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sabato 21 maggio 2011

Colpiscimi di Olivia Corio (Alet). Intervento di Stefano Donno











“Colpiscimi” è l’opera esordio di una giornalista milanese classe 1975, di nome Olivia Corio. La sua è una scrittura dove il sentimento prende corpo e si fa umanità, generosità del dire e del donare, diviene pietà verso l’altro nel senso più compassionevole del termine. Romanzo fatto di improvvise sterzate di ritmo proprio come il nostro essere oggi, ma anche delicata lente d’indagine sul destino e su tutti i suoi nessi e connessi. Il libro si legge velocemente e non certo per la brevità dei capitoli, quanto invece per la “musicalità” dei dialoghi e per un certo non so che “vetero/pop” che stempera paranoie sulla paternità e maternità, sul vivere e il senso della vita. Ringrazio chi mi ha donato questo libro, ovvero una cara amica, che ci tiene alla mia salute “intellettuale”, e che sa che certe letture mi fanno ripartire con più voglia di vivere e di sorridere. Ad ogni modo il volume esce nella splendida collana “Iconoclasti” della Alet di Padova ideata e diretta dalla letterata patavina Giulia Belloni, “faber” già degli “Intemperanti” per Meridiano Zero e dei “Giovani Cosmetici” in Sartorio. Protagonista della vicenda, è Mariasole che provoca e solletica il cambiamento in ogni voce che si palesa tra le pagine di “Colpiscimi”. Forse un cambiamento non sempre foriero di cose buone, e forse solo un goffo volo, monco e sgraziato.

“Ecco Mariasole: pedala, i cerchi girano lenti, il cuore corre al posto delle gambe, strappa sangue ai muscoli, ruba fiato. È che si agita se pensa a Lorenzo, perché avranno un bambino e lui non lo sa. Glielo dirà tra poco e non saprà trovare le parole, le cercherà con le mani in tasca, le dita nascoste nella tana della fodera, i pensieri raccolti in nodi difficili da allentare, ma dovrà parlare, questo è sicuro, e non sarà facile”. Forse un inconscio desiderio di voelrsi “stordire” di vita per sentire e sentirsi di nuovo.

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