Nei giorni in cui Donald Trump sale al potere, Benoît Cohen, un cineasta
francese che vive negli Stati Uniti, scopre che sua madre si sta
preparando a ospitare Mohammad, giovane migrante afgano,
nell'appartamento del centro di Parigi dove vive da sola. Anche se
Benoît si indigna per il presidente razzista che minaccia di chiudere i
confini, tuttavia non può fare a meno di preoccuparsi per sua madre che,
senza dirlo a nessuno, ha aperto la porta di casa a uno sconosciuto.
Ritorna quindi a Parigi e incontra Mohammad. Il ragazzo, sradicato e
costretto a trasferirsi varie volte, è cresciuto molto più velocemente
di qualsiasi coetaneo occidentale: Benoît lo capisce ascoltando il
racconto della sua breve ma intensa vita. Tra il regista, esule
volontario, e Mohammad, che non ha potuto scegliere il proprio destino,
nasce una bella amicizia, sotto lo sguardo di Marie-France,
l'affascinante madre che completa questo improbabile trio. Un romanzo
delicato e coinvolgente in cui l'autore descrive con umorismo e
profondità il delicato momento dell'incontro con l'altro, un racconto
che esplora il vero significato della parola "dare".
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