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venerdì 21 ottobre 2011

La struttura concreta dell'infinito di Marco Pellegrino (Youcanprint)






















Districarsi nell’alveo del pensiero filosofico di Emanuele Severino non è compito semplice, e la difficoltà aumenta quando, come nel testo che qui affrontiamo, ci si propone l’oltrepassamento del fondamento del discorso severiniano. Scevro da ogni possibile schematismo accademico, l’autore si propone, in primis, di illustrare le soluzioni che egli ritiene necessarie per risolvere determinate aporie filosofiche, mostrando il nuovo volto che, in tale risolvimento, acquista il concetto di struttura concreta dell’essere. In secondo luogo, vengono evidenziate quelle che, usando il linguaggio dell’autore, sono le contraddizioni presenti nell’impalcatura logica del pensiero di Severino, con analisi di notevole spessore teoretico, al pari solo di chi è addentro da anni alle questioni ontologiche. La filosofia è essenzialmente lo sfondo all’interno del quale ogni contenuto, che interpretiamo come storia dell’uomo, accade. Ciò che si crede sia lontano dal vivere quotidiano, come un discorso siffatto potrebbe ad un’analisi semplicistica apparire, è in realtà la chiave imprescindibile dell’esplicazione del senso di tutti i fenomeni che riteniamo evidenti, ma che necessitano di essere fondati e riconsegnati al loro senso veritativo. Comprendere a fondo tali tematiche ci aiuta a fare un passo avanti in vista del superamento delle contraddizioni che attanagliano il vivere umano. La contraddizione è isolamento e dolore. Pertanto, nell’ottica di tale superamento ci si propone, nell’opera, di indicare l’identità di totalità e parte – pur conservando la loro distinzione –, in modo tale che ognuno non rimanga alla superficie e non renda quindi inutile ogni sforzo che non sia legato all’essenza del fondamento. (Andrea Berardinelli)

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