Esce l’11 maggio il nuovo volume firmato Kurumuny Edizioni “Corimondo – la
strina, suoni e canti di Corigliano d’Otranto”,
un’antologia di diciannove canti registrati nel cuore del Salento.
L’opera verrà presentata presso la Masseria Sant’Angelo di Corigliano alle ore 20,30.
Interverranno Luigi Chiriatti e Michele Costa (curatori); Sergio Torsello
(Cons. Culturale Istituto Diego Carpitella); Daniele Durante (Etnomusicologo).
Il libro oltre che riallacciare e ricostruire i fili di una memoria fatta di
canti, racconti, biografie, è anche un lavoro che rende omaggio alle persone
vive, agli ultimi epigoni di una civiltà linguistica, ai custodi delle modalità
performative, delle tecniche strumentali e vocali, della memoria sonora (e non
solo) della comunità di appartenenza. Persone che normalmente non assurgono a
protagonisti della ricerca etnomusicologica, relegati spesso nel ruolo di
informatori o in quello ancora più angusto di depositari delle “sacre tavole”
della tradizione. Da questo punto di vista Corimondo suggerisce diverse chiavi
di lettura: la tradizione non è un’entità immutabile nel tempo e nello spazio e
le culture tradizionali sono sottoposte agli influssi più diversi con cui
devono confrontarsi in un’incessante attività di mediazione, rielaborazione,
patteggiamento. Protagonisti di questo
lavoro di lunga durata della memoria sono i musicisti tradizionali, in questo
caso i fratelli Serra, Luigi Costa, Giovanni Avantaggiato, per citarne solo
alcuni. In tale contesto, allora, lo studioso diventa un’insostituibile figura di
mediazione culturale perché – lo ribadiva qualche tempo fa Antonello Ricci –
«registrare le musiche orali non è un’operazione qualunque. Realizzare dischi a
partire da queste fonti sonore è una importante forma di mediazione sociale e
culturale che consente di mettere le musiche e i musicisti delle comunità
locali in un circuito di ampia circolazione. Consente cioè la conoscenza, la
fruizione, il riuso del patrimonio etnico musicale». Ma c’è di più: un disco di musiche
tradizionali rappresenta per le comunità locali «una forma di rafforzamento
identitario, di ratificazione culturale, di autorappresentazione». Chiriatti,
insomma, ha il merito di aver fissato, a suo tempo, su un supporto durevole
queste memorie immateriali, volatili, intangibili che ora vengono restituite
alla comunità di appartenenza.
“Corimondo –La Strina,
suoni e canti di Corigliano d’Otranto” è promosso con il sostegno di PUGLIA
SOUNDS - PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV” ed è patrocinato dalla Povinicia di
Lecce e dall’Istituto Diego Carpitella.
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