Protagoniste sono le donne, vittime e
carnefici di un meccanismo sottile e perverso, in cui si intrecciano
ambizione e potere, desiderio di riscatto e spirito di sacrificio. Il
risultato è un affresco spietato e insieme toccante di un universo
femminile costretto a fare i conti con i propri valori e sentimenti più
profondi.
«L'equivalente contemporaneo del "Racconto dell'ancella"; uno degli esordi più attesi dell'anno, e con ragione» – Cosmopolitan
Jane
è una giovane madre single immigrata negli Stati Uniti dalle Filippine.
Vive in un dormitorio nel Queens, a New York, insieme alla cugina
Evelyn e a tante altre donne che, come lei, sono venute qui con la
speranza di una vita e di un futuro migliori. Dopo i primi lavori presso
alcune facoltose famiglie di Manhattan, Jane riesce a entrare a Golden
Oaks, una residenza idilliaca nelle campagne del fiume Hudson che ospita
«madri surrogate», donne e ragazze bisognose come Jane, che concedono
il proprio corpo alle ricche «clienti» in cambio di un compenso che
potrà letteralmente trasformare la loro vita. Ben presto, però, affiora
il durissimo compromesso a cui devono adeguarsi le «Ospiti»: Golden
Oaks, gestita da un’ambiziosa donna d’affari di origini cinesi, è in
realtà una prigione dorata, un ambiente «calibrato per massimizzare il
potenziale fetale», dove le ospiti sono tenute sotto strettissima
sorveglianza. L’esperienza straziante a cui va incontro Jane è una
versione inquietante del sogno americano, dove il denaro permette di
comprare e vendere qualunque cosa, persino la vita.
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