Le due protagoniste del romanzo, Emma e Luisa sono cresciute insieme
nella Roma quieta dei quartieri borghesi. Quando esplode il '68 le loro
esistenze si separano: Luisa studia, va all'estero, lascia la famiglia
d'origine con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale, mentre Emma
s'immerge completamente nelle logiche della contestazione. Abbandona
l'università e sceglie la politica, quella a rischio dei primi anni
Settanta, quando la fine dei gruppi extraparlamentari lascia spazio a un
processo che coinvolgerà migliaia di giovani in una nebulosa ambigua e
pericolosa, una "zona grigia", terreno di coltura del terrorismo ormai
alle porte. Nonostante tutto, però l'amicizia tra le due ragazze rimane a
lungo solida, abitano insieme, litigano, si ritrovano... Fino alla
separazione definitiva, quando le loro scelte, diverse, cambiano per
sempre i loro destini. È Luisa, dopo quarant'anni, a raccontare quel
comune passato. Tornata nella casa di campagna dei suoi genitori e,
grazie a una lettera di Emma mai ricevuta, guarda con occhi inediti alla
loro amicizia e alle illusioni perdute della giovinezza e i ricordi e
le emozioni del presente si mischiano alla cronaca del passato narrata
in terza persona. Lo sfondo è il magma sociale e politico di quegli
anni, popolato da giovani resi ciechi da un'ideologia che porterà a un
epilogo dannoso e tragico. Un'amicizia che si ricompone in un enigmatico
gioco di specchi la cui soluzione è nella lettera di Emma.
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