“Settembre 2011. Alla nostra
redazione di Corbaccio arriva una mail della Signora B, agente letterario, in
cui si propone la lettura di tre romanzi polizieschi di un autore sconosciuto:
Emilio Martini. Si tratta delle avventure di un commissario di polizia con la
segreta aspirazione di diventare scrittore. Editor e redattrice, decidono di
leggere il manoscritto. Sono affascinate: i sapori delle gustose cene che il
commissario si concede durante le indagini, il realismo dell’ambientazione e
l’atmosfera sono gli elementi che le conquistano. Incuriosite, decidono
chiedere qualche informazione in più sull’autore: chi è, cosa fa nella vita. La Signora B ignora chi sia
Emilio Martini, ha ricevuto l’incarico di occuparsi della ricerca di un editore
e così ha proceduto. L’unica notizia è che si tratta di uno pseudonimo: il nome
proprio è un omaggio a Salgari e il cognome è stato scelto perché ricorda un
prodotto italiano di valore. In casa editrice si scatena la ricerca online a
“Emilio Martini”: Facebook, Google e tutti i mezzi di Internet vengono
utilizzati, ma senza risultati. Alcuni ‘Emilio Martini’ esistono, ma cascano
dal pero quando vengono interpellati, non sanno assolutamente nulla del
commissario Bertè né sono scrittori. Le supposizioni si fanno sempre più
numerose: perché un autore dovrebbe celarsi? È timido? Refrattario a comparire?
Può essere un autore già famoso per altre opere che non vuole ‘contaminare’ la
sua carriera con un semplice poliziesco… magari un professore di filosofia, un
saggista, uno storico? Può essere un abile simulatore di stile…
Il giallo nel giallo, il mistero
nel mistero… Ma, dall’analisi del testo emergono alcuni indizi: non può essere
giovanissimo, è di certo un assiduo, frequentatore della Liguria ma molto
probabilmente è milanese, visto l’amore con cui parla di Milano, e soprattutto
dimostra di conoscere a fondo l’ambiente della Questura… quindi, logicamente,
un poliziotto che per ovvi motivi ha deciso di celarsi sotto falso nome. Oppure
per converso la scelta di non comparire può essere dettata da un’altra
impossibilità: è un malavitoso, un latitante, qualcuno che conosce l’ambiente
poliziesco ma sta dall’altra parte della barricata…
E allora? Allora Corbaccio ha
deciso di accettare la sfida del misterioso Emilio Martini e di pubblicare le
indagini del commissario Gigi Berté, una nuova, agile serie per chi ama
indagini, ambientazioni, situazioni e noir tutti italiani raccontate in tre
romanzi, di cui il primo è “La regina del catrame”.
CHI È E. M.? - Comunque non ci daremo per
vinti e la figura misteriosa che si cela dietro lo pseudonimo di Emilio
Martini. Pubblicheremo tutti gli indizi su
http://www.facebook.com/CommissarioGigiBerte”
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