"Pornoromantica" (Fazi, 2007), libro d'esordio e adesso fuori
catalogo di Carolina Cutolo, c'aveva incuriosito in quanto avevano assistito in
diretta, a viva voce dell'autrice, all'annuncio della sua uscita mentre Cutolo
faceva Janis Joplin al Pigneto con la sua chitarra; e il libro ci convinse.
"Romanticidio", seconda prova letteraria - la più difficile ? - c'ha
interessato in quanto ci fidiamo, e non che per l'opera prima non sia stato in
un certo senso anche così, dell'editore Fandango. E quando uscì il primo
romanzo, aggiungiamo, lo collegammo idealmente a "La ragazza
definitiva" (Castelvecchi, Roma, 2007) di Gisela Scerman, libro scelto in quanto
c'aveva attirato al Salone di Torino di quell'anno grazie alla presentazione
graffiante del testo, - che s'apre se non erriamo con l'immagine d'una piramide
di corpi nudi in simil-orgia. Oggi, come si capirà più avanti, mettiamo invece
Carolina Cutolo accanto alla Clara Caverzan che torna, dopo il successo dello
'scandaloso' "Desideria by Opluchi", con "Goodbye, Habibi!
Virginia" (Edizioni Anordest). Più in là, naturalmente, spiegheremo pure
il motivo dell'associazione. Ma andiamo a cominciare con il nuovo Cutolo.
Premesso che la struttura, come soprattutto la lingua, non sono le maggiori
competenze dell'ugualmente godibile romanzo, ecco che vediamo una morente (?)
Marzia Capotorti, un po' persino alter ego dell'autrice, buona a servire e
servirsi di cocktail che chiama cocktail-personalità, un po' qui vagamente alla
Grasselli maniera, bartender cinica e furiosa col prossimo narrarci proprio
dalle sue ultime ore tutto quel che può comunque e ancor scrutare. Quindi
perfino il lato positivo d'una mamma considerata spesso male e i cambiamenti
inattesi d'una vecchia amica. Con le confessioni, per giunta, delle cape del
locale dove ha sgobbato. La confessione di Marzia emessa dalle stanze del coma
e le falsità che deve subire dal letto del coma sono passato e presente della
storia. Ché la trama di ricordi, è fatta. Prima che il colpo di scena sparigli
le carte. Per l'occasione, a questo punto, ci facciamo aiutare da Laura Eduati,
che su "Gli Altri" ha parlato del nuovo romanzo della scrittrice e
cantante roma. "Con leggerezza arguta Romanticidio parla - ha scritto per
esempio Eduati - di quello che assilla molte donne, il Grande Amore della Vita,
quello che molte cercano di vedere in ogni luogo pur di non rimanere da sole.
Fulminante la riflessione su Massimo, uno dei colleghi di Marzia: accusato
dalla ex di essere uno stronzo perché l’ha lasciata, in realtà non si è mai
prestato a doppiogiochismi e ha sempre
chiarito quali fossero i suoi sentimenti. Insomma, se a volte i maschi
ci risultano poco onesti è perché condiamo i loro gesti e le loro parole di
significati romantici niente affatto pertinenti. Occorre dunque compiere un
romanticidio, senza però che il cuore diventi duro come il cuoio altrimenti le
emozioni, quando arrivano, causano uno shock fortissimo ed è questo, in fondo,
che dà origine a tutta la storia". Dunque, adesso, possiamo legare libro
di Cutolo al ritorno di Caverzan. Perché le due opere, diversamente eppure
seguendo a volte una scia comune, entrambe s'esprimono sull'amore e sul sesso
ma senza fermarsi a questi due elementi del mondo. Se Desideria nel 2008 fu
"il libro scandalo della sindachessa del Nordest", ché quella
pubblicazione parlava liberamente del sesso nel Veneto bianco e apparentemente
puro di Clara Caverzan, dopo quattro anni Goodbye, Habibi! è il giusto quaderno
rosso per quante e quanti di turismo sessuale femminile non ne vogliono e/o non
ne vorrebbero sapere. Sulle tracce d'Erica Jong, Caverzan usa la sua voce
inarrestabile per mettere la sua Virginia a stretto contatto innanzitutto con un
marito che la maltratta. Dove le frasi dell'autrice di Montebelluna sono pietre
lanciate sul volto della protagonista della trama. Quindi tutto comincia al
primo tradimento di lei. Da Damiano. Invece il cambio effettivo e reale di
passo, allora di scelte della donna e da donna sempre della protagonista,
appare dopo l'Egitto perfino condiviso inizialmente col marito. Almeno fino a
Bahr. Sino alla comparsa dello stuzzicante Bahr. Le scopate di Virginia
somigliano molto alle scopate descritte da Aldo Busi. Come i sentimenti da lei
cercati somiglianto tantissimo ai sentimenti miraggio dei libri di Busi. La
riflessione di Clara Caverza, però, carezza i soldi che le italiane e le occidentali in genere passano al nubiano di
turno: in cambio di prestazioni schiavistiche. Registra la forza della moneta
che compra donne e uomini. Rovinandoli.
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