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lunedì 30 giugno 2025

Nove vite segrete di Robert Gold (Longanesi)

I segreti sopravvivono solo dentro l'oscurità. Un venerdì sera, a tarda ora, una donna parcheggia l'auto in una piazzola di sosta di Haddley, un sobborgo di Londra attraversato dal Tamigi. Spegne il motore e scende. Nascosto nel bosco vicino alla strada, il suo assassino la sta aspettando. La vittima è Alaka Jha, giornalista del Richmond Times, che con le sue inchieste ha dato voce a molte donne vittime di abusi domestici. Trent'anni dopo, sua figlia Uma sta ancora tentando di scoprire la verità sulla morte della madre e per questo si rivolge a Ben Harper, brillante giornalista investigativo della stessa testata. Anche Harper in passato ha perso in modo violento chi amava. E ha lottato per anni in cerca della verità. Non può dunque tirarsi indietro e si tuffa nell'indagine. Ma scavare nel passato, a volte, porta lontano da dove si credeva di arrivare, in un intreccio di misteri e bugie insospettabili. Quando qualcuno inizia a minacciare di morte Uma, a poco a poco si scopre che troppe persone sono coinvolte. E tutte, da oltre trent'anni, hanno qualcosa da nascondere




Quando i fiori avranno tempo per me di Sara Gambazza (Longanesi)

Un romanzo intenso e struggente, popolato da un'umanità che soffre ma ha la forza di rinascere, anche sotto le bombe, anche di fronte alla condanna di un amore che sembra impossibile. Perché anche nel fango dell’esistenza può nascere la bellezza.


Parma, 1922. Anita non è una moglie. Non è una madre come si conviene. Non ha un uomo, né una casa vera. Per il borgo è solo la Bórda, una puttana da evitare di giorno e cercare di notte. Ma Anita è molto di più: è una sopravvissuta, una mamma feroce e amorevole che farebbe qualunque cosa per proteggere le sue figlie da un mondo che le respinge e le giudica senza pietà. Mentre l'Italia si infiamma sotto la violenza degli squadristi e la fame stringe i vicoli della città, Anita combatte la sua guerra privata. Rosa, la primogenita, è una bambina attenta e generosa, costretta a diventare grande troppo in fretta. Ninfa, la più piccola, ha occhi troppo grandi per il suo viso magro e un dono oscuro che la tormenta. Tra rivolte, ingiustizie e segreti sepolti sotto la polvere delle strade, "Quando i fiori avranno tempo per me" è il racconto di una madre che non si arrende, di due bambine che diventano presto donne alla ricerca di un destino diverso, e di un mondo in cui essere poveri voleva dire essere invisibili ma mai rassegnati, pronti a lottare per sé stessi e per i propri simili





Il futuro è una truffa di Petros Markaris (La Nave di Teso)

Kostas Charitos e i suoi collaboratori dovranno fare i conti con un’indagine complicata che si interseca con gli interessi della politica, tra loschi affari, vecchi rancori mai sopiti, e il dilagare delle nuove tecnologie che riescono a mettere in discussione quel che si credeva di sapere.


Kostas Charitos sta vivendo uno dei periodi più tranquilli da quando è diventato direttore della polizia dell’Attica e il commissario Antigone Ferleki ha preso il suo posto alla squadra omicidi. Nonostante la violenza nelle strade non sia diminuita, sembra quasi che ad Atene non si ammazzi più e la squadra si può godere un po’ di calma. La pace, però, dura poco. Un uomo viene trovato senza vita all’interno del sito archeologico di Eleusi. Accoltellato. Si tratta di un custode degli scavi e la sua morte sembra legata al furto e al traffico di reperti, dato che le prime indagini rivelano che alcuni sono stati sostituiti da copie pressoché identiche agli originali. Un messaggio, però, complica il quadro. Una fantomatica “Squadra di Sopravvivenza dell’Antico Lascito” rivendica i furti e le sostituzioni, ma si dichiara estranea all’omicidio e offre, addirittura, al governo di riprodurre le statue del Partenone – prelevate da Lord Elgin ed esposte al British Museum – per ricreare l’incanto dell’antica Atene e attirare ancora più turisti grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Per i politici l’offerta è interessante e ben presto Kostas e Antigone dovranno non solo impegnarsi in un’indagine dai risvolti internazionali, ma anche fronteggiare le pressioni di ministri e superiori che cercano di ottenere un guadagno dalla situazione e, forse, hanno anche qualcosa da nascondere




