Non è possibile
un’osservazione astratta di ingiustizie e soprusi, sia pure a universi di
distanza tra noi, perché essa è connessa con l’imperativo etico che ti ordina
non solo di giudicare ma di agire per sanare quel male.
– Ti chiederai perché
proprio Bari – diceva Boghaz.
– Be’, Bari è sempre
stata sin dall’antichità, per tradizione, un tramite d’elezione verso il mondo
orientale. Ma c’è altro… prendi la religione. San Nicola di Bari. È appunto
originario dell’Asia Minore, una cittadina che si chiama Patara. E la Madonna
di Costantinopoli? La Basilica ne conserva le reliquie. È quindi naturale che
oggi Bari interpreti questa incontenibile aspirazione alle Terre Interne.
Bari, il professor
Moras è un noto esploratore di universi paralleli, figlio dell’architetto che
creò il centro UniPar dove si apre la “soglia”. Catani è uno dei più brillanti
e affermati autori di fantascienza italiani e la sua descrizione della porta
per altri universi ricorda Asimov, Zelany, Pullman. «La soglia è una specie di
porta costituita da materiale altamente instabile; se attivata, può “aprirsi”
in un varco iperdimensionale che immette in altri universi preventivamente
richiamati con codice via terminale. Si tratta, in sostanza, di una macchina
quantica». Il contrasto tra il paesaggio pugliese (a chi si trova sulle spiagge
del salento fischieranno le orecchie) e gli altri universi, vero capolavoro di
immaginazione e di fantasia, introduce la tematica chiave del romanzo. Che
rapporto c’è tra l’infinito universo (gli universi in questo caso) e la nostra
interiorità? Quale concatenazione di cause ed effetti lega la nostra psiche, il
percepito e il possibile? Come “si parlano” dentro e fuori? Moras non è un
viaggiatore comune: è il figlio dell’inventore dell’Unipar, l’architetto soprannominato
Astapor. Ha viaggiato così tanto nel “ventaglio” di universi possibili che si
sente un “Piccolo Dio”. Ma come in tutti gli esperimenti portati all’eccesso,
l’osservatore non è mai esterno al risultato, partecipa anzi agli esiti. Il
nostro prototipico protagonista è malato: ha il necro, condizione di rigetto
dei vari mondi (compresa Base, la terra) alla sua stessa esistenza. Ciò
nonostante riesce a viaggiare insieme alle sue “creature” tutelari. La più
importate è l’amante bambina: Belle, di solo 13 anni. Un amore fisico e
stilnovistico al contempo, in cui la tecnologia (i viaggi tra universi, ma
anche complesse macchine che suppliscono a bisogni corporali) ha un ruolo
fondamentale. Viaggiando per gli universi (i “continua”, come li chiama nel libro)
Moras si imbatte nel suo doppio, un essere che gli somiglia molto e la cui vita
ricorda la sua. Boghaz gli apre gli occhi: al suo fianco ci sono due donne: la
sensuale e giovane equivalente di Belle chiamata Güzel e l’anziana (ma
“tiratissima”) Desirè. Le pulsioni di vita e di morte del “Piccolo Dio” sono
vere e proprie persone e il pattern si ripete negli universi paralleli. Esiste
una terza Belle: Kaunis. Questa versione della giovanissima innamorata è però
stata costretta a sacrificarsi per la salvezza del suo universo e il
responsabile è un ulteriore doppelgänger di Moras. Ultimo personaggio è la
macchina, Jenny, la tecnologia totale che funziona come coscienza, computer
tuttofare (una sorta di Siri), deuteragonista e come confine simbolico tra umano
e non umano. Oscuri presagi si affastellano sulla vita del viaggiatore. Come
Ulisse dopo l’orazion picciola, Moras sta andando oltre la conoscibilità
dell’universo, fino ai suoi stessi limiti. Questo universo reggerà alla
curiosità dell’uomo che desidera trascendere?
Tra macchine volanti,
sesso con gli avatar, cristalli rivelatori e “giochi di ruolo” che servono per
uccidere le persone, la fantascienza di Catani è estrema e forsennata. Un libro
ben congegnato e abile nel far riflettere il lettore sui grandi interrogativi
della vita.
VITTORIO CATANI Ha
avuto traduzioni in Francia, Germania, Svizzera, Repubblica Ceca, Finlandia,
Giappone e Brasile. Si è aggiudicato per 17 volte il Premio Italia per la
Fantascienza. Oltre ai romanzi, i suoi racconti sono apparsi sulle riviste
Urania, Galaxy, Galassia, Robot, Nova Sf*. Per Meridiano Zero ha già pubblicato
Il Quinto Principio (2015).
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