"La società a cavaliere fra Duecento e Trecento si impone, nel
Decameron, con i suoi temi e i suoi problemi più nodali. Ed è una società non
più solo di eroi della spada o dell'aspersorio, divaricata fra aristocrazia feudale
e proletariato lavoratore, tutelata e vigilata dal ceto ecclesiastico. E' la
borghesia attiva e operosa dei nostri Comuni, dopo il tramonto dell'età
imperiale, a dominare la scena del "Decameron", con le sue
convinzioni e con i suoi gusti, con le sue vicende quotidiane e con le sue
avventure europee e mediterranee. E' soprattutto la scelta della nuova classe
dirigente, quella dei mercanti, quale vera protagonista del
"Decameron" a segnare il salto dall'epopea alla rappresentazione
contemporaneizzata della vita e dei suoi vari motivi; una rappresentazione che
caratterizza poi la narrativa nelle nuove letterature".(Dal saggio
introduttivo di Vittore Branca)
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