I viaggioni di Redano di Gianfranco Cambosu (Bertoni)

In un’afosa estate d’inizio millennio Redano Moncelsi, musicista dilettante sempre dedito agli stravizi, si reca a villa Bartleboom, nella Sardegna centrale, per svolgere un insolito lavoro. Dovrà tenere a bada sciami di mosche aggressive durante le sedute spiritiche di un’anziana marchesa e della nipote Aura. La nobildonna intende placare così l’anima di un suicida. Lungo un viaggio tra la vita e la morte Redano conoscerà individui in preda alla disperazione, ansiosi di avere notizie di sé. A guidare lui e le due donne sarà Coscienza, il giardiniere della villa, da cui sembrano dipendere i destini individuali. Finirà per recuperare alcuni dolorosi ricordi dell’infanzia e la colonna sonora della propria vita




TRA MEMORIA E NOSTALGIA: ARRIVA IN ITALIA IL CASO EDITORIALE “I MIEI PRIMI 18 ANNI”

Dopo oltre un milione di copie vendute in Olanda, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra: arriva finalmente la versione italiana della collana bestseller "I Miei Primi 18 Anni" che a partire da domani 25 giugno, sarà disponibile presso tutte le più importanti librerie e catene della grande distribuzione del Paese.

Frutto dell’idea originale di TDM Publishing, casa editrice olandese che pubblica libri in tutto il mondo, “I Miei Primi 18 Anni" è una collana di libri che, offre al lettore un'esperienza unica, permettendogli di ripercorrere gli eventi significativi che, a partire dal suo anno di nascita, lo hanno accompagnato nei 17 successivi. 

I colorati libri con copertina rigida, che contengono oltre mille immagini e illustrazioni ad accompagnare la narrazione, sono composti da 18 capitoli: uno per anno, a partire da quello di nascita fino, appunto, al diciottesimo. In ogni capitolo si ritrovano tematiche ricorrenti: notizie nazionali, internazionali, sport, spettacolo, politica e musica capaci di unire la cultura più pop alla storia del nostro Paese e non solo. 

Da Carmencita, protagonista degli spot di Carosello, che prendevano l’ora di andare a letto tra il 1965 e il 1973 per tutti i bambini italiani, agli sceneggiati che hanno segnato un’epoca, come Maigret con Gino Cervi oggi ormai quasi dimenticato. E ancora, per arrivare agli anni ’80 le hit del Festival Bar come Fotoromanza di Gianna Nannini e i Paninari che stazionavano davanti al Burghy di piazza San Babila a Milano e lanciarono una moda replicata dai ragazzi di tutta Italia. Il tutto senza dimenticare i giocattoli che hanno segnato ogni epoca come le prime versioni di Cicciobello o l’avvento sul mercato di Dolce Forno, e ovviamente, il successo di telefilm come Ralph Super Maxi Eroe che andava di pari passo con Magnum PI che faceva il suo esordio nelle prime tv commerciali. 

Non solo: dato che i ricordi si legano indissolubilmente alla musica, creando la colonna sonora della vita di ciascuno, alla fine di ogni capitolo si trova la playlist, scaricabile da Spotify, delle 10 hit di quell’anno: da “Nella vecchia Fattoria” del Quartetto Cetra del 1950 fino a “L’estate sta finendo” dei Righeira, primo tormentone della storia datato 1985. 


La serie di libri diffusa in Italia è stata pensata e prodotta appositamente da un team di scrittori italiani che hanno raccolto, ognuno per le proprie competenze e in base alla loro età, tutti i contenuti. 

 

Al momento del lancio, la collana di libri è composta da 36 volumi che vanno dal 1950 fino al 1985, coprendo un arco temporale che va dai 40 anni in avanti.

