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sabato 1 febbraio 2020

Le creature di Massimiliano Virgilio (Rizzoli)

Massimiliano Virgilio ha scritto un romanzo che non fa sconti, la storia dei "ragazzi di vita" di questo nostro tempo dilaniato e instabile. Racconta l'esistenza così com'è, rendendo universali i dettagli, con il coraggio di chi parla del cuore oscuro delle cose. Insieme a Han siamo tutti invisibili, siamo creature pronte a crescere a qualsiasi costo.
La donna si fa chiamare Leonessa. È lei a mandare avanti una casa famiglia illegale nella periferia napoletana, dove vivono i figli dei clandestini che possono permetterselo. Sta contando delle banconote, mentre alle sue spalle un dobermann ringhia legato alla catena. Liu deve lavorare fuori città e non può tenere suo figlio con sé: paga, lo lascia e se ne va. Han ha quattordici anni ed è cinese, almeno così c'è scritto sul passaporto. Da quel momento iniziano i risvegli nella campagna imbastardita oltre l'aeroporto di Capodichino, dove gli aerei decollano verso mete ignote. Lì, nel cortile, Han incontra l'ucraino Dimitri e il senegalese Ismail, che gli insegnano a rubare magliette di Messi al mercato di Poggioreale. E poi c'è Nina, una sbavatura di inaudita meraviglia su quel quadro di cemento e spazzatura. Loro sono i figli di nessuno. Sono gli invisibili, i "fantasmini". Sono i fiori senza radici, quelli che, però, sono disposti a tutto per prendersi la loro terra.Quando Manuel, il figlio della Leonessa, esce dal carcere e vuole ritornare nel giro, trascinando Han in un vortice di violenza senza uscita, nel cuore del ragazzo il desiderio di salvarsi si risveglia e diventa sempre più feroce. Ma non c'è salvezza che non sia condivisa, anche se il prezzo da pagare rischia di essere troppo alto.

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