«Lo strano bambino continuava a osservarli
incuriosito, rimanendo educatamente seduto. In quell'istante, il vento
prese a soffiare impetuoso facendo vibrare tutte le porte a vetri e
scuotendo le graminacee e i castagni, divenuti stranamente pallidi, sul
monte dietro la scuola. Il ragazzino nell'aula sembrò muoversi
lievemente, accennando un ghigno. Kasuke a quel punto urlò
immediatamente: "Ma certo! È Matsaburō del convento!"»
In un paesino di montagna, l'improvvisa comparsa di uno strano ragazzino dai capelli rossi all'inizio dell'anno scolastico porta scompiglio tra gli alunni di una piccola scuola elementare. Il misterioso nuovo arrivato, Takada Saburō, verrà presto etichettato dai suoi compagni come Matasaburō, una divinità del vento, poiché ogni sua azione sembra essere accompagnata da impetuose folate. Nell'arco di dodici giorni, i ragazzini protagonisti del racconto stringeranno amicizia con Saburō, rimanendo però coinvolti in situazioni ed eventi inspiegabili che li spingeranno a insospettirsi sempre di più circa la vera identità del loro compagno. Oltre a quello che dà il nome alla raccolta, nel volume sono contenuti altri racconti che illustrano i temi più rappresentativi e ricorrenti della poetica di Kenji: l'amore per la natura sublime, il rapporto con l'alterità e con il divino, la rielaborazione originale delle suggestioni buddhiste e degli studi scientifici, l'uso innovativo e peculiare della lingua.
Nessun commento:
Posta un commento