I Miei Primi 18 anni”, è un regalo perfetto da fare a un amico, ma anche ai nonni o ai genitori, e allo stesso tempo un modo per condividere ricordi ed emozioni,  con un sorriso e, magari, qualche attimo di commozione perché negli album de “I Miei Primi 18 Anni” è contenuto il passato di ogni persona, un passato che può essere risvegliato, condiviso e conservato affinché non venga mai perduto.


***

“I Miei Primi 18 Anni” è un'idea di TDM Publishing, una casa editrice internazionale con sede in Olanda specializzata in concept editoriali creativi e innovativi. TDM Publishing ha ora la sua acclamata collana di libri disponibile in sei paesi: Paesi Bassi, Belgio, Inghilterra, Spagna, Francia e Italia. Più di un milione di copie sono già state vendute in tutto il mondo. Il lancio della collana tedesca seguirà entro la fine dell'anno, seguito da quello americano. In ogni paese, il contenuto dei libri è specifico per ogni paese. In Italia, TDM Publishing collabora a stretto contatto con Epsylon LYR (promozione) e ALI Distribuzione (distribuzione).




Booktrailer: Florecer, Martin E.P. Seligman

Jérôme Lejeune: La libertà dello scienziato – Presentazione del libro in Poliambulanza

BOOK TRAILER for 108: an Eco-Thriller

domenica 29 giugno 2025

Vivere. Il conto alla rovescia di Boualem Sansal (Neri Pozza)

 Con la prosa vertiginosa che gli appartiene, Sansal ci regala un romanzo abbagliante – parte racconto filosofico, parte favola onirica –, un inno insolente e generoso a indipendenza e libertà. Non c’è niente di più eccitante per l’uomo dell’odore della guerra, che fa rima con tante cose che hanno reso grande la storia: la gloria, l’eroismo, la virilità, la vendetta, il bottino, i generali e i marescialli leggendari, le rimpatriate all’insegna dello spirito dei bei tempi eroici, i grandi amori disperati.

«Non c’è niente di più eccitante per l’uomo dell’odore della guerra, che fa rima con tante cose che hanno reso grande la storia: la gloria, l’eroismo, la virilità, la vendetta, il bottino, i generali e i marescialli leggendari, le rimpatriate all’insegna dello spirito dei bei tempi eroici, i grandi amori disperati.»


«La Terra sta per scomparire, punto, e l’umanità sarà evacuata da un’astronave inviata in suo soccorso da un’entità sconosciuta». Poche parole per andare al cuore di questo romanzo di Boualem Sansal, “il Voltaire algerino”, che affida a una distopia caustica e disperata il tentativo di decifrare i fallimenti della nostra epoca ma anche un’intensa riflessione sulla natura umana. Paolo ha quarant’anni, e da diciotto giorni nella sua testa si svolge un conto alla rovescia: fra l’una e le due di notte ha sperimentato una visita aliena, o forse uno stato di premorte. Ricorda solo l’ultimatum: il mondo finirà fra 780 giorni. Paolo fa parte di un piccolo gruppo di uomini e donne, i Chiamati, che hanno ricevuto la medesima visione e dovranno approfittare di quella finestra temporale per decidere chi potrà partecipare, molto lontano dalla Terra, alla creazione di una nuova società. Come e chi scegliere, tuttavia, è il problema che si spalanca subito loro di fronte; come sbarazzarsi di dittatori, usurpatori, mafiosi, mascalzoni e contemporaneamente costituire un gruppo che risponda ancora alla definizione misteriosa e labile di “umanità”?



Il lato oscuro dei social network. Come la rete ci controlla e manipola di Serena Mazzini (Intrecci)

«All'origine di Internet c'era un'idea, o forse un'illusione: creare un ambiente sempre più ampio in cui gli utenti potessero comunicare tra loro, svolgendo un ruolo attivo nella produzione e nel consumo di contenuti [...] ogni piccolo progresso aveva lo scopo di fornire uno spazio di discussione sempre più ampio e stratificato.»


