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giovedì 10 maggio 2012

“CORIMONDO – la strina, suoni e canti di Corigliano d’Otranto” (Ed. Kurumuny) a Corigliano d’Otranto


Esce l’11 maggio il nuovo volume firmato Kurumuny Edizioni “Corimondo – la strina, suoni e canti di Corigliano d’Otranto”,  un’antologia di diciannove canti registrati nel cuore del Salento. L’opera verrà presentata presso la Masseria Sant’Angelo di Corigliano alle ore 20,30. Interverranno Luigi Chiriatti e Michele Costa (curatori); Sergio Torsello (Cons. Culturale Istituto Diego Carpitella); Daniele Durante (Etnomusicologo).
Il libro oltre che riallacciare e ricostruire i fili di una memoria fatta di canti, racconti, biografie, è anche un lavoro che rende omaggio alle persone vive, agli ultimi epigoni di una civiltà linguistica, ai custodi delle modalità performative, delle tecniche strumentali e vocali, della memoria sonora (e non solo) della comunità di appartenenza. Persone che normalmente non assurgono a protagonisti della ricerca etnomusicologica, relegati spesso nel ruolo di informatori o in quello ancora più angusto di depositari delle “sacre tavole” della tradizione. Da questo punto di vista Corimondo suggerisce diverse chiavi di lettura: la tradizione non è un’entità immutabile nel tempo e nello spazio e le culture tradizionali sono sottoposte agli influssi più diversi con cui devono confrontarsi in un’incessante attività di mediazione, rielaborazione, patteggiamento.  Protagonisti di questo lavoro di lunga durata della memoria sono i musicisti tradizionali, in questo caso i fratelli Serra, Luigi Costa, Giovanni Avantaggiato, per citarne solo alcuni. In tale contesto, allora, lo studioso diventa un’insostituibile figura di mediazione culturale perché – lo ribadiva qualche tempo fa Antonello Ricci – «registrare le musiche orali non è un’operazione qualunque. Realizzare dischi a partire da queste fonti sonore è una importante forma di mediazione sociale e culturale che consente di mettere le musiche e i musicisti delle comunità locali in un circuito di ampia circolazione. Consente cioè la conoscenza, la fruizione, il riuso del patrimonio etnico musicale».  Ma c’è di più: un disco di musiche tradizionali rappresenta per le comunità locali «una forma di rafforzamento identitario, di ratificazione culturale, di autorappresentazione». Chiriatti, insomma, ha il merito di aver fissato, a suo tempo, su un supporto durevole queste memorie immateriali, volatili, intangibili che ora vengono restituite alla comunità di appartenenza. 

“Corimondo –La Strina, suoni e canti di Corigliano d’Otranto” è promosso con il sostegno di PUGLIA SOUNDS - PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV” ed è patrocinato dalla Povinicia di Lecce e dall’Istituto Diego Carpitella.

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