Un romanzo avvincente, immerso nella contemporaneità oscura e
disturbante della Napoli in cui è ambientato. La nuova, sorprendente
prova di un narratore finora conosciuto soprattutto per i suoi racconti
storici.
Ernesto Aloja è un ex editor: ha passato l'intera vita
professionale a correggere i romanzi degli altri, dopo aver rinunciato a
scriverne uno proprio. Da poco è tornato a Napoli, il luogo dei suoi
traumi giovanili. Ernesto ne censura il ricordo con gli psicofarmaci e
frequentando, stancamente, due amanti che non gli procureranno mai
fastidi. Questa routine è spezzata all'arrivo di un dattiloscritto. Si
tratta di un romanzo chiaramente autobiografico, il racconto di
esperienze disordinate e promiscue. D'istinto Ernesto si sbarazzerebbe
di un testo che ha la capacità di turbarlo profondamente. Non può, però,
evitare di incontrarne l'autrice. Lena Di Nardo è una trentenne
magnetica e disturbante. Una giovane donna che vive nell'hinterland
napoletano, dove condivide l'esistenza precaria e senza prospettive
della propria generazione. Ernesto, che ha sempre seguito la nascita di
romanzi, stavolta ha l'impulso di far sbocciare una romanziera. Hanno
così inizio i loro incontri settimanali, nella casa panoramica dove
l'editor abita da solo. Quella di Ernesto e Lena si rivelerà, da subito.
come un apprendistato reciproco: di Lena alle tecniche della scrittura,
di Ernesto a un mondo per lui inedito. Sia con le proprie pagine, sia
facendosi accompagnare nelle sue scorribande notturne, Lena conduce
l'editor in un mondo per lui estraneo. Un mondo dove la fa da padrona la
sessualità usa-e-getta dei coetanei di Lena, consumata durante notti in
discoteca per il senso del limite che ha improntato tutta la vita di
Aloja. La destabilizzazione psicologica dell'editor, poi, è accentuata
da strani episodi di cui lei è vittima. Alcuni pedinamenti; lo
speronamento notturno dell'auto di Lena; un diverbio di lei con una
misteriosa ragazza nel parcheggio della discoteca; alcune aggressioni
verbali sul suo profilo Facebook. Il tutto mentre le notti di Aloja
iniziano a venire disturbate da uno stillicidio di telefonate anonime.
Troppo tardi Ernesto ha la sensazione di essersi avventurato in
territori dove non era mai stato. Territori che riguardano il passato di
Lena, ma anche quello personale dell'editor. Al fondo di questa discesa
agli Inferi, una doppia rivelazione, spietata come ogni verità rimossa.
Ernesto Aloja non potrà che scriverne, finalmente in prima persona.
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