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martedì 19 maggio 2020

La donna mancina di Peter Handke (Guanda)

Questo romanzo - da cui lo stesso Handke ha tratto il film omonimo - è forse tra i più rappresentativi della cultura di lingua tedesca degli ultimi anni. Al suo apparire in Italia, "La donna mancina" riscosse successo di pubblico - particolarmente sensibile alla questione femminile - e di critica: Claudio Magris vi scorse la manifestazione di «una vita pura, essenziale, che brilla nei dettagli minimi», e Alighiero Chiusano fu pronto a scommettere sulla sua durata a dispetto «di tante altre roboanti cosmogonie sperimentali». Lasciate cadere le trasgressioni astute e plateali degli anni Sessanta, l'implacabile e delicata macchina narrativa di Handke ha conquistato uno sguardo limpido e impassibile come quello di una macchina da presa. Quello sguardo offre qui il ritratto di una donna sulla soglia misteriosa della sua «lunga stagione di solitudine».

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