Con la nascita dei social network, che hanno trasformato la visibilità in una competizione continua, il confine tra pubblico e privato si è assottigliato, e siamo finiti in un sistema che premia il contenuto più estremo, amplifica le emozioni più forti e ci spinge a condividere sempre di più, sempre più in fretta. Dietro quegli schermi luminosi che catturano la nostra attenzione si nasconde un fondale oscuro, ansioso di inghiottirci. Non è informazione, ma manipolazione. Non è libertà, ma seduzione e assoggettamento. Questo libro è la confessione di una professionista della comunicazione digitale che ha visto da vicino come funziona il gioco, e vuole svelarne i meccanismi nascosti. È anche un viaggio nella cruda realtà dei social network per ripensare il nostro rapporto con essi, per immaginare insieme un futuro in cui la tecnologia sia al servizio delle persone e non del marketing o di interessi inconfessabili. Casi esemplari mostrano con chiarezza la distorsione di questo sistema: dalla sovraesposizione mediatica dei bambini Ferragnez a Ruby Franke, star dei family vlogging condannata per maltrattamenti sui suoi bambini, fino a MrBeast, un mercante di emozioni diventato miliardario grazie a un intrattenimento costruito sulla beneficenza. E poi ci sono genitori che trasformano i figli in star per trarne popolarità e profitto, i malati che tramutano la sofferenza in trend, i pedopornografi che sfruttano immagini nate per tutt'altri scopi, e i tecnocrati capaci di influenzare le decisioni politiche globali con il loro potere digitale. Se non ci opponiamo, non siamo solo vittime, ma complici. È ora di costruire, insieme, la lotta per la liberazione dai social




Boulder of Dreams | Official Book Trailer | A Powerful African Historical Fiction Novel

Booktrailer del próximo libro del periodista y escritor Ricardo Cattani

Presentazione libro "LA CASA DEL SOLE" di Stellario Belnava

sabato 28 giugno 2025

Nicola Brunialti racconta "Un cielo di stelle a casaccio", Lapis Edizioni [Booktrailer]

Carissimo Billy, dear Lucky. Lettere (1937-1947). Diario dell’amicizia tra la traduttrice segreta di Vittorini e uno sciupone della vita di Lucia Rodocanachi , Guglielmo Bianchi, a cura di Vassallo Benedetta (8TTO Edizioni)

 Quando Guglielmo Bianchi e Lucia Rodocanachi si conoscono, all’inizio degli anni Trenta, lui vive tra Lavagna, Genova e Parigi, è un poeta e un artista “furibondo di gloria”, un dandy che aspetta la sua consacrazione. Lei invece è la musa, instancabile motore di ispirazione creativa, degli “amici poeti degli anni Trenta” che si riuniscono nella casa che divide insieme al marito pittore ad Arenzano: tra gli altri Eugenio Montale, Camillo Sbarbaro, Carlo Bo, Adriano Grande, Gianna Manzini. L’amicizia che da subito lega Bianchi e Rodocanachi sfocia in una corrispondenza che copre un decennio fondamentale per la Storia collettiva e la loro storia personale. Le 34 lettere scelte si snodano in un arco temporale che va dal 1937 al 1947: in questi anni Bianchi si consuma in un’esistenza inquieta, causa ed effetto di un successo mai raggiunto; Lucia legge, studia, traduce – spesso su commissione al servizio di penne importanti. E scrive. Questa raccolta mira a ricostruire l’humus artistico e letterario che contribuì a dare vita a una stagione culturale irripetibile per la Liguria dei primi del Novecento e a conoscere la storia, intellettuale e umana, di due artisti da riscoprire




Oltraggio al pudore di Riccardo Schicchi (MTS Edizioni)

