Un titolo provocatorio, ma neppure troppo. Non si tratta solo di una
metafora. Il culo è ovunque, nel linguaggio e nella cronaca. Perché, quando e
come l’Italia è precipitata nel “cul de sac di un presente e di un futuro tanto
nebulosi e atterrenti”? Partendo da una domanda tale da far tremare i polsi a
più generazioni, l’autore cerca risposte indietro nel tempo, dal secondo
dopoguerra in poi. Il fine è quello di approntare un “manuale di
deberlusconizzazione” che riguardi un po’ tutti, compresi i sedicenti avversari
del Caimano e quella porzione ampia di italiani che gli ha votato contro
“comportandosi come lui”. La falla colossale sembra oggi solo economica, ma il
buco è culturale e va oltre il presente, nel “paese dei leccaculo”. Per uscire
da quella che Beha definisce una “pace incivile”, c’è bisogno di una nuova
responsabilizzazione, per “tornare avanti”, e costruire il “partito che non
c’è”.
Oliviero Beha è noto al grande pubblico che lo segue da anni sulla carta
stampata, in televisione e alla radio. Attualmente conduce il settimanale di
attualità “Brontolo” su Rai3 ed è editorialista de “il Fatto Quotidiano”. Tra i
suoi libri più recenti, per Chiarelettere: ITALIOPOLI, I NUOVI MOSTRI, DOPO DI
LUI IL DILUVIO. È anche autore del romanzo EROS TERMINAL (Garzanti), di testi
teatrali e volumi di poesie.
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