Perché una Guida alla
rivoluzione francese? Non stona in mezzo alla letteratura degli Stati Uniti, al
cinema di fantascienza, alla letteratura erotica o alla musica dei balcani e
del caucaso, per citare alcune delle tematiche trattate di recente nelle nostre,
ormai conosciute, Guide?
La sottocollana è
partita – ormai anni fa – da un concetto: orienteering. Saggi che siano
strumenti utili per tracciare percorsi tematici e non perdersi nel marasma
delle informazioni di questa era informatica. Per questo il presente è
completamente in linea con gli altri libri della sottocollana: con uno schiocco
di dita si ritrova il filo di Arianna che collega il 9 Termidoro al 18 brumaio
oppure le idee illuministe alla Dichiarazione dei diritti della donna e della
cittadina; Sieyès a Marat etc
Per quel che riguarda
il taglio non abbiamo molto da aggiungere alla descrizione dettagliata citata
qui sotto e firmata da Roberto Paura. Già molto apprezzato per La strada per
Waterloo (sulla caduta di Napoleone) e per Storia del Terrore (rivoluzionario),
Paura è la persona più indicata per fornire ai lettori questo nuovissimo e
approfondito vademecum.
Inoltre, la rivoluzione
non è mai stata così bella da leggere e regalare, perché la grafica delle Guide
Odoya, oltre che illustrare la storia di cui parliamo, le rende un oggetto
unico nel suo genere. Questo fa del nuovo libro di Paura una vera e propria
“chicca” da tenere in bella mostra sul tavolino del salotto.
«Questa Guida non è
naturalmente, né potrebbe esserlo, un tentativo di replicare e aggiornare il
Dizionario critico di Furet e Ozouf, che pure è stato costantemente consultato
nel corso della stesura; ci sono oggi validissimi e aggiornati volumi
collettanei che riassumo l’evoluzione del dibattito critico sulla Rivoluzione,
come The Oxford Handbook of the French Revolution curato da David Andress o A
Companion to the French Revolution a cura di Peter McPhee. Né vuole essere una
nuova storia della Rivoluzione francese: quella di Albert Mathiez e di Georges
Lefebvre resta ancora insuperata, nonostante risalga agli anni Trenta e
Quaranta, e chi vuole accostarsi a nuove chiavi di lettura può sicuramente
trarre profitto – seppur con tagli profondamente diversi – dalla consultazione
della Nouvelle histoire de la Révolution française di Jean-Clément Martin, di A
People’s History of the French Revolution di Eric Hazan, o di The Coming of the
Terror in the French Revolution di Timothy Tackett (le ultime due si fermano
tuttavia al 1794). Questa Guida ha piuttosto l’ambizione di rappresentare una
sintesi divulgativa della Rivoluzione al di là dello schematismo dei manuali
scolastici e universitari o del nozionismo di Wikipedia (o di altre
enciclopedie che ritengono di poterle tener testa). Un’opera che il lettore può
leggere dalla prima all’ultima pagina o saltando da un capitolo all’altro,
approfondendo un tema piuttosto che un altro. Un’opera, soprattutto, che
vorrebbe restituire un’immagine fresca, vivida e attuale della Rivoluzione
francese».
Dall’introduzione
dell’autore
Roberto Paura è dottorando
di ricerca all’Università di Perugia e direttore della rivista «Futuri».
Giornalista e scrittore, ha già pubblicato con Odoya La strada per Waterloo.
Declino e caduta dell’Impero napoleonico (2014) e Storia del Terrore.
Robespierre e la fine della Rivoluzione francese (2015).
Nessun commento:
Posta un commento