 Riccardo Schicchi è stato una figura centrale nella trasformazione del costume italiano, spingendosi oltre i limiti imposti dal comune senso del pudore e dalla morale tradizionale. Pioniere della pornografia, ha dato il via a film, riviste e spettacoli a luci rosse, portando le videocassette hard in edicola e lanciando le carriere di pornostar iconiche come Ilona Staller e Moana Pozzi. Con il suo lavoro ha sghettizzato la pornografia, trasformandola in un fenomeno di largo consumo, e ha suscitato polemiche, scandali e riflessioni profonde sul rapporto tra sesso, amore e società. Per la prima volta, Schicchi racconta la sua vita, i retroscena del mondo dell’hard e il significato della sua “rivoluzione”, il cui obiettivo era abbattere tabù e barriere che soffocano la libertà sessuale e affettiva. In questa nuova edizione ripubblicata da MTS Edizioni a trent’anni di distanza, il libro si arricchisce dell’epilogo scritto da Eva Henger, che aggiunge una prospettiva inedita e personale su un’epoca e su un uomo che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama culturale italiano




Jim. Ediz. illustrata di Marion Bataille (Corraini)

"Allenatore sportivo e grande motivatore, JIM vi invita alla sua lezione di ginnastica incoraggiandovi a mantenere il ritmo fino alla fine! Riscaldamento, allenamento, stretching, rilassamento… Nove esercizi di ginnastica prendono vita sotto le vostre mani grazie ai vivaci (e muscolosi!) pop-up di Marion Bataille. Un libro nato frequentando delle lezioni di ginnastica, dove Bataille usa i colori per dare vita al movimento: il rosso per indicare le parti del corpo che si riscaldano, il blu per l'aria che ci attraversa mentre facciamo sport, il giallo che richiama le pareti della palestra. Stampato con i colori pantone, JIM è un piccolo gioiello ideato da una delle più amate creatrici di libri pop-up che piacerà agli adulti e ai bambini, agli appassionati di attività sportive e anche a chi preferisce stare a guardare sugli spalti. Pronti a cominciare?"




Beep di Bill Roorbach (Mattioli 1885)

Mentre cerca di addentrarsi nella foresta pluviale della Costa Rica per trovarsi una compagna, una dolce e graziosa scimmietta, Beep, s’imbatte in Inga, una gentile adolescente americana, in vacanza con la famiglia. Senza averne l’intenzione, Beep si ritroverà a Manhattan con lei. Qui, con il suo prezioso aiuto, Beep riesce a cambiare il destino del mondo e a trovare l’amore. Il cast di attraenti e perspicaci animali che popola il romanzo ha molto da raccontare sull’umanità e sulle divisioni che ci caratterizzano, sulle nostre città alienanti, le nostre strane abitudini, la nostra follia, ma anche sulla nostra bellezza e sulle nostre promesse incompiute. Incalzante, ma mai pedante, di fronte alle crescenti minacce a cui è sottoposto il nostro pianeta, attraverso il personaggio di Beep troviamo l’ispirazione per smettere di essere la causa del problema e cominciare a essere la soluzione – senza dimenticarci di amare e ridere, sempre




Diciotto discorsi edificanti di Søren Kierkegaard a cura di Dario Borso (Morcelliana)

 «Siccome l'importanza della Sacra Scrittura è di essere per gli uomini un interprete del divino e la sua esigenza è di voler insegnare al credente tutto dall'inizio, è ovvio che i suoi termini ed espressioni risuonino ripetutamente nei luoghi sacri. Ma pure nei discorsi quotidiani e profani si ode talvolta un'espressione biblica che dal sacro si è smarrita nel mondo – smarrita perché il modo in cui viene usata mostra a sufficienza che non ha lasciato volontariamente casa sua, bensì che è stata rapita. Chi la impiega non è commosso dall'espressione biblica, non risale indietro col pensiero per trovare il suo luogo serio nel contesto sacro, non atterrisce all'idea che è un sacrilegio usare in questo modo l'espressione anche se l'uso, lungi dall'essere un'impudenza, è agli occhi degli uomini soltanto una leggerezza perdonabile». Questo incipit di uno dei discorsi edificanti vale anche per gli altri diciassette pubblicati da Søren Kierkegaard a suo nome tra il 1843 e il 1844 – qui per la prima volta tutti tradotti in italiano –; e ancor più vale quanto posto in premessa a spiegazione del titolo: «Discorsi, non prediche, poiché il suo autore non ha autorità per predicare; Discorsi edificanti, non discorsi di edificazione, poiché il parlante non presume affatto di essere maestro». Con questo spirito Kierkegaard, il quale si era prefisso nella vita «una cosa sola, rendere attenti alla dimensione cristiana», li compose in controcanto alle contemporanee opere pseudonime – le celebri Enten - Eller, Timore e tremore, Il concetto di angoscia, per citarne alcune –, che vengono così illuminate di luce nuova




