviluppo, un epilogo. Il
protagonista di questa storia è il coro degli umili composto da contadini e
casalinghe, da emigrati ed operai. In questo coro padre Antonio Febbraro svolge
il ruolo del solista. Il modulo narrativo è diretto, personale. Egli interpreta
ed esprime la secolare attesa di una comunità contadina che un proprio figlio
desse voce alla loro bocca muta e desse senso alla loro fatica senza senso.
L’affermazione di fondo è che di quella comunità padre Antonio è nello stesso
tempo diretto testimone e sogno realizzato.
GlocalEditrice.it
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