Young Adult Book Trailer - The Last Bookstore on Earth

Oreste De Fornari presentazione del suo libro "Diario del verosimile" - Lavagna, 20 giugno 2025

venerdì 27 giugno 2025

Gioacchino Volpe nell'Italia repubblicana a cura di Gianni Scipione Rossi e Giovanni Belardelli (Rubbettino)

Gioacchino Volpe (Paganica 1876-Santarcangelo di Romagna 1971) è stato uno dei più grandi storici italiani del Novecento. Da qualche decennio sia il suo ruolo come storico del medioevo e dell’Italia contemporanea, sia l’opera rilevantissima da lui svolta nell’organizzazione degli studi storici durante il fascismo hanno ricevuto una crescente attenzione da parte degli studiosi. Su entrambi gli aspetti della sua attività sono stati dati alle stampe saggi e volumi, si sono tenuti convegni e seminari, mentre sono stati recuperati e pubblicati scritti rimasti in precedenza inediti e suoi epistolari. Da quest’opera di riscoperta era però rimasto fin qui sostanzialmente escluso il periodo successivo al 1945, che copre un venticinquennio della vita dello storico. Questo periodo è stato invece messo al centro del convegno, di cui questo volume pubblica gli atti, su «Gioacchino Volpe nell’Italia repubblicana», organizzato all’Aquila il 14 e il 15 dicembre 2023 dall’Istituto abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea






La signora Berta Garlan di Arthur Schnitzler (BUR)

 La signora Berta Garlan è un raffinato e dolente romanzo del 1900, la cui prosa elegantissima è qui sapientemente restituita dalla nuova traduzione di Renata Colorni.


La figura della protagonista è ispirata a Franziska Reich, "amore di gioventù" dello stesso Schnitzler, come lui ha raccontato nel Diario. La vicenda, ricca di personaggi drammatici e situazioni fosche e complesse, si sviluppa in dodici giorni della fine dell'Ottocento ed è ambientata, con passaggi rapidi e febbrili pennellate, ora nella piccola città della provincia austriaca dove vive Berta, giovane vedova con bambino costretta a una triste e convenzionale routine, ora a Vienna, città della musica, della bellezza e del desiderio: qui Berta mette in scena l'illusione di poter rivivere l'emozione e l'incanto, ma soprattutto la "vertigine" del suo lontano e mai dimenticato amore adolescenziale per un compagno di Conservatorio, ora celebre violinista. L'uomo è superficiale, narciso, crudele, e dunque non esita a blandire e ingannare Berta, per poi eclissarsi e liquidarla in un amen. Accade così che, pur nel suo immenso smarrimento, Berta sia indotta "a pensare", come osserva Vittorio Lingiardi nella sua illuminante postfazione, ovvero a rendersi conto di quell'"ingiustizia inaudita che governa il mondo" e che direttamente rimanda all'ignoranza maschile della soggettività femminile e della sua sessualità, alla quale Freud guardava come un "dark continent", un continente nero inesplorato e selvaggio. Come sostiene Lingiardi, - pensando non solo a Berta, ma anche per esempio alla signora Rupius, bel personaggio di modernissima sensibilità - "le donne in Schnitzler sono radicali e complesse, spesso erotiche. Le loro voci interiori danno luogo a un coro di desideri repressi che si innalza contro le convenzioni sociali che quel coro volevano ridurre al silenzio"





Portnoy di Philip Roth (Adelphi)

 Philip Roth da dove ha veramente cominciato: una seduta di psicoanalisi trasformata in un’anarchica, impenitente, fragorosa standup – e uno dei libri più divertenti che siano mai stati scritti.

«Per quanto confuso, magari anche tormentato fossi, non mi pare proprio di essere stato uno di quei ragazzini che ripetono come un disco rotto quanto vorrebbero vivere in un'altra casa e con altre persone: se anche ce l'avevo, quel desiderio, era inconscio. Anche perché scusi, ma le imitazioni per chi le avrei fatte? Altrove col cavolo che avrei trovato un pubblico come quei due. A tavola li avevo in pugno - una volta che ho imitato il Mister Kitzel del Jack Benny Show mamma se l'è fatta addosso, alla lettera. È dovuta correre in bagno, senza riuscire a smettere di ridere.»


«Questo libro rischia di provocare un secondo Olocausto» scrisse all’uscita di Portnoy uno studioso generalmente posato come Gershom Scholem. La profezia fortunatamente non era fatta per avverarsi, ma è difficile negare che da allora il monologo di Alexander Portnoy abbia investito, e travolto, tutto quanto ha incontrato sul suo cammino. A cominciare dalle abitudini dei lettori, e dalla loro percezione di cosa possa, e soprattutto non possa, raccontare un libro. Poi, gran parte delle idee ricevute sui cosiddetti rapporti fra maschi e femmine, su noialtri quaggiù e le varie forme che diamo all’entità lassù. La vertigine comincia subito, quando chi legge pensa di affrontare il resoconto senza censure di una seduta analitica – cosa che, molto più di quanto si pensi, è vera – e si ritrova in mano un tipo diverso, e almeno altrettanto scabroso, di materiale: quello della standup più divertente e irrefrenabile mai messa sulla pagina; da cui si esce barcollando, e senza essere certi di volerne veramente uscire. Dopo molti anni, e infinite repliche, lo spettacolo aveva però bisogno di un nuovo allestimento, che qui presentiamo invitandovi alla prima. Prima di assumere la sua forma attuale, il materiale di Portnoy è stato varie altre cose – fra cui un commento parlato alle diapositive di zone erogene illustri, che Kenneth Tynan avrebbe voluto inserire nel suo celeberrimo e allora sacrilego musical Oh, Calcutta! Solo dopo lunghi ripensamenti il monologo ha finito per diventare, nel 1969, il quarto libro di Philip Roth (1933- 2018). Quello della sua consacrazione (o sconsacrazione): e anche quello da cui, inevitabilmente, Adelphi comincia la pubblicazione di tutte le sue opere



Booktrailer | Cuaderno del Prado, de Ximena Maier

Marco Antonio Campos, COSÌ IN LÀ, COSÌ LONTANO (Tan allá, tan lejos) edito da i Quaderni del Bardo

L'appuntamento di Cristina Nagliati (Gruppo Albatros - Il Filo) #podcast

Presentazione libro "Paola e solo Paola" di Paola Sorgato

Redesigning Your Life with AI: Book Trailer

giovedì 26 giugno 2025

#filippogalli al #monzabookfest presentazione libro #unpallonetralestelle #acmilan

E prese fra le dita la notte di Daniela Stefanutto (Lindau)

Attraverso un’intensa narrazione polifonica, E prese fra le dita la notte ci restituisce i lineamenti, in apparenza sempre più a fuoco, ma nella realtà irrimediabilmente sfuggenti, di una vita perduta nel labirinto di una struttura concentrazionaria, specchio di una società repressiva.


«Quel pomeriggio ho voluto vedere il posto. Avevano gettato da poco la calce lungo la massicciata, proprio dietro la curva, prima che i binari prendessero lo slancio nel lungo rettilineo. Un imbuto che si andava via via assottigliando. Un punto di fuga visto dalla curva. Attorno erbacce, ortiche e qualche dente di leone, spuntato qua e là tra i sassi. Il giorno prima, alle ventitré e trenta, mio cugino era lì, seduto sulla massicciata. Indossava una camicia rossa e una cravatta nera. Si era lavato e sbarbato ed era uscito di nascosto, saltando dalla finestra della sua camera che si trovava al piano terra. Una settimana prima lo avevo incontrato davanti al tabaccaio. Ero lì per prendere le sigarette a mio padre. Non mi aveva visto subito, e io in un primo momento avevo fatto finta di non conoscerlo. Volevo risparmiargli l’imbarazzo. L’imbarazzo mio e il suo. Gli anni di psicofarmaci e gli elettroshock avevano marchiato il suo corpo. Indossava un impermeabile informe e stropicciato, che lo infagottava. Gli occhiali, una brutta montatura rettangolare di metallo, chiudevano il suo sguardo».


Storia di un individuo e di chi la narra, storia di un'Istituzione (il manicomio prima di Basaglia) e di un periodo storico, questo libro è un esempio riuscitissimo di docufiction: è il racconto di una ricerca sul campo, il diario di un'ossessione (quella dell'autrice per il cugino internato) e un romanzo corale in cui si intrecciano le voci di medici e internati, infermieri e testimoni involontari. Poco importa se alcune voci sono soltanto immaginarie. Nell'abilissima tessitura della narrazione tutto serve a restituirci i lineamenti di una vita perduta nel labirinto di una struttura concentrazionaria, specchio di una società perbenista e repressiva. Un antiromanzo eterogeneo, postmoderno.

Questa è la storia di una persona, Giuseppe, ma è anche la storia di chi la narra; è la storia di un’istituzione (il manicomio prima di Basaglia) e di un periodo storico. È il racconto di una ricerca sul campo (una vera e propria inchiesta) e il diario di un’ossessione (quella dell’autrice per suo cugino internato a San Servolo, il manicomio di Venezia); è un romanzo corale in cui si intrecciano le voci di medici e internati, infermieri e testimoni involontari




Radio Judrio di Barbara Pascoli (Kappa Vu)

L’alta valle del Judrio è un luogo di grande bellezza, dove in tanti sognano di stabilirsi, ma dove vivere è per pochi. I nativi sono personaggi singolari, vuoi per l’isolamento o per l’aria che tira. Insoliti sono anche quelli che vi si trasferiscono, alla ricerca di una loro Walden personale.
I racconti di Barbara Pascoli e gli scatti di Massimo Crivellari compongono un affresco di questa nuova frontiera: una visione lontana da facili seduzioni idilliache e nostalgiche e, per questo, incredibilmente vera.

FOTOGRAFIE DI MASSIMO CRIVELLARI




Passeggiata sull'Himalaya di Jamaica Kincaid (Adelphi)

Il suggestivo viaggio di Jamaica Kincaid alle pendici dell’Himalaya – e quello altrettanto fascinoso dentro se stessa.

«La mia ossessione per il giardino e quanto vi accade è cominciata prima che avessi familiarità con quell'entità chiamata coscienza.» - Jamaica Kincaid

«Il genio ha molte sorprese, e una di queste è la geografia» - Derek Walcott, a proposito di Jamaica Kincaid


La passione di Jamaica Kincaid per piante e fiori risale a quando, ancora bambina, mentre imparava a leggere sulla Bibbia, ha esplorato il suo primo giardino, l’Eden. Scaturita prima che avesse familiarità «con quell’entità chiamata coscienza» e poi tenacemente coltivata, tale passione l’ha portata anni dopo a intraprendere in compagnia di tre botanici un viaggio sulle colline pedemontane dell’Himalaya, alla ricerca di semi da piantare nel suo giardino del Vermont. Tre settimane di faticoso cammino, fra paesaggi sempre mutevoli, di una bellezza vertiginosa e allarmante – inquietanti strapiombi a pochi centimetri dai piedi, improvvisi sbalzi di temperatura, le onnipresenti sanguisughe, guerriglieri maoisti mai indulgenti con chi proviene dagli Stati Uniti –, che hanno dato vita a questo piccolo libro, solo in apparenza diverso dai precedenti, dove la prosa di Kincaid conserva la stessa «spontaneità sontuosa» che le aveva attribuito una volta, con calzante precisione, Susan Sontag. Una spontaneità che le permette di gettare, anche se solo di sfuggita, uno sguardo radente sugli effetti perduranti e duraturi del colonialismo, ma anche sul senso più nascosto dell’esistenza, in un ambiente che – come quello himalayano – annienta le nostre nozioni di spazio e di tempo